Insieme

203 15 5
                                    

Si avviarono nelle fogne per tornare a casa. Ed appena arrivati, Mikey saltò addosso a Splinter per abbracciarlo, troppo euforico di sapere di nuovo chi fosse. Affondò nelle braccia del padre, che lo strinse, sollevato del suo ritorno; gli era mancato, gli erano mancati tutti. Scodinzolò, troppo euforico, sorridendo alla sua famiglia, che ricambiò, anche se si avvertiva ancora l'aria di negatività tra i tre, che continuavano a non degnarsi di uno sguardo, e questo rammaricò al quanto il Sensei.
-Non preoccuparti Mikey, ti farò tornare come prima.- disse Donnie, inginocchiandosi alla sua altezza per guardarlo negli occhi, mentre gli si strinse il cuore. Si morse il labbro inferiore, stringendo le mani. L'ultima volta non sapeva cosa fare, ed aveva solo peggiorato la situazione, adesso sperava davvero di poterlo aiutare a tornare come prima? Sospirò affranto, scuotendo lievemente il capo; ne era davvero capace?
-Non credi che dovremmo portarlo da un vero medico.- affermò il rosso, acido, marcando bene la parola "vero", mettendosi a braccia incrociate. Il genio stava per controbattere, ma poi chinò lo sguardo; come poteva dargli torto?
-Raph.- lo richiamò Leo, ma vedendolo stringere i pugni appena ebbe pronunciato il suo nome, preferì tacere. non volendo causare una lite. Non ora che Mikey era tornato.
-No. Raph ha ragione, io non sono un medico.- esclamò alzandosi, ma tenendo sempre il capo chino. Splinter si fece serio, studiando la situazione; non poteva fare niente purtroppo. Non poteva aiutarli, se non credevano in loro stessi, continuando a tormentarsi. Ma, Mikey, vedendoli in quello stato decise di agire, e dopo aver richiamato l'attenzione della sua famiglia prese, delicatamente per il polso Donnie con la bocca, conducendolo nel laboratorio, seguito, passo passo dal resto della famiglia.
-No, Mikey.. Io non sono la persona giusta. Non posso guarirti. E' meglio se troviamo un'altro modo..- sussurrò chino, sentendo la mano di Splinter stringergli la spalla in modo rassicurante
Ringhiò, estraendo gli artigli e osservando male i fratelli, poi scuoté forte il capo, in segno negativo. Era deciso a non farsi curare da nessuno che non fosse suo fratello, poi gli osservò, in attesa di un responso. I tre si guardarono confusi, con sguardo interrogativo; e lui chinò le orecchie ricordandosi che non poteva parlare, e quindi non poteva farsi capire.
-Io penso che Michelangelo non voglia avere un'altro medico, perché c'è l'ha già. E sei tu, suo fratello.- spiegò, calmo Splinter, diretto al genio che rimase a bocca aperta, mentre il padre sorrise al più piccolo che scuoté il capo frenetico, in segno di assenso; ringraziandolo mentalmente per il suo pronto intervento.
-Davvero.. ti fidi, così di me? E se peggiorassi, se io non..- disse frenetico, ma venne interrotto da Splinter che gli appoggiò una mano sulla spalla, sorridendogli comprensivo
-Sa che farai del tuo meglio. Lui si fida di te, non solo perché sei suo fratello, ma perché sa che sei in grado di curarlo, se solo riporrai maggiore fiducia in te. Lui è certo che non ti arrenderai.- spiegò calmo, mentre Mikey continuò a sorridere al genio, per farli capire che era tutto vero.
Si avvicinò, poi a Raphael e Leonardo che continuavano a stare uno lontano dall'altro. Gli osservò, regalandogli un sorriso, prima di spintonare il rosso e Donnie con la coda, che non caddero ma si avvicinarono il giusto da guardare il maggiore negli occhi.
-Maledizione Mikey!- ringhiò il focoso, osservandolo minaccioso, ma il più piccolo gli guardò serio, indicando Leo con un cenno del capo.
-Penso proprio che Mikey voglia che torniamo ad essere una famiglia.- disse Donnie, ricevendo un cenno deciso da parte del più piccolo, che si mise seduto, attendendo la loro rappacificazione con un sorriso, affiancato da Splinter. I tre sospirarono, osservandosi di sottecchi. Rimasero a guardarsi in silenzio; sotto lo sguardo del fratello e del padre, non sapendo esattamente cosa dire. Ognuno conosceva la sua colpa, ma non volevano ammetterlo né ai fratelli, né a loro stessi.
-Ragazzi, mi dispiace. Lo so, avrei dovuto accorgermi prima che Mikey fosse sparito.- si fece coraggio il leader, stringendo i pugni ed osservando i fratelli, deciso ad ammettere le sue colpe per alleviare un peso nel petto e per chiedere scusa -Insomma, io avrei dovuto comportarmi meglio, proteggervi. Vi chiedo scusa se non ci sono riuscito.- affermò con voce rotta. I due si osservarono, stupiti da quella confessione, per poi osservare il leader con un mezzo sorriso.
-Mi dispiace ammetterlo, ma la colpa è anche mia. Non sono riuscito a curare Mikey, e lui ha perso la memoria, scappando. Se ci siamo divisi, la colpa è sopratutto mia. Mi sono lasciato controllare dalla rabbia, dicendo cose che decisamente non pensavo e di cui chiedo, di nuovo scusa.- sussurrò mogio, chinando lo sguardo verso il pavimento
-Anche a me dispiace. Non ho saputo proteggerlo e me la sono presa con voi. Insomma.. Pace?- chiese Raph, osservandoli con un barlume di timore negli occhi, ma con un mezzo sorriso di incoraggiamento.
-Certo, Raph, certo.- disse piano, Leo, avvolgendolo in abbraccio di gruppo a cui si unì anche il più piccolo, felice che finalmente fosse tutto chiarito.
Splinter gli osservò rasserenato vedendoli di nuovo insieme, di nuovo fratelli, e più forti che mai. Erano di nuovo una squadra.

We are no longer brothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora