Il passar del tempo mi faceva rendere conto che forse è vero che c'è sempre una luce alla fine del tunnel. A distanza di un mese non avevo più visto Justin neanche per caso, due o tre volte mi ero recata a scuola con la scusa di dover parlare di mia figlia per riuscire a vederlo anche di sfuggita , ma non lo avevo mai trovato, era sparito dalla circolazione. Perchè le mie ricerche non avevano fine? Non mi sentivo neanche più in colpa, oramai i sensi di colpa se n'erano andati al diavolo, io avevo bisogno di parlare con quel ragazzo, perchè in fin dei conti era stato gentile con me, ed io lo avevo trattato male. Quel giorno ebbi un irrefrenabile voglia di mangiare un altro tacho con lui, e di scambiarci due chiacchiere. Molto spesso mi interrogavo sul perchè, tutto ciò stava accadendo proprio a me, ma purtroppo mi rimaneva alquanto difficile trovare delle risposte che non erano molto di mio gradimento, forse stavo soltando raccogliendo ciò che avevo seminato, se mi fossi comportata in modo più civile probabilmente non mi sarei ritrovata a mordermi le labbra dai sensi di colpa. Justin era soltanto ragazzo qualunque che si era fermato a parlare con me, che mi aveva offerto metà del suo cibo, ed adesso restava tutto ciò che volevo scoprire fino infondo. Alla sera ero solita mettermi nel letto ed abbracciare un cuscino, pensando alla sua strana vita da giovane ragazzo che era, forse si era ubriacato troppo nei locali? O magari aveva una ragazza? Le mie paranoie mi spinsero a cercare ancora più risposte, fino a che, un giorno capii che le uniche risposte potevo trovarle in casa mia, erano molto più vicine di quanto io pensassi, ce le avevo davanti almeno venti volte al giorno, la risposta era mia figlia, lei frequentava gli stessi corsi che frequentava Justin, e sapeva di certo che fine avesse fatto il ragazzo, poteva dirmi se era stato presente o no in questi ultimi periodi, ma come potevo approcciarmi? Dovevo inventarmi una scusa, io ero e sono la regina delle scuse, mi sarei fatta venire in mente qualcosa al più presto, nei primi anni di matrimonio avevo tradito spesso mio marito con il mio personal trainer, non si era mai accorto, perchè ero sempre stata credibile nell'inventarmi delle scuse, lo amavo, e mi dispiaceva mentire, mi dispiaceva terribilmente, certe volte mi sentivo uno schifo, ma cosa potevo farci? A volte la passione non si controlla, la voglia di tradimento, proprio quella che avevo dentro adesso, avevo voglia di tradire mio marito, ma la cosa meno eccitante era che, volevo farlo con Justin, un coetaneo di mia figlia, un ragazzino immaturo che raccoglieva quattro soldi nelle strade di Seattle suonando e cantando Elvis, un ragazzo che faceva festa spaccava i vetri si trombava tutte quelle che gli si avvicinavano più del dovuto, beveva e probabilmente si drogava anche, ed io cosa volevo fare? Volevo tradire mio marito con un ragazzo che aveva 22 anni meno di me, l'idea era assurda ma mi eccitava terribilmente. Un giorno Astrid mi chiese se potevo andarla a prendere verso le 14, era un caldo bestiale, ero nervosa, ero senza pranzo a causa del lavoro, e il pomeriggio non solo avrei dovuto guardare il figlio di Tanja Gadwin, ma avrei dovuto cercare un nuovo psicoterapeuta che sarebbe stato disposto ad accogliere i miei tormenti e ad aiutarmi a superarli, e sul tardi sarei dovuta uscire con Taylor Brown e Jenna Kirkiz, due mie amiche care, con le quali ero solita passare il mio tempo libero, anche se ultimamente di tempo libero proprio non ne avevo avuto. Ero davanti all'università, mi ero decisa, avrei chiesto a mia figlia, in modo piuttosto vago, di Justin.. e lo avrei fatto subito, appena salita in macchina le avrei fatto il terzo grado.. dopo pochi minuti entrò, mi salutò, era particolarmente felice 'Cos'è questa gioia?' 'Credo di essere a buon punto, se per la fine del mese riesco a dare due esami, sono a cavallo' 'Fantastico!.. ma.. dimmi.. qualche tempo fa sono venuta a scuola e.. ' 'Eh..?' 'Un ragazzo mi è venuto addosso, dice di chiamarsi Justin, e a quanto ho capito è un tuo coetaneo' 'Ne ho 4 di Justin nel mio corso mamma, e tutti e quattro sono miei coetanei, mi chiedo che fantasia abbiano i genitori di questa gente' 'AHAHHA' ridemmo entrambe, Astrid era adorabile, ma era sempre così maledettamente polemica, aveva un pò da ridire su tutto.. 'Io sono originale, sai? Non tutti si chiamano Astrid in america' 'Non tutti ma alcune donne si!' vabene ma ero impaziente volevo parlare di Justin.. 'E dimmi mamma, ti riferisci a Justin Coxon, Gordon, Bailey o Tonkin?' 'Mmmh.. credo l'ultimo' 'Lui è un vero figo' 'Davvero?' Ero meravigliata, ma non glielo feci notare rimasi nel mio tono vago,evasivo 'Si, è molto simpatico, è un pò montato sai? Si dice che sia il boss delle feste' 'Che.. che significa?' 'Significa che organizza feste fantastiche, spacca tutto, volumi al massimo, è un personaggio!' 'Ah..' non sapevo cosa dire.. 'perchè me lo chiedi?' 'Perchè un pò di tempo fa mi è venuto addosso, gli ho detto di essere tua madre, e lui ha detto di conoscerti, tutto qua' 'Capito, è molto gentile, anche se non sembra ha un cuore grande' 'Interessante..' 'Sai però, io se dovessi essere la sua ragazza non mi fiderei, ogni tanto ne trova una nuova ' quello che mi aveva appena detto Astrid era orribile, avevo improvvisamente sentito una fitta al petto.. e la cosa più preoccupante era che io non volevo quella fitta, perchè a me non interessava nulla di lui, o forse mi stavo soltanto convincendo che fosse così..'Bhe, ce ne sono dei tipi del genere così in giro, stai attenta a chi incontri tesoro' ' mamma, io lo so cosa devo fare, con Tonkin non ci passerei neanche un minuto della mia vita' 'Ma.. frequenta sempre i tuoi corsi?' 'No.. è in Delaware, a trovare i suoi nonni a quanto ho capito torna il 10 luglio' BINGO. Avevo tutte le risposte che mi servivano, in quel momento avrei voluto fermare la macchina abbracciare mia figlia per il grande peso che mi aveva tolto, e ringraziarla, riempirla di baci, ma non lo feci, mi limitai a masticare un Chewingum, una volta arrivate e casa e rimasta sola nella mia stanza, mi precipitai su Facebook, lo cercai immediatamente, non so bene cosa mi abbia spinta a farlo, ma questo ragazzo mi incuriosiva sempre di più, infine lo trovai, aveva una foto di profilo con una ragazza bionda, nelle strade di Manatthan, lui aveva una chitarra tra le mani e lei gli sorrideva vicino, mi chiedevo chi fosse quella ragazza, era alta, snella, molto carismatica, e sembrava abbastanza più grande di lui, nei commenti scoprii che era sua sorella, si chiamava Jasmine Tonkin, probabilmente era quella che faceva tirocinio presso gli studi del signor Bennet 'si da il caso che io abbia una sorella tirocinante che lavora proprio là, e così ho fatto un salto da queste parti' le sue parole ronzavano nella mia testa come due mosconi che si inseguivano, decisi di togliermi dal suo profilo, era stupido tutto quello che stavo facendo, era stupido cercare quel ragazzo per chiedergli scusa, era solo un moccioso ventireenne, non c'era niente di giusto in lui, lui era il primo a sbagliare, perchè doveva meritarsi le mie scuse? In quel momento mi accorsi che dovevo accettare quel che era successo, abbandonare le mie ricerche e concentrarmi sul lavoro, e sulla mia famiglia, spensi il computer e in quel momento entrò Chris con un frullato, - L'ho preso solamente per te tesoro mio- aveva un sorriso strano, forse aveva qualche altra sorpresa in serbo per me -Amore, io ti conosco, tu mi stai nascondendo qualcosa- -Mh, no cosa te lo fa pensare?- -Ti conosco e basta Chris, condividiamo lo stesso tetto da 21 anni..- -Beh allora hai intuito bene, che ne dici di andarcene a Parigi io e te per il nostro anniversario?- Ero meravigliata, Chris tirò fuori due biglietti dalla tasca, si.. si che volevo amore mio, si che volevo, ero pronta a ricominciare da lì insieme a te, ero pronta a dimenticare queste sciocchezze che stavo vivendo, avrei di nuovo dato un senso la mia mezza età, sarei stata una donna vera, la donna della tua vita, sarebbr bastato solo salire su quell'aereo, e dimenticare tutto, tutti i pensieri negativi, Justin, lo stress, ogni cosa.. andarcene solo io e te. -Chris, è un idea meravigliosa, sei fantastico!- -Tu sei fantastica tesoro mio!- -Ma.. come faremo con i ragazzi?- -Avanti, ti preoccupi così tanto? l'unico che deve essere controllato è Jamie e ha due sorelle perfette che possono badare a lui- -Ma si.. hai ragione, non vedo l'ora.. ti amo..- -Ti amo anche io- ci baciammo e facemmo l'amore come non era mai successo prima.. forse era un nuovo inizio, si era creata un atmosfera insolita, appagante, positiva, che mi avrebbe portato a risolvere ogni tipo di problema con me stessa.
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Back in time
RomantizmDanielle è una quarantacinquenne di Los Angeles con una famiglia, un lavoro promettente e dei figli adorabili. Presto dovrá trasferirsi a Seattle con tutta la famiglia per motivi di lavoro, e questo la porterá ad avere delle esigenze particolari. La...