Tutto il necessario

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-Hai visto Splinter? I tuoi figli non sono poi così fedeli, a te.- ghignò, riferendosi a Mikey, che osservava la lotta seduto comodamente per terra, vicino all'uscita affiancato da Karai, che attendeva gli ordini di suo padre.
Splinter lo osservò minaccioso, per poi volgere un triste sguardo ai suoi due figli, alleati del suo nemico. Chinò le orecchie, non pensando che Michelangelo potesse arrivare a tanto, poi si preparò a combattere.
-Donnie, cosa stai aspettando? Dai la cura a Mikey!- urlò il rosso, schivando gli attacchi del rinoceronte, mentre il genio colpì, con il suo Bo il facocero, facendolo andare a sbattere contro il muro. Gettò uno sguardo a Mikey, per poi voltarsi verso il suo laboratorio, con ansia ed il cuore in gola
-Allora?- ringhiò Raph, schivando il possente pugno di Rocksteady, e contrattaccando con un calcio. Donnie, preso dal panico indietreggiò, osservando preoccupato la situazione; Leo era nei guai e anche Splinter. Aveva lasciato la cura nel laboratorio, ma, anche se l'avesse presa poteva non funzionare, e poi come gli e l'avrebbe data? Annaspò, andando in iperventilazione, non voleva peggiorare le cose, non di nuovo. -Donnie!- urlò il rosso risvegliandolo dai suoi pensieri, il quale lo osservò, disperato da tutta quella situazione, ma poi prese un profondo respiro, cercando di regolarizzare il suo battito, come il suo respiro.
-Sì!- affermò deciso, serrando i pugni -La cura è in laboratorio. Coprimi le spalle.- affermò deciso, con un mezzo sorriso, e dopo un cenno d'assenso da parte del maggiore corse dentro al laboratorio. Appena ne uscì, Raph, con un salto acrobatico gli atterrò dinanzi prendendogli la siringa, e correndo verso il più piccolo, che lo stava aspettando, ghignante -Ma, cosa?- domandò il genio, sbattendo le palpebre incredulo, non aspettandoselo
-Ci penso io a Mikey, tu aiuta Leo.- esclamò, continuando a correre. Infondo, era colpa sua se era in quello stato, se era così. Lo aveva salvato dai Kraang, ed ora lui lo avrebbe salvato da se stesso. Vide Mikey ghignare, leccandosi il labbro superiore, mentre gli occhi luccicarono, vogliosi di sangue. Ma poi si voltò, uscendo dalla tana, ed il rosso ne rimase basito. Ringhiò, inseguendolo; non sapeva cosa avesse in mente, ma non lo avrebbe lasciato solo, in balia del mostro che era diventato.
-Karai, inseguili!- ordinò Shredder. Karai negò, vogliosa di controbattere, di vendicarsi, ma dovette eseguire ciò che gli era stato detto. Così corse nella direzione in cui, i due erano fuggiti, lasciando i tre Hamato in balia del loro destino.

-Ti prego, fermati!- urlò, stringendo i pugni. Riusciva a intravedere la sua coda che si muoveva, sferzando velocemente l'aria, mentre saltava da un palazzo all'altro. Il fatto che non avesse spiccato il volo stava a significare che lo stesse conducendo in una trappola, ma, anche se consapevole del pericolo non poteva permettersi di abbandonarlo. Lo avrebbe salvato, lo avrebbe protetto come avrebbe dovuto fare quella notte. -Mikey!- gridò a pieni polmoni, ignorando la gola bruciare per lo sforzo, mentre la stretta dei pugni si fece così opprimente che le unghie si conficcarono nei suoi palmi, facendo fuori uscire rivoli di sangue.
Ma lui continuava correre, ignorando i richiami del maggiore. Lo avrebbe condotto fuori città, e lì lo avrebbe ucciso. Sarebbe stata una cosa veloce e indolore con suo rammarico. Avrebbe voluto assaporare meglio quel momento, ma non poteva permettersi che Mikey si risvegliasse. Osservò la vegetazione che l'oscurità riusciva a rendere tremendamente spaventosa, nonostante la luce della luna irradiasse le radici, dove risiedevano delle gradite gocce di rugiada che brillavano rendendo, in parte, quel posto magnifico. 
Raph sussultò vedendolo incamminarsi in quella fitta boscaglia, ma poi scese, iniziando a cercarlo. Tese le orecchie, pronte a captare qualsiasi rumore. Si voltò di scatto, attirato da un rumore sinistro di un ramoscello spezzato, così alzò la guardia al massimo. Sentiva una stretta al cuore, ma cercò di ignorarla, di respingerla il più che potesse. Doveva sconfiggerlo per iniettarli il siero, ne era consapevole, ma combattere contro Mikey, e rischiare di ferirlo.. Era difficile da accettare. Si morse il labbro inferiore, continuando ad osservarsi intorno. Era, anche difficile accettare che il suo fratellino; con cui aveva passato bellissimi momenti, tra risate e scherzi, volesse togliergli la vita. Non poteva crederci. Osservò la siringa dentro la sua cinta, con dentro quello strano liquido; sperava vivamente di riuscirci. Chiuse gli occhi, inspirando a fondo, e quando li riaprì si ritrovò dinanzi gli occhi rossi del suo fratellino. Lo stava osservando ghignando, pronto a colpirlo, pronto a ucciderlo in qualsiasi momento.
-Mikey..- sussurrò piano, rivolgendoli un piccolo sorriso. Non era mai stato bravo ad esternare i suoi sentimenti, anzi, era una cosa che odiava decisamente. Di solito, quello che gli esternava facilmente, e, praticamente sempre era Mikey. Ma adesso era lui ad aver bisogno di un abbraccio, di un "ti voglio bene", e di suo fratello. E lui c'era, avrebbe fatto tutto il necessario per salvarlo.

We are no longer brothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora