Love in Ibiza.

4 - Provocazioni.

"Scendi. Sono giù." un messaggio da Diego, gli rispondo "Due minuti e sono giù."
Finisco di mettere le ultime cose nello zainetto borchiato, saluto Mare che fa colazione e mi fiondo di sotto. Mando un bacio volante a Jere alla reception, che ricambia, ed esco per entrare in macchina.

"Buongiorno amico!"
"Giorno amica, dormito bene questa notte?" mi domanda dandomi un bacio sulla guancia.
"Come un ghiro, ed è molto strano. Pensavo che il mio letto mi sarebbe mancato molto di più." mi rilasso contro lo schienale e mi accendo una sigaretta, e gliene offro una, che accetta volentieri.
"La spiaggia è poco distante da qui, ci metteremo poco."

C'è un sacco di gente. Tutti che ballano con la musica ad alto volume, bevono, si fanno i gavettoni, si gettano in acqua. Scendiamo gli scalini ed essendo una festa privata c'è un bodyguard alla fine di essi.
"Ehi, Carlos, come va?" si salutano dandosi una pacca sulla spalla.
"Tutto bene, amico, a te?" e dopo di ché mi squadra incuriosito.
"Non c'è male" risponde Diego che si è accorto dello sguardo fisso del bodyguard su di me.
Costui replica "Questa è la tua donna?" riferendosi a me ed io rispondo per me stessa "Non sono la donna di nessuno, piacere Kara!" con un tono un po' autoritario. Essere definita proprietà di qualcuno, che ribrezzo.
"Kara, non voleva offenderti!" mi dice Diego appoggiando la sua mano dietro la mia schiena per tranquillizzarmi e questo tizio risponde "Non era mia intenzione, bel caratterino, comunque."
Diego fa un cenno di approvazione, come a voler dire che aveva ragione e ci spostiamo di lì e ci avviciniamo al bar.

"Cosa vuoi da bere?"
"Ho appena finito di fare colazione... sono le 10 del mattino."
Annuisce e riferisce al cameriere "Due succhi alla pesca."
"Grazie." rispondo sorridendo.

"Eeeehi, Diego!" si avvicina un altro ragazzo a salutarlo, basso e palestratissimo, sembra uno di quei tipi che se la credono tantissimo, ma in realtà non possono neanche permetterselo perché sono inguardabili.
"Ehi, amico! Anche tu da queste parti?"
"Si, sono in ferie e sono qui con la mia donna, ti presento Cecilia."
La mia donna? Ma scherziamo?
"La sua donna" è minuta, bionda tinta con tanto di ricrescita scurissima, truccata come se fosse appena uscita da un salone di bellezza e mezza nuda. Non sto giudicando, sia chiaro, sto soltanto descrivendo la realtà dei fatti. Io confronto a lei sembro una suora appena uscita dal convento.

"Piacere Cecilia," le stringe la mano e continua "lei è Kara, una mia amica."
Stringo la mano ai due ragazzi presentandomi.
"Sei americana?" mi domanda Cecilia ed io rispondo "Si nota così tanto?"
Annuisce sorridendo e noto che ha un po' di rossetto rosso sui denti. Mi viene da ridere ma mi trattengo. Dopo qualche chiacchiera si allontanano e non riesco a non dirlo a Diego "Hai notato che la biondina aveva il rossetto sui denti?"
Lui scoppia a ridere "Si, oddio. Volevo ridere a crepapelle ma mi stavo trattenendo dal farlo."
"Oddio, anch'io. Che bastardi, potevamo avvisarla."
Lui fa spallucce, come a voler dire che non se ne importa nulla.
Finiamo il nostro succo e ci gettiamo in pista sulle note di Una Lady Como Tu di Manuel Turizo. Lui mi prende mettendo una mano dietro la mia schiena e mi fa girare due volte e cominciamo a ballare, e ci sa davvero fare, del resto, ha il sangue latino. I suoi movimenti sono addirittura più sensuali dei miei. Mi guida nella danza come un vero ballerino.

Ad un certo punto lo sento più teso, agitato, qualcosa lo infastidiva.
"Cosa c'è che non va?" gli chiedo all'orecchio.
"C'è la mia ex che ci guarda incazzata nera."
"E che ti importa?"
"Nulla, volevo avvisarti che se si avvicina per chiedermi di ritornare con lei, gli dirò che stiamo insieme. Va bene?"
"Di quello che vuoi, basta che non ci rompe i coglioni."
Lui ride e continuiamo a ballare molto più affiatati e più vicini di prima, mi fa girare e mi ritrovo con la schiena attaccata al suo petto, scendo fino a giù muovendo il bacino e poi risalgo su. Sento che il suo corpo reagisce piacevolmente al mio movimento.