Capitolo 19

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Davanti a me si ergeva la creatura più grande, più ributtante e più puzzolente che io avessi mai visto. E da quando ero arrivata in Città ne avevo viste di cose!
Ghor, però, le batteva tutte.
Alto quasi quanto un edificio a tre piani, la sua pelle aveva una strana colorazione verdastra e malata, ad una prima occhiata mi sembrava che la pelle fosse traslucida ed umida, ma non potevo esserne sicura senza avvicinarmi. Non possedeva occhi, cosa piuttosto comune nel Sottosuolo; almeno, da quanto avevo capito. Non sapevo come faceva, ma Ghor indubbiamente ci "vedeva" in qualche maniera dato che continuava la sua avanzata verso di me.
Forza, creatura.. Mostraci la tua anima..》Le parole che riverberarono nell'arena precedettero di poco l'attacco frontale del rivoltante Ghor.
Nonostante la sua enorme mole, era assai veloce, tanto che lo schivai quasi per un pelo. Mi abbassai e rotolai di fianco, rialzandomi in piedi subito dopo. Ero finita dall'altra parte dell'arena; vedevo Rhys alle spalle del mostro che mi lanciava strane occhiate dato che non poteva né parlare né tanto meno gridare. Una sentinella lo teneva saldamente per le spalle mentre l'altra gli chiudeva la bocca con una mano quasi decomposta.
Dannazione!
Un movimento alla mia destra mi fece tornare di nuovo con la mente al combattimento; Ghor attaccava in una maniera davvero singolare: lanciava grumi di bava gialla ed acida che liquefaceva tutto ciò che incontrava.
Mentre saltavo di qua e di là per evitare di farmi sciogliere mezza faccia, riflettevo su come fare a sconfiggerlo. Se non c'era riuscito Rhys, come potevo sperare di metterlo k.o. io?
E comunque..
Come aveva fatto Rhys a perdere?
Era forte, intelligente, veloce; era un ottimo guerriero e, in una lotta corpo a corpo, avrebbe vinto praticamente contro tutti. Ed allora..
Perché?
Cos'aveva Ghor che lo rendeva così invincibile?
Sembrava solamente un ammasso umidiccio, verdognolo e puzzolente che sputava bava corrosiva, ma a parte questo non capivo proprio come aveva fatto a sconfiggere il mio amico.
In effetti non capivo nemmeno lo scopo di quel combattimento. E nemmeno il significato delle parole che la voce cupa mi aveva rivolto appena prima dell'inizio dello scontro.
Mostraci la tua anima...
Cosa voleva dire?
Persa com'ero nelle mie elucubrazioni mentali, misi un piede in fallo. Con la coda dell'occhio, vidi un sottile tentacolo grondante acqua venire verso di me, ma non riuscii a scansarlo e mi si avvolse attorno al polso, in una stretta difficile da sciogliere.
《Maledizione..》imprecai, cercando di sottrarmi alla sua presa, ma sembrava di combattere contro un muro d'acciaio. Per quanti sforzi facessi, quel dannato tentacolo mi stringeva sempre più forte, iniziando a trascinarmi verso Ghor. Quando un altro tentacolo viscido si attaccò all'altro braccio, capii di essere veramente nei guai.
Incapace di muovermi, potevo solo assistere impotente alla mia disfatta: Ghor stava per mangiarmi!
O, almeno, era quello che credevo io..
Lui aveva altri piani.
Di fronte a Ghor, potei vedere meglio la sua strana pelle traslucida ed ebbi una visione del mio futuro.
Sparpagliati sull'enorme cute del mostro, si trovavano numerosi volti, donne, uomini ed altre creature che non conoscevo; le accumunava una cosa: gridavano. Erano visi stravolti dalla sofferenza e dalla disperazione, con le bocche spalancate in silenziose grida d'aiuto.
Era.. spaventoso..
Ipnotizzata da quello spettacolo, non mi accorsi subito che Ghor stava per inglobare anche me. Lentamente i suoi tentacoli mi stavano ricoprendo con una patina verde acqua, leggermente vischiosa. Man mano che la patina avanzava, Ghor si faceva sempre più vicino finché io non mi fusi con lui, soffocando nel dolore.

《Quante volte ti ho ripetuto che non si fa?!》Una voce maschile, forte ed autoritaria, mi fece sprofondare nella vergogna.
《Stalle lontano! Quella è matta!》Un bisbiglio malevolo allontanava quella mano gentile da me, facendomi provare un immenso imbarazzo.
La sua mano era fredda nella mia, non riuscivo a scaldarla. Tutto il mio amore non serviva a nulla. Una voragine di sofferenza m'inghiottì senza scampo.
《Non puoi! È troppo tardi!》Un grido che tentava di riportarmi alla realtà non faceva altro che acuire il mio dolore.
《È contro natura!》Una luce dorata, al posto di donare gioia e felicità, mi portava via l'unica ragione di vita, lasciandomi vuota e triste.
Un paio di occhi gialli come due preziosi topazi mi soppesavano con interesse. Una grande e calda mano scivolava sulla mia guancia.
《Mi dispiace..》Una voce che conoscevo, ma non capivo a chi apparteneva, mi danzo' nella testa. Era dolce, ma sapeva anche essere arrogante ed autoritaria.
Quella voce...
Io la conoscevo..
Era di..

《RHYS!!》gridai, risvegliandomi di colpo. Ero immersa in quello che mi sembrava un immenso acquario, ma che, in realtà, era il corpo di Ghor, composto da paura, vergogna, sconfitta.
Ora capivo.
Sapevo perché il mostro era rimasto imbattuto per tutto questo tempo.
Essendo parzialmente fusa con lui poteva captarne stralci di pensiero e così riuscii a capire che Ghor non era altro che un essere che si nutriva di emozioni negative; le faceva rivivere all'infinito a tutte le sue vittime, così da mantenersi in vita.
Non serviva la forza fisica; la battaglia contro Ghor era una lotta d'anima.
Ma anche se avevo capito questo come potevo sconfiggerlo?
Io di emozioni negative ne possedevo a bizzeffe: imbarazzo, vergogna, paura, senso di colpa..
《ELIE! RESISTI!》sentii il grido di Rhys nonostante stessi affogando in quella marea oscura e limacciosa. La sua voce era piena di forza, piena di quell'energia derivata dalla disperazione.
Disperazione di vedermi fallire.
Disperazione di non vedermi più.
Decisi di tentare il tutto per tutto e chiusi gli occhi, concentrandomi.
Ripensai a quando l'avevo visto per la prima volta; mi era apparso come un dio feroce, ma gentile.
Ripensai alla sua dolcezza quando mi aveva ascoltata, e consolata, dopo il mio primo incubo.
Ripensai alle sue labbra sulle mie, così morbide eppure così fameliche.
Ripensai a come i suoi occhi felini si accendevano ogni volta che lo contraddivo.
Ripensai ai suoi sorrisi, rari quanto un arcobaleno dopo la pioggia.
Lentamente sentii cedere la morsa di Ghor su di me, sulla mia anima.
Lentamente, ma inesorabilmente, i suoi tentacoli si ritrassero da me come se si fossero scottati. Quell'essere mostruoso e dispensatore di dolore stava soffrendo a sua volta; prima che il nostro contatto si spegnesse riversai dentro Ghor ogni sensazione positiva e gioiosa che riuscii a trovare nel mio cuore.
Quando riaprii gli occhi, mi ritrovai bagnata fino al midollo; di fronte a me una grande pozza verde, che si stava rapidamente asciugando, da cui si innalzavano piccole luci dorate.
Mi spunto' un lieve sorriso: le anime prigioniere erano finalmente libere.
Avevo sconfitto Ghor!

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