18. You'll understand, Zed!

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Seduta, sul sedile posteriore di una berlina nera con i vetri oscurati, attendo che Rowan Addams, agente speciale dell'FBI, esca dal suo ufficio.

‹‹Sei sicura di volerlo fare?››

Annuisco. ‹‹Dobbiamo accertarci di quello che sanno. Ultimamente questi sbirri del cazzo stanno facendo saltare troppi affari.››

Mi accendo una sigaretta, e continuo a tenere d'occhio l'entrata dell'edificio.

‹‹Hai pensato alle conseguenze di quello che succederà quando sapranno che sei viva?››

Caccio fuori il fumo, e guardo dallo specchietto uno dei migliori uomini della Yakuza che mi osserva preoccupato.

‹‹E' proprio quello il piano. Quando tutti sapranno che sono ancora viva, anche loro inizieranno a fare la loro mossa.››

Vorrebbe continuare, e lo capisco dal modo in cui serra le labbra, ma decide di non farlo. È consapevole del rischio che corre se avesse ancora da ridire sulle mie intenzioni.

Torna a guardare l'enorme edificio del Fbi. ‹‹Sta uscendo››

Volto lo sguardo anche io e lo stempiato di Rowan cammina a passo spedito sul marciapiede.

‹‹Seguilo a distanza›› ordino. 

Zero.

‹‹Sei troppo duro con lei.›› Diane si accomoda sul divano della nostra suite a New York, poggia una tazza di tè freddo sul tavolino di fronte e mi inchioda con i suoi occhi castani. ‹‹E a volte sgarbato.››

Sbuffo e spengo la televisione, dove distrattamente ascoltavo la notizia di un ritrovamento di tre cadaveri in un vicolo di Detroit ieri sera. ‹‹Non lo sono››

‹‹Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti? Eri solo un bambino di tredici anni spaventato e arrabbiato con il mondo. Mia madre mi parlava di te, sempre, e quel giorno ero venuta perché volevo conoscerti. Ma questo lo sai già››

‹‹Si, ma non capisco dove vuoi arrivare.››

‹‹È spaventata, Zed. Il suo sguardo mi ricorda il tuo da bambino, solo, abbandonato, diffidente con tutti. Avresti dovuto esserci quel giorno insieme a noi! Non sai quanto si sia divertita, e a volte quando ti guarda, è terrorizzata. Ecco perché...››

Increspo le labbra, ignorando una strana fitta che sento al petto. ‹‹Non è sola, ha suo fratello.››

Io ero solo. Tutto solo. In quel dannato posto.

‹‹Un fratello che tu consideri amico, ma non sai assolutamente di lui.››

‹‹Ma posso immaginarlo.›› Non so nulla di Jin, neanche che avesse una sorella, ma posso immaginare quello che nasconde, non ho mai domandato perché infondo, conosco già la risposta.

Distolgo l'attenzione da Diane che si ostina a guardarmi contrariata, e sposto lo sguardo fuori, nella veranda della suite, e osservo Sergey e Yuki occupati a bisticciare.

Diane sorride e torno a dedicarle la mia attenzione, alzando le sopracciglia. ‹‹Che c'è?››

‹‹A volte sei così ottuso.››

‹‹Ottuso?››

Annuisce, e io continuo a guardarla non capendo dove vuole arrivare. ‹‹Lo capirai, Zed!››

‹‹Capire cosa?››

Diane mi sorride e si alza, scomparendo in cucina.

Scuoto la testa e torno a fissare Yuki che ora è intenta a colpire Sergey a suon di pugni.

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