Aprì piano gli occhi, osservandosi attorno smarrito. Era in una gabbia buia e umida, appeso con delle catene, ai polsi contro la parete. Cercò di dimenarsi, per provare a liberarsi ma si fermò nel sentire dei gemiti di dolore di fianco a lui. Si voltò in quella direzione, cercando di focalizzare l'immagine di quella sagoma, ma era troppo buio.
-D.. Donnie, sei tu?- osò chiedere, mentre lo osservava voltarsi nella sua direzione. Notando i due occhi bordeaux non poté che comprendere che fosse lui, mentre il genio gli rispondeva di sì.
-Dove siamo?- chiese, poi il fratello, studiandosi attorno, mentre lui cercava di ricordare cosa fosse accaduto. Come un lampo, i ricordi tornarono. Mikey gli aveva traditi, portando il nemico alla tana. Avevano combattuto fino alla stregua delle loro forza, ma alla fine, Shredder gli aveva sconfitti.
-Non lo so..- rispose rammaricato, chinando il capo, deluso da se stesso. Sperava solo che Raph riuscisse a dare la cura a Mikey, per poi venirgli a salvare. Chissà cosa gli avrebbe fatto, quel mostro di Shredder. Il solo pensarci gli urtava i nervi.
-Dov'è Splinter?- chiese, ad un tratto il genio, facendolo sussultare. Era talmente preoccupato per la loro sorte che non si era reso conto che mancasse all'appello proprio loro padre
-Non preoccupatevi di lui. E' in buone mani.- affermò la voce tetra e cupa di Shredder che entrò nella cella, facendo cigolare la porta con un rumore sinistro
-Se intendi le tue, allora ne dubito fortemente.- sputò Leo, stringendo i pugni alla sua vista, mentre tornò a dimenarsi con più foga di prima
-Calmo, Leonardo. Per il momento non vi toccherò. Voglio aspettare che ci siate tutti prima di iniziare a vedervi soffrire. E chi lo sa? Forse, con un po' di fortuna, sarà lo stesso Mikey ad uccidervi, quando sarà qui.- affermò, facendoli raggelare all'istante, ma preferirono tacere, confidando a pieno nelle capacità di Raph-Mikey.- lo implorò, avvicinandosi, ma, sentendolo ringhiare preferì fermarsi, abbassando le spalle. Non poteva credere che non lo riconoscesse più -Ascoltami, con questa cura potrai tornare come prima!- spiegò mostrandoglielo, sperando che fosse vero e che lui l'avrebbe accettata senza fare troppe storie.
Mikey continuò a guardarlo, assottigliando gli occhi, per poi fare un balzo e cadergli addosso. Tentò di ferirlo con i suoi artigli, ma Raph fu più veloce e gli prese le mani, bloccandogliele. Cercò di allontanarlo, prima che potesse mordergli la faccia, ma continuava ad avvicinarsi, minaccioso.
-Mikey, fermati! Sono io, sono tuo fratello!- urlò, ma lui non si fermava, e così, con rammarico gli sferrò un calcio, riuscendo a spingerlo via.
Lo sentì guaire di dolore, ma pensando fosse una finta non si avvicinò, mentre pensava velocemente ad un modo per fermare quella furia senza fargli troppo male. Alla fine, stringendo i pugni, lo osservò dritto negli occhi, alla ricerca disperata di quell'azzurro che sempre lo aveva caratterizzato.Aprì gli occhi di scatto, alzandosi. Annaspò, osservandosi attorno, smarrito in quell'oscurità. Gli era sembrato di sentire la voce di Raphael, ma perché lo stava chiamando?
-Mikey, fermati! Sono io, sono tuo fratello!-
Cosa significava? Voleva prendersi gioco di lui ancora? Non voleva più ascoltarli, non erano fratelli. Non più, almeno. Singhiozzò, rannicchiandosi su se stesso, mentre l'oscurità tornò ad avvolgerlo. Nascose la testa nell'incavo delle braccia, prima di addormentarsi ancora. Ma la voce di Raph tornò a tempestargli la mente. Era così opprimente e forte che non riusciva ad ignorarla. Alzò lo sguardo, incamminandosi piano verso l'uscita da quella sottospecie di letto di ombre e buio, mentre cercava un modo per poter guardare Raph, nonostante le coperte di oscurità, che avevano preso forma di tentacoli si aggrovigliassero tra le sue gambe, impedendogli di avanzare oltre.
-Lo so che sei spaventato. Ti comprendo. Infondo, è tutta colpa mia se ora sei così, e non ti biasimo se c'è l'hai con il mondo intero e vorresti solo scomparire.- rimase incredulo a quelle parole, perché erano vere. Raph lo stava capendo, e non riusciva a crederci. Si districò da quei tentacoli, lasciando indietro le tenebre, volendo avvicinarsi per guardare e ascoltare meglio. E lo vide, lo osservava con occhi supplichevoli, mentre continuava a parlargli, avvicinandosi passo dopo passo, lentamente -Ma la colpa di quella mutazione, di quello che stai patendo.. è solo colpa mia. Quindi, se devi prendertela con qualcuno, quello sono io. Lascia stare gli altri, il mondo non ti ha fatto niente, non hai motivo di ucciderlo o odiarlo. E nemmeno i nostri fratelli! Sono sicuro che non ti sei dimenticato di loro.. di noi. Hanno cercato di salvarti, ci ho provato anch'io.. ma alla fine, tu hai salvato noi.. Per ben due volte tra l'altro.- ironizzò, mentre un mezzo sorriso comparve sul suo volto, facendolo ridere e facendolo sentire fiero di se stesso, prima che continuasse ancora -So che mi odi, ma ti prego, ti prego.. Non cambiare per colpa mia. Io rivoglio indietro il mio fratellino. Quello che sapeva ridere, che sapeva scherzare, che sapeva essere Michelangelo.- spiegò, mentre si inginocchiava davanti a Night che si era come pietrificato da quelle parole
-Non ascoltarlo!- la voce subdola e macabra di Night gli arrivò alle orecchie, facendolo sobbalzare, mentre compariva dalle ombre. Rimase un'attimo incredulo, mentre indietreggiava, colto da una innata paura, mentre lui si avvicinava a carponi, come un felino pronto ad azzannare la sua preda. Ingoiò un groppo di saliva, cercando di tornare da Raph. Non voleva più stare lì, bensì con la sua famiglia. Era stanco di stare solo.
-Ti ho detto di non ascoltarlo!- urlò graffiandogli il braccio e cadendogli addosso con sguardo minaccioso -Pensaci. Quelle parole.. le ha inventate. Non gli interessasse avere il tuo perdono, è ovvio. Vuole te, perché non gli serve avere un nemico in più con quello che sta accadendo.- gli ringhiò in faccia
-Perché.. Cosa sta accadendo?- domandò serio, facendosi coraggio, mentre Night ghignava -Cosa hai fatto?- chiese allora, ad occhi sbarrati, osservandolo negli occhi rossi, e tutto quello che era accaduto durante il suo sonno gli passò dinanzi
-Solo quello che ritenevo migliore per entrambi.-spiegò calmo, ma, l'arancione, con un calcio lo scacciò. Si issò sulle braccia, osservandolo scettico per quel gesto inaspettato, e ringhiandogli contro
-No, non è vero! A te interessa solo sopravvivere! Ed è per questo che non vuoi che Raph mi dia la cura! Sei tu, che senza di me non puoi esistere.- ringhiò furioso, stringendo i pugni minaccioso, voglioso di uscire da lì
-Tu credi? Davvero credi che a loro importi di te? Io ti ho salvato! Io ci sono stato! Loro ti odiano. A cosa gli servi, infondo? A niente!- affermò, ammutolendolo e facendolo ricadere nell'abisso di oscurità
Ma proprio mentre le tenebre lo avvolgevano, Night sbarrò gli occhi. Si osservò intorno smarrito, vedendo come tutto girava. E quando guardò le sue zampe si sentì mancare, vendendo che erano diventate trasparenti. E, intanto che l'oscurità scompariva, e la luce prendeva il suo posto, rabbrividì nel vedere tutto quel bianco calore, ristoratore. Indietreggiò, capendo cosa stava accadendo. Per cercare di far tornare Mikey ai suoi sogni si era completamente dimenticato del focoso che, approfittando di quel momento in cui il suo corpo era fermo gli aveva somministrato la cura.
-No, no no!- urlò disperato, prima di svanire in un vortice nero, sovrastato dalla luce. Mikey rimase incredulo, ma poi osservò quel bianco sgretolarsi tra mille crepe, lasciando rimanere solo un triste vuoto grigio, mentre veniva riportato, di colpo alla realtà.-Mikey, Mikey!- continuò il rosso, mentre scuoteva, piano il fratello che si stava ridestando da quello stato di trans. Sbatté un paio di volte le palpebre, focalizzando la figura di suo fratello che sorrideva, felice che fosse vivo. Lo strinse forte tra le braccia, intanto che si guardava attorno confuso. Si guardò le mani, constatando che la pelle e la coda fossero tornati normali si tranquillizzò un po', ma vedendo ancora quegli artigli e le ali nere che lo avvolgevano si incupì. D'istinto si portò la lingua sui denti, scoprendo con rammarico che erano ancora aguzzi. Osservò il collo di suo fratello, mentre la sua testa era appoggiata sulla spalla del focoso. Restò immobile, non ricambiando il gesto d'affetto, o dando segni di vita. Nonostante fosse vivo non si sentiva tale.
-Lo vedi? Era meglio restare uniti. Ma non è troppo tardi..- sbarrò gli occhi riconoscendo la voce di Night. Ricordava come tutto si sgretolasse intorno a lui, in quel posto indefinito, ma l'unica cosa davvero a sgretolarsi era stata lui. Non era cambiato nulla, infondo. Solo, era lui ad avere il controllo adesso. -Ne sei sicuro?- cercò di non ascoltarlo, e si scansò di scatto dal fratello, riuscendo a correre in modo eretto, scappando via da lui, mentre lo sentiva richiamarlo.
Si tappò le orecchie, che non erano più visibili, ma erano tornate come quelle di una tartaruga. In parte era tornato come prima, ma non sentiva di poter restare. Si avvicinò ad un lago, inginocchiandosi all'estremità per bere, e tentennò, osservando i suoi occhi neri, con una striscia verticale azzurra come pupilla. Iniziò a mugugnare, mettendo le mani a coppa e immergendole per prendere l'acqua, iniziando a bere. Si mise in guardia, osservando gli occhi gialli nascosti nelle boscaglie che si muovevano. Ma non verso lui, bensì verso dove aveva lasciato Raph. Capì che fossero i Purple Dragon. E, ricordandosi del pericolo che incombevano i suoi fratelli, prigionieri di Shredder, corse a raggiungere il focoso. Ma quando arrivò era già troppo tardi. Era stato catturato.
Strinse i pugni, ignorando il dolore che provocavano gli artigli sulla pelle. Fece un profondo respiro, e, prendendo i Sai del rosso, volò in direzione della città.
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We are no longer brothers
FanfictionDopo una battaglia, Michelangelo, viene ferito ed entra in coma. Al suo risveglio sembra tutto apposto, ma sarà davvero così? Il rapporto dei quattro fratelli verrà scombussolato da sensi di colpa, e dalla rabbia che li consumerà lentamente, riuscir...