*Ashley
Mi sveglio confusa. Ho mal di testa per la festa caotica di ieri sera. Non ho bevuto come la maggior parte dei miei amici, anzi. Solo è stata troppo pesante. Spengo la sveglia e preparo lo zaino. Ieri sera Rose ha detto che mi passava a prendere e dopo esserci scambiate i numeri di cellulare le ho detto dove abitavo. Faccio colazione e mi preparo velocemente. Mi arriva un messaggio: è Rose. Esco e la vedo appoggiata al suo scooter. Ieri mi ha accompagnata a casa in moto. Sembra tranquilla. Appena mi vede mi abbraccia e mi porge il casco.
-Come stai?-
-Mal di testa- dico alzando le mani.
Lei scoppia a ridere.
Arriviamo a scuola in 5 minuti.
-Grazie ancora per ieri- dico riferendomi a quando Rose mi ha difesa.
-Oh, nulla- sorride. Iniziamo a parlare del più e del meno quando qualcuno mi da una forte spallata.
Alzo lo sguardo e vedo Ashley.
-Ti sei fatta male? Stai lontana da Jacob o te lo farò capire io con le buone o con le cattive!- sghignazza.
-Jacob non è di tua proprietà Ashley- le urlo quando si volta per andarsene. Si gira di scatto.
-Oh, invece si. Cosa ti fa pensare che lui preferisca una così ew (dice facendo una smorfia) a me?- sorride maliziosa.
Oh, proprio non doveva!
-Forse per il semplice fatto che io non sono una sgualdrina, Ashley- mi sorprendo. Nel frattempo una folla di ragazzi si è raccolta attorno a noi.
Ashley si avventò su di me facendomi cadere all'indietro e iniziò a sbattermi a terra ripetutamente dalle spalle. Io le tiravo i capelli e scalciavo ma non riuscivo a farla smettere.
-Ti pentirai di tutto- urlò infine sbattendomi più forte contro il pavimento. Così facendo mia testa sbatté anch'essa. Mi girava tantissimo, riuscivo solo a sentire le urla dei ragazzi attorno a noi e Ashley che mi tirava per i capelli continuando a tirarmi sberle e pugni, tutto questo in maniera molto confusa e offuscata. Poi lei mi sbatté più forte di prima e da quel momento niente. Buio e dolori dappertutto. Non sentivo più le voci e non vedevo nulla.Aprii gli occhi. Notai subito che attaccati al mio braccio c'erano diversi fili colorati collegati ad una sacca quasi piena di un liquido trasparente. La stanza era bianca e verde e l'odore del disinfettante riempiva le mie narici. Ero in ospedale?! Da quanto? Cosa mi era successo? Ricordo solo che Ashley mi stava facendo veramente male, le voci dei ragazzi, la scuola e poi nulla. Mugugnai toccandomi la testa che mi faceva malissimo. Sussultai quando la mia mano tocco una superficie rugosa: una garza?! Che cosa? Non capivo.
Tossii rumorosamente. Poi mi sdraiai meglio dato che volevo riposare per colpa del forte mal di testa. Chiusi gli occhi, non volevo pensare ora. Il dorso di una mano calda mi accarezzò la guancia. Era una sensazione tranquillizzante. Aspetta, chi era? Aprii gli occhi di colpo così incontrandone due di un verde incredibilmente famigliare: Jacob. Sussultai. Perché era qui?! Cosa?
-Che ci fai tu qui?- domandai sussurrando.
-Sono qui per te-
-Cosa mi è successo?-
-Hai subito un trauma, credo. Il dottore dice che dopodomani puoi tornare a casa-
-Da quanto sono qui?-
-Un paio di giorni-
-E tu?-
-Un paio di giorni-
-È passato qualcun altro?-
-Si, tutti i ragazzi della nostra classe e...- rimase in sospeso.
-E...?-
-Henry. Lui è andato via qualche minuto fa. Doveva andare da sua nonna non so il perché-
-Da quanto era qui?-
-Da un paio di giorni- la sua risposta mi fece sorridere e anche divertite dal momento che non facevo altro che pensare a loro due che parlavano mentre io dormivo nel letto dell'ospedale. Chissà cosa si erano detti.
-Perché mi trovo qui?- tornai seria.
-Ashley ti ha fatto sbattere la testa a terra ma ha detto che si trattava di un incidente- io in risposta alzai un sopracciglio facendo una smorfia.
-Ha detto che tu l'avevi insultata e poi picchiata e lei si è difesa- non ricordavo molto dell'accaduto ma di certo non era andato così.
-Ehm, io ricordo solo che sono entra a scuola con Rose e poi Ashley si è avvicinata dicendomi di starti lontana. Non so perché-
-Oh, ha una cotta per me dalle elementari e non riesce a digerire il fatto che io ti dedichi queste attenzioni-
Io sorrisi.
Poi notai che sul comodino c'era un vaso con moltissime rose color cipria e azzurrino immerse nell'acqua.
-Chi le ha portate?- chiesi quasi sottovoce per la sorpresa.
-Henry- sforzò un sorriso.
-Sono fantastiche- sorrisi.
-Già, ti serve qualcosa?-
-Potresti portarmi un po' d'acqua?-
Quindi stava per alzarsi dallo sgabello quando inciampò in uno dei fili colorati e cadde praticamente su di me. I nostri visi erano a cinque centimetri. Sorrise, ed era il sorriso più bello del mondo. I nostri nasi si toccavano. Le nostre bocche erano a due centimetri. Sentivo le farfalle nello stomaco, quando...Heii! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Commentate facendomelo sapere e cosa accadrà secondo voi.
Ah, vi vorrei un pelo più attivi😢
Comunque grazie per tutte le visualizzazioni e i commenti carini, vi adoro❤️
Ali
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Lost on you
FanfictionImmaginate una vita perfetta: genitori perfetti, amici perfetti, scuola perfetta, città perfetta, ogni singolo dettaglio era perfetto: tutto perfetto, no? Ecco quella era la mia vita a Los Angeles prima del trasferimento in Virginia. Ora, immaginate...