Ruby posò di fronte a Mary Margaret il suo solito sandwich e un thè, chinandosi sul bancone e inclinando la testa per sorridere alla vista dello Sceriffo e del Sindaco che, sedute al loro tavolo, stavano bisticciando di fronte a loro figlio, che roteò gli occhi e nascose il suo viso dietro il libro che stava leggendo.
''Sono sorpresa che siano durate così tanto,'' commentò la cameriera, facendo un cenno con la testa verso la coppia.
L'insegnante si voltò e si mise a ridere. ''Io no.''
''Davvero? Stanno uscendo da oltre un mese. Avrei dato loro due settimane al massimo.''
''E' perché non vivi con Emma,'' disse Mary Margaret mentre sorseggiava il suo thè. ''Anche prima che cominciassero a vedersi Regina era già entrata dentro di lei.''
Ruby sogghignò divertita, causando un rossore sulle guancie di Mary Margaret.
''Non in quel senso!''
''Di cosa pensi che parlino?'' domandò Ruby curiosa.
La bruna arrossì, concentrando la sua attenzione sul suo sandwich.
''Che cosa sai?'' la cameriera scosse il braccio di Mary Margaret.
''Niente,'' la liquidò velocemente.
Impaziente, Ruby si chinò ancora di più sul bancone, stringendo il braccio dell'amica in attesa. ''Si mandano foto?''
''No!'' Mary Margaret sembrava assolutamente sconvolta.
La cameriera studiò la coppia con un'espressione divertita, il loro bisticciare si era tramutato in una sfida di sguardi. ''Sai qual è la cosa strana?''
''Che le stai spiando?''
''Che non si comportano in modo diverso,'' osservò Ruby. ''Guardale, stanno ancora litigando e, oh no, sono passate a spogliarsi mentalmente.''
Mary Margaret diventò rossa. ''Io direi che sono cambiate.''
''Che cosa sai?'' le chiese di nuovo Ruby, sempre più interessata.
Diede un morso al suo sandwich, che mandò giù con un sorso di thè. ''Regina è venuta nella mia classe un paio di settimane fa,'' disse.
''E?''
L'insegnante si corrucciò per pensare, cercando di elaborare quel ricordo. ''Mi ha detto che se avessi provato ancora a rubare il cellulare a Emma, mi avrebbe distrutta.''
Ruby scoppiò in una fragorosa risata, la sua bocca spalancata per lo stupore. ''Non è vero.''
Mary Margaret annuì mentre bevve un altro sorso della bevanda, il suo sguardo era turbato.
Ruby si rimise in sesto, guardando la coppia che aveva smesso di litigare e che stava parlando a un livello della voce accettabile. Sorrise compiaciuta e bruscamente si voltò per prendersi una tazza di caffè, facendo il giro del bancone.
''Ruby,'' la avvertì Mary Margaret. ''Che cosa stai facendo?''
''Lo vedrai,'' la cameriera sorrise, muovendosi in direzione del tavolo della coppia.
''Ruby!'' sibilò Mary Margaret, girandosi dal suo sgabello. Si voltò subito, abbassando lo sguardo, quando Emma alzò gli occhi.
''Ancora caffè, Signor Sindaco?'' chiese Ruby, versando la calda bevanda nella sua tazza prima ancora che Regina le avesse dato una risposta. Fece lo stesso con Emma e, nel voltarsi, fece cadere l'ormai quasi vuoto cestino di patatine della bionda. ''Oddio, sono così maldestra.''
La cameriera appoggiò la brocca sul tavolo e si abbassò per raccogliere il cestino e il cibo caduto. Ignorò lo sguardo torvo di Regina, che chiaramente le stava dando dell'incompetente.
''Va tutto bene, avevo finito,'' disse Emma, chinandosi per aiutare.
Ruby si alzò prima che la bionda potesse fare qualcosa, afferrò la brocca e le offrì il suo miglior sorriso prima di andarsene.
Nessuno si accorse che il cellulare di Emma era sparito dal tavolo.Facendo un cenno a Mary Margaret di seguirla, Ruby le fece strada verso la fine del bancone, lontana da Regina ed Emma. Il dispositivo rubato era nascosto abilmente nel suo grembiule.
''Cosa c'è?'' domandò l'insegnante.
Ruby sorrise e la zittì con un dito. Salutò Regina, Emma e Henry che si erano alzati dal tavolo e si stavano dirigendo verso l'uscita. Quando fu sicura che avessero voltato l'angolo. Ruby tirò fuori il cellulare di Emma.
Mary Margaret sobbalzò. ''Non l'hai fatto davvero.''
''Rilassati,'' la liquidò Ruby scrivendo la password di Emma. Il perché lo Sceriffo pensasse che 1234 fosse una buona password non l'avrebbe mai saputo. ''Non sei almeno un po' curiosa? Parla con Regina, per l'amor del cielo.''
L'amica si morse un labbro. ''La colpa è tua eh,'' disse divertita.
Ruby si avvicinò a Mary Margaret, tenendo il telefono in mezzo così entrambe potevano vedere. Cliccò impaziente sui messaggi di Emma.
So che rimarrai bloccata a causa delle riunioni tutto il giorno, quindi dai un'occhiata al cassetto in basso a destra.
Che cosa me ne faccio di un album da disegno?
Riprendi a disegnare. Le riunioni sono noiose.
Mi stai dicendo di ignorare completamente il mio lavoro e scarabocchiare?
Stai ignorando il tuo lavoro adesso ;)
Ruby mise il broncio. ''Pensavo ci fosse qualcosa di meglio.''
Continuò a scorrere i messaggi, i suoi occhi si spalancarono e Mary Margaret sussultò, portandosi una mano al petto, più imbarazzata che incredula.
Hai seriamente intenzione di stuzzicarmi in quel modo durante una riunione, facendomi aspettare?
Ti stavo a malapena tentando.
Hai detto che non indossavi i tuoi slip.
Vuoi scoprirlo?
Sarò lì in cinque minuti.
''Non ci credo,'' Ruby sorrise al dispositivo, chiaramente divertita.
''Dovremmo smetterla,'' suggerì Mary Margaret, chinandosi in avanti, leggermente nauseata.
Ruby, tuttavia, aveva già ripreso a scorrere tra i messaggi, sorridendo in modo lascivo quando trovò quello che stava cercando. Girò il dispositivo verso Mary Margaret, che lesse subito i messaggi, sgranando gli occhi.
Le mie mani ti afferrano per i fianchi, avvicinandoli al mio viso per lasciare dei morsi sulle tue cosce.
La mia mano si muove tra i tuoi capelli, tirandoli forte e attirando la tua faccia sulla mia-
Mary Margaret spostò velocemente la sua attenzione altrove, scolandosi il thè rimasto tutto d'un fiato.
Ruby tirò indietro il telefono, non toccata dalla reazione dell'amica. ''Forse è per questo che Regina ti ha minacciata. Mi chiedo se abbiano anche delle foto.''
La campanella posta all'ingresso del locale tintinnò, e Ruby mise le mani dietro la schiena, nascondendo il cellulare dello Sceriffo non appena la bionda si diresse sbuffando verso il tavolo che aveva occupato prima.
Osservarono Emma guardare sulle sedie e sotto il tavolo, prima di voltarsi. Ruby cominciò immediatamente a coinvolgere Mary Margaret in una conversazione per sembrare innocente, ma l'insegnante mantenne lo sguardo di un cervo colpito dalla luce dei fanali per tutto il tempo.
''Hey Ruby, Mary Margaret,'' disse Emma quando raggiunse il bancone.
Mary Margaret evitò di guardarla negli occhi, mentre Ruby sembrava felicemente sorpresa. ''Oh, non ti avevo vista Emma. Hai dimenticato il cellulare.''
Glielo porse, ridacchiando mentalmente al sospiro di sollievo che fece Emma.
''Grazie, Rubs, mi hai salvato la vita.'' disse Emma con un sorriso riconoscente, prima di uscire nuovamente dal ristorante.
Ruby osservò la giacca di pelle blu di Emma Swan scomparire, prima di parlare di nuovo. ''Scommetto la colazione per un mese che si sposeranno entro la fine dell'anno.''
Mary Margaret sollevò un sopracciglio divertita prima di scuotere la testa con una risata. ''Sei mesi.''
''Andata.''
''Dove stiamo andando?'' Regina era seduta, con riluttanza, nel maggiolino di Emma. Il figlio era nel sedile posteriore, e le avevano messo una benda per coprirle gli occhi.
''E' una sorpresa, mamma.'' Regina non ebbe bisogno di vederlo per sapere che c'era un sorriso sul suo volto, ma l'incertezza e l'ansia del essere stata bendata non la stavano aiutando a calmarsi, finchè non avvertì il tocco di una mano familiare sulla sua coscia. Istintivamente appoggiò una mano su quella della bionda, lasciandola lì. E non ebbe nemmeno bisogno di guardare Emma per sapere che le stava sorridendo.
''Guarda la strada,'' le disse Regina severamente, ma con un tono scherzoso.
Si rallegrò quando sentì Emma stringere la sua gamba per rassicurarla, e si appoggiò allo schienale del sedile.L'odore di fieno, di legno e la forte presenza di sudore riempirono le narici di Regina. Si immobilizzò sul sedile e si voltò, ancora bendata, verso Emma. ''Siamo-?''
La risposta arrivò con il motore che venne spento e con due portiere cigolanti che si aprirono e si chiusero, la sua venne aperta per lei.
In modo gentile, la sua benda venne tolta, e Regina inspirò aspramente quando vide il cartello indicare che si trovavano al Ranch di Storybrooke.
Voltò bruscamente la testa verso Emma, che stava sorridendo soddisfatta. La bionda la tirò con forza e le fece strada all'interno delle stalle, dove trovarono dei cavalli messi da parte per lo Sceriffo.
''Perchè siamo qui?'' chiese Regina nervosa, accarezzando il collo dello stallone.
''Henry ha detto che non l'hai mai portato alle stalle.'' Emma guardò quelle creature, non riuscendo a credere che fossero così grandi nella vita reale.
''Già, perché no?'' si intromise Henry, impaziente di montare sul cavallo.
Regina non rispose e si limitò a guardarsi intorno con sguardo perso, il suo sguardo catturato dal suo cavallo nero.
Regina era silenziosa, Emma se ne accorse quando l'istruttore diede loro istruzioni su come montare la sella e su quale fosse il modo migliore per prendere le redini. La bruna non disse nulla nemmeno all'urlo improvviso di Emma, quando il suo cavallo aveva spinto il suo muso contro la sua faccia. Henry era scoppiato a ridere, ma Regina si era limitata ad incrociare le braccia al petto, soffermando lo sguardo sul proprio destriero.
Non appena fu loro concesso di trottare in pianura, Henry cavalcò come se fosse una cosa naturale per lui, Regina si sedette sul cavallo in modo esperto ed Emma salì su di esso in modo imbarazzante, causando chiaramente disagio alla creatura sotto di lei. Con un grande sforzo, riuscì a posizionarsi di fianco a Regina, entrambe intente a guardare Henry che stava prendendo velocità.
''Stai bene?'' domandò Emma con cautela.
''Mmmmm,'' Regina aveva costruito un muro così velocemente tra loro che Emma non aveva avuto il tempo di metabolizzarlo.
''Pensavo-'' boccheggiò fortemente Emma quando il cavallo cominciò a trottare in modo brusco. ''Pensavo che ti saresti divertita.''
''Mi conosci così bene?'' se Emma stesse camminando, si sarebbe subito fermata con un sussulto alla risposta della bruna.
''Seriamente, qual è il problema?''
Regina si corrucciò, ed Emma potè giurare che la pazienza della bruna fosse al limite.
''Okay,'' Emma avvertì la tensione, lasciando entrambe in un imbarazzante silenzio.
Dopo cinque minuti passati a non dire nulla, Emma riprovò. ''Quindi cavalcavi spesso da bambina?''
''Sei piuttosto loquace oggi, Sceriffo,'' disse Regina continuando a guardare davanti a sé.
''Sto cercando di fare conversazione, è una brutta cosa?''
''Non sono affari che ti riguardano,'' sbottò Regina voltando la testa in direzione di Emma, tirando con forza le redini e trascinando il cavallo nel percorso di quello di Emma.
''Che cosa? Ti ho parlato dei miei,'' si difese la bionda.
Regina parlò con tono pericoloso. ''Non te l'ho chiesto io, Miss Swan.''
Regina colpì i fianchi del cavallo e lo spronò ad andare più veloce, lasciando dietro di sé una Emma confusa e combattuta.
''Cos'era quello?'' Emma prese Regina in disparte quando tornarono dalla loro cavalcata. Fortunatamente, l'istruttore aveva lasciato che Henry desse da mangiare ai cavalli nelle loro stalle.
''Che cosa, mia cara?'' Regina le offrì un sorriso rigido.
''Quello che mi hai detto, non sono affari miei ciò che ti riguarda?''
Regina fece alcuni passi avanti verso Emma, appoggiando una mano in mezzo al suo petto, e avvicinando i loro corpi, le sue labbra si mossero verso l'orecchio dello Sceriffo. ''Magari puoi imparare qualcos'altro su di me quando arriviamo a casa.''
Per Emma ci volle uno sforzo sovrumano per allontanare Regina. ''Non adesso, Regina.''
La bruna fece un passo indietro sorpresa. La sua voce era bassa e pericolosa. ''Cosa?''
''Perchè fai così?'' domandò Emma. ''Ti chiedo qualcosa e tutto ciò che fai è portarmi a letto.''
''Non era quello che volevi quando hai deciso di contattarmi?'' chiese Regina, incrociando le braccia al petto.
''Non ti voglio solo per il tuo corpo, Regina.'' Emma fece un passo avanti, cercando di posare una mano sul braccio della bruna prima che questa si scostò.
''Non hai idea del perché abbia smesso di cavalcare, e per quanto bella avessi pensato che fosse quest'idea, tutto ciò che hai fatto è stato farmi ricordare cose che non volevo ricordare,'' disse Regina severa.
''Come potevo saperlo? Ogni volta che ti domando qualcosa su di te cambi argomento.''
''Perchè sono cose private,'' ringhiò Regina.
''Ci vediamo da oltre un mese, Regina!'' gridò Emma in un sussurro sommesso. ''E parliamo da molto più tempo.''
''Quindi questo ti da il diritto di sapere cose su di me ogni qual volta tu ne abbia voglia?''
''No, ma penso di avere il diritto di sapere di più su di te,'' commentò la bionda.
''Sai abbastanza, Miss Swan.''
Emma alzò le mani in segno di frustrazione. ''So molte cose, ma io ti ho raccontato della mia vita nelle famiglie affidatarie. Tu ti blocchi ogni volta che menziono qualcosa accaduto prima che tu avessi Henry.''
''Perché non voglio che tu sappia nulla su di me accaduto prima di avere Henry,'' sancì con un rigido movimento della mano.
''Non ti giudicherei, Regina.''
La bruna si limitò a sorridere.
''Quindi tu confessi tutto a un completo sconosciuto su internet e non alla donna con cui passi la notte da più di un mese?'' la accusò Emma.
Regina si bloccò e fissò la bionda. ''Bè se è quello ciò che siamo, perché ti chiedi come mai non condivida con te alcun fatto privato su di me?''
Emma sbiancò. ''Non intendevo in quel senso.''
La bruna semplicemente scosse la testa e oltrepassò lo Sceriffo, che tirò un calcio alla paglia con rabbia.
Il viaggio di ritorno fu silenzioso per le due donne, eccetto per Henry che non smetteva di parlare della sua cavalcata e di come avesse ribattezzato il suo cavallo Maestoso.
Non appena la macchina di Emma arrivò alla villa del Sindaco, la tensione tra le due era evidente quando Regina si limitò a farle un cenno con il capo e a uscire dall'auto, aspettando che Henry facesse lo stesso. Henry non era stupido. Sapeva che qualcosa non andava tra le sue mamme, ma tirare fuori il discorso sarebbe stato inutile visto che Regina girò sui suoi tacchi in direzione della porta d'ingresso.
Emma era agitata quando arrivò la sera. Aveva scritto a Regina non appena era rientrata nel suo appartamento, e l'aveva anche chiamata più volte, inutilmente.
Questo era successo parecchie ore prima.
Adesso stava camminando avanti e indietro per la cucina, con il telefono al massimo volume appoggiato sul bancone.
La porta dell'appartamento si aprì di colpo, e per un breve istante, Emma sperò che fosse Regina. Non che la bruna avesse la chiave.
''Hey,'' la salutò Mary Margaret sorridente, ma non appena vide l'espressione abbattuta sul volto di Emma sollevò un sopracciglio. ''Cosa succede?''
La bionda scosse le spalle disperatamente. ''Credo che io e Regina stiamo litigando.''
''Lo credi?'' chiese Mary Margaret, appendendo il suo cappotto. ''Di solito lo sapete sempre.''
''Non lo so, ho portato lei e Henry alle scuderie, e all'inizio sembrava felice, ma poi è diventata distaccata,'' spiegò Emma.
''E' il Sindaco,'' ragionò la bruna.
Emma contrasse le labbra e fissò l'insegnante, facendole subito chiedere scusa.
Emma alzò le mani in alto, frustrata. ''Ti rendi conto che stiamo insieme da più di un mese, e non so praticamente niente su di lei?''
Il viso di Mary Margaret si incupì, chinandosi in avanti sul bancone per essere più vicina alla bionda. ''Come mai?''
''Ogni volta che le chiedo qualcosa lei mi distrae con-''
L'insegnante inarcò un sopracciglio.
''-delle cose.'' concluse Emma fiaccamente.
''E' Regina, Emma. E' una donna riservata,'' le ricordò la coinquilina.
''Ma sono io.'' Emma si appoggiò al bancone mettendosi la testa tra le mani.
Mary Margaret si mise a ridere. ''E' strano. E' proprio il motivo per cui avevi detto che non sarebbe mai uscita con te. E invece guardatevi adesso.''
La bionda sollevò la testa incerta. ''Pensi che l'abbia spinta troppo oltre?''
''Perchè lo chiedi a me?'' domandò la bruna. ''Dovresti saperlo meglio di chiunque altro.''
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Incoming Messages
FanfictionRuby crea per Emma un profilo su un sito di incontri. L'unico particolare anomalo è che l'ha indicata come un ragazzo. Questo non sarebbe un grosso problema se Emma non avesse trovato il profilo di Regina su quello stesso sito e non avesse cominciat...