Capitolo 9.

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 La giornata si preannunciava orrenda.
Il tempo nuvoloso di solito favoriva sempre la riuscita di una buona partita di Quidditch, ma non era così se le nuvole che abbracciavano l'intera area del campo erano nere di pioggia, così nere che perfino al cappello-leone di Luna Lovegood era venuta la depressione, tentava di emettere un ruggito fiero ma tutto quello che riusciva a tirar fuori era un debole miagolio più malinconico di quelli di Mrs. Purr.

Harry e il resto della squadra Grifondoro arrivarono in campo di pessimo umore sembrando più una fila di tristi dissennatori che ragazzi intenzionati alla vittoria, li differenziava a loro solamente i colori accessi delle divise. Perfino la loro tifoseria appariva piatta, tutte le case fatta eccezione per i Serpeverde appariva assonnata e poco interessata, c'era chi sventolava bandiere scarlatte più per scacciare via qualche mosca che gli girava intorno che per vero e proprio tifo e chi sembrava leggermente più attivo agitando incoraggiante la mano per salutare la squadra. I Serpeverde invece entrando in campo in passo di marcia sfoggiavano la loro solita aria fiera e compiaciuta e la loro tifoseria non era da meno, urlavano e si agitavano come tante fan girl babbane d'innanzi al proprio idol preferito. La prima cosa che notò Harry è che, come sospettava, Draco Malfoy non era entrato in campo insieme ai suoi compagni che però, fu felice di costatare, non erano al completo; ciò stava a significare che Malfoy o qualcuno che lo sostituiva era in ritardo magari proprio perché nessuno era preparato alla eventualità di un suo abbandono.
Lee Jordan anche quell'anno era il telecronista delle partite che si sarebbero svolte, stava già annunciando uno per uno i nomi dei giocatori entrati in campo mentre gli ultimi spettatori prendevano posto. Tra questi Hermione, la quale puntava il suo sguardo su quello di Ron carico di sostegno, lo spostò immediatamente notando che Harry la stava guardando ma si accorse subito che lo sguardo che le stava rivolgendo Harry era di allerta. Stava accadendo qualcosa di strano e sperava che la sua amica lo illuminasse sulla faccenda. Si guardò intorno tra gli spalti ma non notò nessuno intendo a fare nulla di losco, notò però come il suo amico che i Serpeverde apparivano decisamente troppo esaltati, Theodor Nott ad esempio, che era sempre stato una sorta di golem mummificato sembrava ora un pixie saltellante, accanto a lui Blaise conosciuto per la sua aria solenne si sbracciava animosamente in piedi a due posti vuoti, il suo e quello che probabilmente era destinato a Pansy Parkinson. Hermione spalancò gli occhi, ma certo! Pansy non si sarebbe di certo persa la partita in cui giocava la sua cotta, spostò lo sguardo in cerca di Malfoy ma lui non c'era. Adesso nella mente di Hermione parvero accendersi due luci contrastanti, parve delusa, pensava che forse Pansy avesse architettato qualcosa a favore del ragazzo ma il fatto che anche Draco mancava non combaciava... oppure stavano combinando qualcosa insieme. Hermione tornò a guardare Harry e con un gesto del capo gli indicò il posto della Serpeverde, a sua volta Harry spalancò la bocca come colto di sorpresa e annui in segno di intesa.

La professoressa Bumb che faceva anche da arbitro alle partite fischiò nel suo fischietto argentato costringendo Harry a saltare sull'attenti.
–I capitani si diano la mano!– disse Madame Bumb.
I componenti della squadra Grifondoro si spostarono di lato per far passare Harry, quelli Serpeverde invece si guardarono intorno spaesati in cerca di Draco.
–Professoressa, Draco non è qui– annunciò Goyle con aria più confusa del solito.
–Pare ci sia un po' di trambusto lì in fondo– avvertì la folla Lee Jordan che sembrava l'unico sostenitore dei Grifondoro a non essersi depresso del tempo, in teoria la cronaca doveva essere imparziale ma tutti ormai avevano capito che lui non lo era affatto, anche grazie alla McGranitt che continuava a tirargli gomitate ogni volta che egli esprimeva un giudizio sprezzante sui Serpeverde, talmente bassa era il suo interesse nei loro confronti che non aveva neppure fatto caso alla mancanza di uno dei due capitani. –Draco Malfoy, capitano Serpeverde, è assente all'appello. Pare questa sia una giornata fortunata per gli sfidanti Grifondoro– continuò entusiasta il cronista.
–Se il signorino Malfoy non arriva a breve dovremo sostituirlo con il signorino Urquhart– disse risoluta la professoressa.
–Vado a cercarlo– si propose Harry ottenendo in risposta numerosi sguardi curiosi o diffidenti.
–Non se ne parla– Si intromise Tiger. –Draco è un membro della nostra squadra, dovremmo cercarlo noi–
–Sono il capitano e anche lui lo è – ribatté l'altro.
–E con questo?–
Ginny Weasley, una delle cacciatrici della squadra, si spostò dal resto della squadra avvicinandosi ai due per dire la sua prima che Harry rispondesse – Credo che con questo Harry voglia dire che essendo capitano della squadra avversaria abbia di certo più influenza di voi altri tirapiedi. Sicuramente Draco non ci terrà a passare come un codardo di fronte alla richiesta di tornare in campo davanti agli occhi della sua nemesi sportiva– Ginny aveva un sorriso compiaciuto che rabbuiò quello della Bumb. –Signorina Weasley, sta forse dicendo che Potter dovrebbe mandare qui Draco Malfoy con delle minacce?–
–Assolutamente no– risposero in un inquietante coro angelico Harry e Ginny. La professoressa li squadrò per un paio di secondi poi con un gesto veloce della mano incoraggiò Harry ad andare – Solo venti minuti Potter, se allo scadere di questi non sarete in campo la partita comincerà senza i loro capitani–.

Amortentia. - Italian Drarry Fanfiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora