6. Are you sure?

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Zero.



Prendo del ghiaccio istantaneo, appoggiandolo sullo zigomo gonfio, altre Gatorade e mi siedo ai piedi del letto.

Due escort bellissime nei loro abiti striminziti sono in piedi accanto me. Sto quasi per dire loro di andare ad aspettarmi nell'altra camera, quando la sua voce riecheggia dall'altra parte della porta. Ho lo stomaco in subbuglio mentre fisso la porta che si spalanca all'istante, con un calcio?

Appoggia lentamente il piede per terra, e Jin la guarda con un'espressione scioccata in viso.

Non mi piace niente di lei. Eppure, non riesco a distogliere lo sguardo.

‹‹Ma sei impazzita?››, grida. ‹‹Ti pare modo?››

Non risponde, e nessuno fiata. Un esserino piccolo ma traboccante di rabbia entra, guardandomi con i suoi occhi glaciali che sembrano volermi fulminare all'istante.

Fastidiosa.

È decisamente fastidiosa.

Tengo gli occhi incollati su di lei, alta all'incirca un metro e sessanta che muove un passo dentro la mia camera, con suo fratello a seguito. È minuta, magra e ha lo sguardo insofferente. Non vuole stare qui.

Si guarda intorno con sufficienza e storce il naso.

Il mio stomaco ribolle.

Fa un altro passo in avanti. I suoi anfibi neri risuonano nella mia camera.

È tutta vestita di nero.

Eyeliner nero.

Unghie nere.

Capelli neri.

Maglietta nera.

Jeans neri.

Ma i suoi occhi, sono così azzurri da sembrare bianchi. Quante probabilità ci siano che si tratti della ragazza del vicolo? I suoi occhi gelidi si posano sulle due donne dietro di me, prima di tornare a guardare Jin che si avvicina a me.

‹‹Mi dispiace, Zed›› mormora, mortificato. ‹‹Non mi aspettavo che calciasse la porta in quel modo››.

Lei lo ignora di nuovo, posando lo sguardo su Sergey, che sembra esausto, ma le regala un sorriso, che lei non guarda. I suoi occhi tornano di nuovo su di me. Belli, ma vuoti.

Hanno una fredda scarsità, una distanza che mi...destabilizza. Fatico già a sopportare la sua presenza in questa stanza. Mi destabilizza fino al punto di rimangiarmi la parola data a Jin. Perché per un tipo controllato e razionale come me, il suo essere mi infastidisce. E, nel profondo, non ho nessuna intenzione di sorvegliare questa selvaggia che non ha rispetto per niente e nessuno. Eppure, il mio orgoglio mi impedisce di farlo. Si è permessa di minacciarmi, di parlarmi in quel modo. E, sono curioso di vedere fin dove sia disposta ad arrivare per rendermi la vita un inferno. Sono curioso di vedere, il suo volto imbronciato quando si renderà conto che i suoi giochetti non funzioneranno con me.

Non riuscirà mai a farmi perdere il controllo.

Come se avesse percepito i miei pensieri, abbassa di nuovo lo sguardo su di me. Me li scaglia contro, quei maledetti occhi glaciali. È immobile e la sua faccia è inespressiva e questo mi infastidisce di più. Non riesco a capire cosa le passi per la mente. La sua totale indifferenza verso tutto quello che la circonda mi disturba, così come il suo atteggiamento impertinente.

Poi però... sorride.

Un sorriso maligno, un sorriso che promette guai. E adesso ne sono sicuro. Mi farà davvero pentire di averla tra i piedi.

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