Solo

204 16 8
                                    

Era passato un giorno, e Donnie continuava a sperimentare degli antidoti, anche se la maggior parte delle volte ne erano susseguiti esplosioni non si arrendeva. A volte veniva aiutato anche da Leonardo, Raphael e Splinter; la sua famiglia gli stava vicino per aiutarlo e per aiutare Mikey, il quale, ora, osservava il fratello incuriosito; accovacciato sulle ginocchia, sopra il lettino.
-Allora, miscelando questi due insiemi col carbonio, dovrebbe..- sussurrò, e appena una goccia di quel liquido finì nel bacher, con un rumoroso botto ci fu l'ennesima esplosione. Mikey, sbarrò gli occhi spaventato, e chinò le orecchie osservando la nube con ansia, ma appena ne uscì un Donnie tutto affumicato e fumante, che era rimasto fermo ad occhi spalancati; con la provetta inclinata in una mano, e il bacher nell'altra, si rotolò dal ridere -Sì, molto divertente..- disse sarcastico, pulendosi il viso con un panno umido, per poi sospirare e fare un piccolo sorriso al fratello, accarezzandogli la testa, ricevendo delle gradite fusa.
-Come va?- domandò Raph arrivando e appoggiandosi, con una mano al lettino, attirato dal frastuono e seguito da Leonardo, che accorse in pensiero.
-Diciamo, bene.- rispose il genio, sedendosi sulla sua sedia, stanco -Sono a buon punto, ma manca ancora qualcosa.. Se solo sapessi cosa.- sospirò frustrato, portandosi le mani sotto al mento, osservando il fratellino scodinzolare alle carezze del rosso, felice di tutte quelle attenzioni da parte dei fratelli. Gli scappò un sorriso, era proprio un bambino.
-Forse se penetriamo nella base dei Kraang potremo scoprire l'ingrediente mancante.- rifletté il leader, sedendosi accanto al minore che sorrideva, scodinzolando euforico. Gli mancava la sua voce, ma gli mancava ancor di più uscire fuori. Si annoiava a stare lì nel laboratorio, dalla mattina alla sera.
-Sì, mi sembra una buona idea.. Ma tu non verrai, Mikey.- disse il genio, scemando tutta la gioia del minore, che inclinò il capo di un lato, non capendo -Non dormi da molto, è meglio se stasera ti riposi.- gli rispose Donnie, mentre Mikey mise il broncio, e ringhiando arrabbiato; come lo si poteva notare anche dalle sue pupille che si restrinsero fino a due fessure.
-Dai, devi ascoltare il nostro medico.- consigliò, incoraggiante, Leo; anche se tutti avevano capito il perché di quella decisione. Sì, Mikey non dormiva molto, ma era impossibile non notare i suoi scatti aggressivi. Sì stava facendo, sempre più controllare dal suo lato animale; e diventava difficile domarlo perfino per loro, per questo preferivano lasciarlo a casa; per proteggerlo.

Dopo averlo salutato, gli osservò uscire per andare in pattuglia. Ringhiò, incamminandosi lento, verso il divano, e con uno scatto ci saltò sopra; per poi distendersi; incrociando le mani sotto al mento, e osservando la sua coda oscillare da una parte all'altra. Sbuffò annoiato; lo avevano lasciato solo, non era affatto giusto. Una strana sensazione lo colpì; come un fulmine che attraversava tutto il suo essere, arrivando fino alla mente. Non faceva male, ma lo fece sentire strano. Drizzò le orecchie, mostrando i denti ed estraendo gli artigli, mentre la coda si mosse veloce, fluendo nell'aria, furiosa. Era arrabbiato, ma non ne sapeva il motivo. Una sensazione, d'istinto lo portava a sentirsi così. Scese dal divano iniziando a scuotersi e indietreggiando, come indemoniato; prima di crollare al suolo, svenuto.

-Michelangelo.- disse piano, il padre, scuotendolo. Era uscito per recarsi in cucina, ed si era, subito precipitato preoccupato, vedendolo lì a terra. Mikey aprì prima un occhio e poi l'altro, osservandolo confuso, per poi alzarsi. Splinter lo osservò basito per qualche secondo, notando i suoi occhi rossi come il sangue, ma che, poco dopo tornarono al loro colore originale.
Osservò suo padre, incuriosito, ma poi sbuffò, tornandosene sul divano; cosa poteva fare? Assolutamente niente se non riposare, ma non aveva sonno. Una smorfia si stampò sul suo volto; l'odore nauseante delle fogne era sempre più forte da quando era lì. Alzò il volto, pensando, per un attimo di raggiungere suo padre, che era tornato nella sua stanza, incupito e con un volto preoccupato. Si chiedeva perché e voleva andare per ottenere risposte, ma poi, non volendo disturbarlo, si rimise disteso. Sospirò, abbassando le palpebre; si sentiva così solo.
Non poteva sapere che quello che gli era successo fosse merito del mutageno che lo aveva trasformato. il quale, ancora in circolo nel suo corpo, stava continuando il suo lavoro; la trasformazione non era ancora completa, ma mancava poco a renderlo un vero mostro.

-Siamo tornati Mikey!- esultarono i tre, avvicinandosi al divano. Avevano trovato quello che mancava, ed ora; Donnie, poteva curare suo fratello, ma i loro sguardi mutarono in volti increduli non trovandolo lì.
-Figlioli siete tornati.- gli accolse il Sensei, avvicinandosi, sperando che avessero trovato quello che serviva, soprattutto dopo quello che aveva visto. Gli occhi di Michelangelo erano così penetranti e freddi, temeva che sarebbe potuto diventare malvagio.
-Padre, avete visto Mikey?- chiesero. Pensavano che al loro ritorno gli avrebbe corso in contro, e vedendo che non era stato così avevano preferito chiedere; ma vedendo loro padre, spiazzato a quella domanda, la preoccupazione si insinuò dentro loro.
-Era disteso per terra l'ultima volta che l'ho visto, e a questo proposito; i suoi occhi erano diventati rossi.- spiegò, lasciandoli increduli, mentre Donnie fissava ad occhi sbarrati e con la bocca spalancata dalla paura, il soffitto. Due occhi vermigli come il sangue lo osservavano minacciosi.
-R.. Ragazzi, penso di averlo trovato.- balbettò, affannato. Gli altri lo osservarono straniti, ma poi seguirono il suo sguardo, rimanendo anche loro a bocca aperta.
Michelangelo, si era aggrappato con la coda ad una trave, avvolgendo le ali intorno al corpo e mimetizzandosi con l'oscurità; sembrava un pipistrello, ma i suoi occhi smentivano questa ipotesi, facendolo sembrare un demonio.

We are no longer brothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora