Capitolo 13

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In effetti, la cara Dìyù non ci accompagnò all'Inferno, ma solo in un posto molto simile.
Lasciammo lei alla guida del nostro improvvisato gruppetto; stranamente Rhys rimase al mio fianco, condividendo la mia scelta.
Credevo che stesse con lei a rivangare i vecchi tempi ed invece..
Mi stupiva nuovamente..
Ne ero segretamente felice anche se molto probabilmente non avrei dovuto.
Man mano che camminavamo l'odore della Città cambiò; prima era dolciastro e metallico, un misto di terrore ed armi, mentre ora..
Stava diventando soffocante ed opprimente con un lieve aroma ferroso in sottofondo.
Non mi piaceva per niente.
E nemmeno a Rhys visto che rimase guardingo per tutto il tragitto.
《Girate l'angolo e vi troverete nella Piazza di Sangue》ci comunicò Dìyù, fermandosi qualche passo prima del suddetto angolo.
《Perfetto》mormorò Rhys con tono incolore.
La diavolessa sbotto' in una risata sardonica prendendosi gioco di lui.《Andiamo.. Sei proprio sicuro di volerci andare? Potresti non uscirne vivo..》
Un brivido freddo mi percorse la schiena.
Cos'era esattamente la Piazza di Sangue?
Ed il Mercato Nero?
《Rhys..》mormorai, titubante. Volevo dirgli che non era obbligato. Se non se la sentiva di venire con me, ci sarei andata da sola; non volevo che si facesse male o, peggio, che si ferisse, a causa mia.
《Grazie per l'aiuto, Dìyù》disse lui, senza aver dato segno di avermi sentito《Quanto ti devo?》chiese alla diavolessa.
《Nulla》rispose lei《Diciamo sto ripagando il favore che mi hai fatto qualche ciclo fa..》e gli fece l'occhiolino prima di svanire nel buio della notte.
Rhys armeggio' con i suoi vestiti e non capii cosa stava facendo finché un raggio lunare non lo illumino'. Indossava abiti totalmente neri, persino il fodero della spada era scuro. Agli avambracci aveva fissato due custodie portapugnali, alla cintura aveva allacciati quelli che mi sembravano piccoli coltelli da lancio, alla coscia intravidi un altro pugnale. Sembrava pronto per scendere in guerra.
《Ma quanti armi ti sei portato?》chiesi allibita. D'accordo, ero armata anch'io, ma nulla a che vedere col suo arsenale.
《Non sono mai stato alla Piazza di Sangue, ma il nome non fa ben sperare quindi..》scrollo' le spalle con fare noncurante.
《A questo proposito..》iniziai, pentendomene quasi all'istante《Se vuoi tirarti indietro.. Sì, insomma.. Posso andarci anche da sola..》
《Non vuoi che venga insieme a te?》chiese con voce metallica, gli occhi chiari pieni d'ombre.
《Non è questo...》Era imbarazzante《Sono felice che tu sia qui con me solo.. Non voglio che tu venga ferito..》
Ecco l'avevo detto e volevo sotterrarmi dall'imbarazzo.
Inaspettatamente sul volto di Rhys alleggiava un sorriso.
《Non serve che ti preoccupi per me, dolcezza》cercò di rassicurarmi lui《Vivo in Città da molti cicli ormai.. So difendermi..》
《Beh.. Ma.. Non era questo..》farfugliai parole sconnesse.
Che guaio..
Non intendevo dire che non era un buon combattente..
Lui proruppe in un sonora risata, una di quelle che vengono direttamente dal cuore mentre io affogavo nell'imbarazzo più totale.
《Ho capito quello che intendevi》mi disse, mettendomi a posto una ciocca sfuggita alla coda che mi ero fatta. Una scarica elettrica mi percorse il corpo quando le sue dita sfiorarono la mia pelle.《Non preoccuparti》ribadì in tono più dolce prima di baciarmi in fronte.
Rimasi imbambolata per qualche istante prima di seguirlo in direzione della Piazza.
Quel piccolo bacio di rassicurazione gettava una nuova luce sul nostro rapporto; voleva dire che, sotto sotto, lui teneva a me. E ne ero stupidamente contenta.
Una mano sulla spalla mi fece tornare con i piedi per terra: eravamo arrivati al fatidico angolo dietro al quale si celava il Mercato.
Degluitii rumorosamente, per nulla pronta ad affrontare qualsiasi cosa si nascondesse là dietro.
Sentii una forte mano prendere la mia dolcemente e stringerla.
Rhys..
Ricambiai la stretta e girammo l'angolo assieme.
La Piazza era enorme, rettangolare, un'infinita distesa di bancarelle in legno dagli odori più strani. C'era un solo modo per visitarle tutte, cioè percorrere il corridoio lasciato libero per il passaggio dei clienti. Gli stand, in mancanza di un termine più adatto, erano posti ai lati della Piazza, ma ai miei occhi sembrava un Mercato qualsiasi in una Piazza qualsiasi.
Non capivo il perché dell'avvertimento di Lance.
Le prime bancarelle che vedemmo, gestite da gente dall'aria poco raccomandabile, corpulenta e massiccia, vendevano armi e armature.
In pratica consistevano in un'insieme di tavole di legno, che rozzamente costituivano lo stand, con diversi pugnali e coltelli dalla lama ricurva in mostra per attirare l'attenzione dei potenziali clienti. Nulla di spaventoso od impressionante.
Almeno finché non arrivammo al centro della Piazza.
Man mano che procedevamo, in silenzio e guardinghi, i commercianti di armi lasciarono spazio ai venditori di generi alimentari.
La prima cosa che mi colpì fu l'odore, penetrante, intenso, sbagliato. Poi fu la voce, alta e stridula, che invitava a fare ordinazioni prima che i pezzi migliori finissero. In ultimo, le grida, assordanti e piene di dolore alcune; altre colme di eccitazione, pronte a contrattare su prezzi e tagli. Ed infine il rumore delle lame, intente a recidere tessuti e spezzare ossa.
Le gambe si rifiutarono di proseguire, bloccandomi lì, in mezzo alla Piazza.
《No.. No.. No..》Mi rifiutavo di crederci. Non poteva succedere una cosa del genere.
Non era..
Umano..
Una stretta alla mano mi portò fuori dai miei lugubri pensieri di morte.
《Elie.. Guardami..》La voce di Rhys era quieta e dolce come il miele. Alzai gli occhi e mi persi nelle sue profondità dorate.《Devi restare concentrata. Lo so che è terribile, ma ho bisogno che tu rimanga con me. Lo puoi fare?》
Lo potevo fare?
In quella dannata Piazza macellavano persone e ne vendevano la carne al miglior offerente.
Come potevo lasciar correre?
Probabilmente Rhys intuì l'andamento dei miei pensieri perché mi prese il viso fra le mani, bloccandomi.《Elie! Non possiamo fare nulla per quelle persone. Se tentassimo di liberarle, ci ammazzerebbero all'istante. Per quanto possa sembrarti terribile, dobbiamo proseguire; dobbiamo trovare il Diamante Blu. Ricordi?》
Tutto quello che diceva era vero.
Non potevamo liberare quei poveri disgraziati, ma..
Una singola lacrima percorse la mia guancia per poi essere intercettata dal pollice di Rhys.
《Portami via da qui..》sussurrai con voce roca. Fu la scelta più difficile della mia vita. Andava contro tutto ciò che credevo; la mia voglia di salvare quei poveretti era così forte che, se Rhys non mi avesse trattenuto, sarei andata lì ad armi spianate pretendendone la liberazione.
Gli occhi da felino di Rhys erano caldi e comprensivi; aveva il mio stesso istinto, ma dovevamo soffocarlo.
Forse, dopotutto, quella maledetta Città era davvero l'Inferno.

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