V Capitolo

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Regina era in piedi accanto al bancone di Granny's, aspettando il suo caffè mattutino e la sua focaccia. Da un mese ormai, il Sindaco era più rilassato, sorrideva di più e parlava tranquillamente con i cittadini che incontrava per strada, in modo del tutto amichevole. Proprio quella mattina aveva interrotto la sua solita routine per aiutare Granny con le borse della spesa. Non sapeva bene quale fosse il motivo di una così improvvisa felicità, ma si era accorta che anche Henry aveva cominciato ad avvicinarsi di più a lei.

A dire il vero in quel momento si trovava a scuola, ma per la prima volta da molto tempo, Henry aveva parlato con la madre durante tutta la durata della cena qualche sera prima. Sembrava che il suo buon umore fosse diventato contagioso. Regina si prese mentalmente nota di condividere queste belle notizie con il suo amico misterioso.

Ringraziò Ruby quando le porse la sua colazione, e lasciò qualche mancia per pagarla.

Sollevò leggermente il coperchio del caffè e soffiò delicatamente sulla bevanda, permettendo al calore di essa di riscaldarle i palmi delle mani e di invadere i suoi sensi.

''Buongiorno, Signor Sindaco.''

Regina chiuse gli occhi. Il suo buon umore era stato appena rovinato. Alzò lo sguardo e fece un cenno di saluto. ''Miss Swan, conto sul fatto che ci sarai alla riunione di oggi. Possibilmente puntuale questa volta.''

Emma sorrise raggiante. ''Non me la perderei.''

La bionda camminò verso il bancone e si sedette vicino a Regina, che stava assaggiando la sua focaccia.

''Non è molto per una colazione,'' Commentò Emma.

''Hai ragione. La tua cioccolata e i tuoi dolci alle mandorle sono la scelta giusta.''

''Avevo semplicemente immaginato che fossi il tipo di persona che mangia molto a colazione,'' Disse Emma alzando le spalle.

''E per quale motivo dovresti anche solo immaginarmi, Sceriffo?'' Regina inarcò un sopracciglio.

Emma aprì la bocca restando paralizzata per un momento. ''E' solo che sai cucinare.'' I suoi occhi si spalancarono e si affrettò a finire la frase. ''Voglio dire, Henry me ne ha parlato.''

''Si bè, recentemente ho avuto altri impegni che mi hanno tenuta sveglia fino a tardi,'' Ammise Regina.

Emma voltò la testa per nascondere il sorriso compiaciuto che si era formato sul suo volto. Nelle rare occasioni in cui lei e Regina erano libere nello stesso momento, gli scambi di email erano molto frequenti e le risposte arrivavano subito. Erano state sveglie fino a notte fonda per scriversi fino a quando Regina non le aveva dato la buonanotte.

''Spero che ne sia valsa la pena,'' disse Emma intenzionalmente, bevendo una sana dose di cioccolata per nascondere il suo sorriso.

Regina scosse la testa confusa ma lasciò perdere. Mise la focaccia nella sua borsa, che prese in mano per portarla via. ''Goditi la tua colazione, Sceriffo. E per favore sii puntuale.''

Emma era così puntuale da essere addirittura in anticipo. Le cose in stazione erano state una noia, così aveva deciso di incamminarsi verso il Municipio nella speranza di ammazzare il tempo. Arrivò lì quindici minuti dopo, ancora annoiata, solo in un altro edificio.

Si sedette sulla panchina vicino all'albero di mele di Regina, lo stesso che mesi prima aveva tagliato. La bionda si ritrovò a sorridere nel pensare a come erano adesso le cose tra lei e Regina rispetto a qualche tempo prima. Era un mistero come, dal buttare giù l'albero del Sindaco per farlo innervosire, adesso si stesse spacciando per un uomo per conoscerlo meglio.

Il cellulare di Emma vibrò e lei sorrise ancor prima di tirarlo fuori dalla tasca. Le email da parte di Regina erano sempre gradite, ma la bionda amava quando le riceveva durante il giorno. Come se il Sindaco non vedesse l'ora di parlare con lei. Cosa che, Emma sperò, fosse vera. Si chinò sulle ginocchia e cominciò a leggere.

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