10.I'm dangerous, but she doesn't know it yet.

209 19 10
                                    


Zero.


Mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte. Ero legato, i polsi e le gambe bloccate, mentre provavo a muovermi e le corde mi strappavano la carne, qualcuno che non riesco a vedere recitava frasi in latino mentre mi faceva il segno della croce. Metto a fuoco, vedendo un prete sopra di me, solo che quando scoppia a ridere il suo viso cambia e prende le sembianze di Yuki che ride di gusto nel vedermi soffrire.

Mi alzo dal letto sudato e con il fiatone, apro la porta della camera per andare in cucina e bere un sorso di acqua. Dopo tutti questi anni, alcuni ricordi sembrano tornare sempre a galla.

Sto per tornare in camera, quando dal terrazzo una folata di vento trascina dentro il soggiorno la puzza di fumo di sigaretta. Faccio qualche passo avanti ma mi fermo poco prima, quando sento la sua voce che parla con qualcuno.

‹‹Ci sono novità?›› dice.

Rimane in silenzio per un po', e io mi chiedo se sia il caso di ascoltare o no. Infondo non sono cosa che mi riguardano.

‹‹Prenderai tu il mio posto, Jin ha avuto la brillante idea di farmi viaggiare con un suo amico idiota, sono bloccata per ora, troverò il modo però››, un'altra pausa. ‹‹D'accordo, mi fido di te, Skill.››

Aggrotto le sopracciglia e mi domando inutilmente in quali affari sia coinvolta. Niente di legale. Questo è certo. Eppure, mi sembra quasi impossibile che lei si fida di qualcuno...e poi...chi diamine è Skill?

Scuoto la testa e lentamente decido di tornare in camera, e passare un'altra notte insonne.



La fastidiosa mocciosa è rimasta la solita stronza arrogante e viziata per i due giorni successivi.

Non è uscita spesso dalla sua stanza, se non per andare in bagno, e poi fuori sul terrazzo a prendere un po' di aria e fumare le sue sigarette, osservandomi con sguardo di sfida ogni volta che mi intravedeva.

Quello che avrei voluto urlarle è che è fottutamente disgustoso il fatto che fumi. Ma il rigonfiamento nei miei pantaloncini, adora il modo in cui mi guarda. Sono sicuro che il mio stupido cazzo sia quasi invidioso di quella sigaretta.

Eppure sono stato incredibilmente sconsiderato. Io che di pazienza ne ho fin troppa. Allora perché con lei mi sembra di scivolare nella follia?

Il terzo giorno, quando ritorno dalla palestra, la trovo seduta sulla poltrona in vimini, fuori, di nuovo intenta a fumare. Non si è ancora accorta di me, e io la guardo, in silenzio.

Non indossa altro che una lunga maglietta nera che le arriva a metà coscia. Ed è la prima volta che le vedo le gambe, ha un enorme tatuaggio che le parte dalla caviglia e almeno, maglietta permettendo sono sicuro che si ferma poco prima del gluteo. È in stile giapponese e ci sono dei fiori tatuati con delle squame e delle onde che percorrono la pelle tonica. Salgo con lo sguardo più su e i suoi capezzoli si intravedono dal tessuto sottile, mi lecco le labbra perché non vorrei fare altro che prenderne uno in bocca e succhiarlo. L'immagine del suo culo perfettamente rotondo e sodo in bella mostra sotto di me mi provoca un'erezione.

Chiudo gli occhi e cerco di riprendere il controllo. Mi teme, e fa bene.

Sono pericoloso, ma lei ancora non lo sa.

Come ancora non so io perché non riesco a smettere di guardarla.

Non sono mai stato ossessionato da una donna, solo prostitute, sole sveltine e poi, via.

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