~ Sii coraggioso e fai la cosa giusta, anche se
difficile ~Apro gli occhi e davanti a me appare il muro di una stanzetta dell'ospedale e alla mia sinistra una voce urla: " È sveglia. Mia figlia è viva". Dopo qualche minuto capisco che mio padre è stato accanto a me per chi sa quanto tempo. Sono viva e penso di esserne felice.
Volevo digli che mi dispiace, ma non riesco a trasformare in parole il mio pensiero perciò dalla mia bocca escono solo dei gemiti.
Mio papà, perciò, cerca di tranquillizzarmi anche se si merita lui qualcuno che lo calmi: gli occhi castani erano stanchi e spenti con ampie occhiaie, le rughe sembrano aumentare, solo una cosa è rimasta viva, il suo abbagliante sorriso. Lui sì che mi vuole bene.Sono felice, però sento che manca qualcosa o meglio qualcuno... Dov'è Matteo?
Fuori ad aspettarmi o se n'è andato per sempre.
Il pensiero continua a mangiarmi il cervello, ma la stanchezza contrasta la preoccupazione e mi addormento di nuovo, anche se questa volta il mio sonno è felice, è naturale.Mi risveglio dopo qualche ora e la mia vista è più attiva e ritrovo davanti ai miei occhi mio padre: " Papà! Io... Lo so che un ' mi dispiace ' non basta...Ma io ti voglio tanto bene" e da lì un mare di lacrime rigano le mie guance, non volevo deluderlo.
Lui, però, mi appoggia un dito sulle labbra e appoggia la sua testa sulla mia spalla piangendo... dalla felicità. Gli ero mancata e anche a me lui è mancato. Ora non mi importa di niente: Matteo, Noemi,... Voglio solo il mio papà.A interromperci arriva un'infermiera dicendo a mio padre di uscire per effettuarmi degli ultimi esami e lui, con riluttanza, esce dalla stanzetta facendomi l'occhiolino.
Dopo la visita, la donna mi sistema su una carrozzina per i disabili dicendomi:" Per una settimana dovrai spostarti con questa, ora ti porto da tuo padre. Si vede che ci tiene a te" e sentendo queste ultime parole il mio sorriso si allarga sul mio viso. Uscendo nell'atrio speravo di vedere Matteo, ma non mi importa sono viva.In fondo al corridoio mio padre si presenta a braccia aperte appena giungo con la carrozzina poco dopo che l'infermiera se n'è andata lui mi salta al collo baciandomi e sussurrandomi:" Mi sei mancata piccola mia. Fra qualche giorno torniamo nella nostra casa, vuoi?" io annuisco, ormai la mia fuga è finita, ho fatto la mia scelta... mio padre o Matteo? Mio padre, è questa la risposta corretta per me.
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" Un pomeriggio d'estate "
ChickLitUna ragazza come tante altre che vorrebbe lasciare un segno, un segno indelebile... Attraverso le parole