-Non può essere!-
-E invece sì- sbraitò dall'altro lato del telefono.
-E ora? Come pensi di reagire?-
-Non lo so, voglio stargli lontana!- la sua voce si fece più sottile.
-Non risolverai nulla! Peggiorerai totalmente la situazione. Devi parlare con lui- cercavo di mantenere la calma.
-Scordatelo! Ho paura- sussurrò.
-Di cosa?- sapevo a che si riferiva.
-Di lui- e i brividi mi assalirono. La sua risposta fu seguita da singhiozzi e urla. Era straziante sentirla in quello stato e non poterla abbracciare per farle capire che ci sarei sempre stata nonostante i milioni di chilometri di distanza.
-Ci parlerò io- mi arresi. Non potevo fare altro, per lei questo era il minimo.
Sussurrò un flebile "grazie" e poi riattaccò.
Non riuscivo ancora a capire, insomma sì, sapevo che a lui piacesse Grace ma lei lo vedeva come un fratello maggiore, per lei quell'amore non era attrazione. Nel senso che lei lo amava come una sorella ama un fratello e non come una fidanzata ama il suo ragazzo. Era una situazione ingestibile. Se fosse successo a me sarei impazzita. Non riuscivo ancora a credere che si fosse spinto così in là.
Il campanello della porta continua a suonare e mi distoglie dai miei pensieri. Vado ad aprire e mi trovo davanti Henry. Ha un'espressione preoccupata anche se non capisco il perché. Lui avvicina il pollice alla mia guancia e l'accarezza. Solo allora mi rendo conto che stavo piangendo.
Così d'impulso mi fiondo tra le sue braccia e scoppio in un pianto irrefrenabile. Lui mi capisce sempre al volo, non c'è bisogno di spiegare nulla.
Mi accarezza la schiena e poi i capelli. Infine si stacca e mi prende per mano portandomi dentro casa e chiudendo la porta. Ci sediamo sul divano. Io mi copro il viso con le mani e lui mi accarezza lentamente il ginocchio provocando mille brividi che salgono su per le gambe fino allo stomaco. Poi mi calmo. Lui si avvicina ancora e prende il mio viso tra le sue mani morbide. Aiutandosi col pollice toglie alcune lacrime ed io mi tranquillizzo di più a quel gesto. Poi mi decido a parlare.
-Io... Non dovevo. Ho lasciato che lui si rovinasse e che rovinasse il nostro rapporto... Il loro rapporto. È tutta colpa mia- farfuglio un po' singhiozzando.
-Non è stata colpa tua, shhh!- dice prendendomi fra le sue braccia. Io mi accoccolo e inizio a pensare. Ci capiamo al volo, ed è una cosa che a me piace moltissimo, anche se lui non sa nulla di quello a cui mi sto riferendo. Mi tranquillizza e non mi fa sentire sbagliata o fuori luogo o imbarazzata.
Negli ultimi giorni sono stata con le ragazze, mi sono divertita moltissimo. Ashley e Courtney mi detestano e fanno di tutto per farmi fare brutte figure, mi hanno persino rovesciato il succo in testa dicendo che "è stato un piccolissimo incidente". La mia vita peggiora di giorno in giorno.
-Non voglio che tu stia male, okay?-
Io annuisco piano pensando ancora a tutto quello che Grace mi aveva detto e sento un nodo in gola. Sorrido appena, non voglio che Henry stia in pensiero per me, anche se io al posto suo lo sarei.
-Come mai sei venuto?- lui riflette per un attimo.
-Volevo chiederti aiuto per i compiti dato che tu sei un genio ma...- sorride per un nano secondo -in realtà ora la matematica non mi interessa più-
Sorrido abbracciandolo e aspirando il suo profumo di ammorbidente così fresco. Adoro il suo profumo. Mi sento al sicuro se lui mi stringe.Il capitolo è cortissimo, sorry sono tanto impegnata!😢😢😢
Come vi sembra? A me non piace moltissimo ma vabbè! Dato che questo era corto mi metto subito a scrivere il prossimo!
Luv u, ali
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Lost on you
FanfictionImmaginate una vita perfetta: genitori perfetti, amici perfetti, scuola perfetta, città perfetta, ogni singolo dettaglio era perfetto: tutto perfetto, no? Ecco quella era la mia vita a Los Angeles prima del trasferimento in Virginia. Ora, immaginate...