VIII - Fuck you !

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Passò una settimana da quando Louis, inevitabilmente, mi mise la pulce nell'orecchio riguardo al fatto che forse potessi piacere a Lauren. Non vi dico quanti pensieri mi son frullati in testa quel giorno. Realizzai poi il giorno dopo, a mente fredda e lucida, l'improbabilità della cosa. Ero troppo diversa dalle troiette che le piacevano a lei, ero troppo timida e soprattutto non ero una ragazza sfacciata che poteva eccitarla sotto quel lato.
Difatti il mio pensiero non fu altro che confermato dal suo atteggiamento nei miei confronti fino ad oggi: menefreghismo puro.
Mi stava incominciando ad innervosire il suo essere snob - quel comportamento da altezzosa con la puzza sotto il naso - non la sopportavo nonostante mi facesse perder la testa ogni volta che la incrociavo.
Beh chiudiamo questo discorso.
Settimana scorsa vennero annunciati i nomi delle ragazze che entrarono ufficialmente nella squadra femminile di basket, e quelli di Dinah e Normani erano tra i tre scelti. Ero veramente contenta per loro, se lo meritavano perché erano veramente brave.
Mi spiegarono che come il rito vuole, ogni anno prima dell'inizio del campionato, il capitano della squadra organizza sempre una festa e non si parla di festicciole con festoni di carta, coca cola e punch. Lauren era la tipica ragazza che non badava a spese se in gioco c'era la sua reputazione, doveva far vedere chi comandava in quella scuola e anche quest'anno l'inaugurazione al nuovo campionato sarebbe avvenuta nella sua casa sulla spiaggia. Coloro che giocavano nei Tiger ovviamente erano già stati scritti sulla lista dei presenti. Invece i cosiddetti amici di amici dovevano chiedere personalmente il permesso a Lauren essendo casa sua. Ovviamente Normani e Dinah sarebbero state presenti, io invece a dir la verità non presi neanche in considerazione la cosa. Non sarei mai andata ad inginocchiarmi da lei per aver il suo lasciapassare per una festa, soprattutto dopo aver visto il suo comportamento per tutta settimana. Dopo averle parlato in palestra non mi aspettavo niente da lei sia chiaro, ma addirittura girarsi dall'altra parte come se non esistessi?! Non la sopportavo!

Mancavano dieci minuti all'inizio della scuola, ero insieme a Mani e stavamo parlando di qualcosa di poco conto inerente una materia. Entrammo prima del dovuto perché aveva incominciato a piovigginare, così ci avvicinammo al mio armadietto per un libro.

- E sabato invece, signorina Cabello ? Viene vero? Disse sorridente - Sarà spettacolare come gli anni precedenti, sicuro! Lauren è una maga su queste cose! Era esaltatissima e lo si capiva perfettamente.
- No Mani. Risposi categorica
- What?! E perché mai?! disse quasi sconvolta con gli occhi fuori dalle orbite. Davanti alla sua buffa espressione non potei far a meno di ridere, ma cercai subito di ricompormi tornando seria.
- No veramente Mani, non sono una tipa da feste.
- Almeno ci sei mai andata ad una festa così?
- Sinceramente non son mai stata ad una festa in generale. Strabuzzò gli occhi fuori dalle orbite per la seconda volta.
- Allora ci verrai e non obbiettare!
- No Mani. Sai meglio di me che per partecipare devo aver l'invito di Lauren e non voglio essere " selezionata" da lei. Io non le leccherò i piedi come quelle sfigate che le muoiono dietro spudoratamente! Sputai innervosita pensando alla situazione.
- Ma smettila, sei mia amica ed è ovvio che ti farà venire sabato... Ehm...andiamo a prender l'acqua ai distributori Mila? La seguì e per la prima volta mi prese la mano, anche se al momento non ci feci particolarmente caso.
- Sono dall'altro lato le macchinette Mani guardai dietro di me mentre lei mi trascinava con la mano. Girammo l'angolo e tac. La nera me l'aveva fatta, mi ritrovai davanti il solito gruppetto di leccapiedi di Lauren mentre lei invece era intenta a parlare al telefono. Che strano! pensai. Mi stavano guardando tutte, ormai non potevo più darmela a gambe per evitarle, anche se l'avrei fatto volentieri. Riconobbi Kim che con un sorriso falsissimo si avvicinò a Normani salutandola. Fortunatamente la mia amica la guardò storta salutandola in malo modo. Lauren si girò e vide la sua amica, accennò un sorriso ed alzò l'indice come per dirle di aspettare che finisse la telefonata.
- Estrabao come mai qua? Disse quasi schifata Kim, guardandomi dalla testa ai piedi. Stavo per risponderle, quando la mia amica mi anticipò.
- Dobbiamo chiedere a Lauren se può aggiungerla alla lista di sabato. Disse senza guardarla, sbattendo il piede spazientita aspettando che Lauren finisse la chiamata.
- Mani che dici?! È ovvio che non può venire lei.. Non la vedi ? Rise e ancora una volta Normani mi precedette rispondendole.
- Ma vuoi chiudere per un attimo quella bocca?! È tua la casa?! No! È di Lauren, quindi è lei che deve darmi una risposta non tu! disse avvicinandosi pericolosamente alla biondina.
Sentì Lauren chiudere la chiamata e velocemente si avvicinò a Mani salutandola con un abbraccio. La regina di ghiaccio allora non era poi così stronza quando voleva!
- Volevi dirmi qualcosa? chiese facendo finta di non aver sentito in precedenza il dialogo tra lei e Kim.
- Può venire anche Camila sabato? La aggiungi ?
Kim si mordeva le unghie ansiosa, sperando dicesse di no. Lauren non mi guardò nemmeno e sbattendo le palpebre più volte disse sorridendo - Certo che no Mani! Perché mai dovrei? disse mantenendo un sorriso finto sulle sue labbra. Normani delusa dalla risposta lasciò cadere le braccia lungo i fianchi. Kim scoppiò a ridere - Figurati se invitava una sfigata come Estrabao disse indicandomi. Il sangue mi ribollì nel cervello e sbottai per la prima volta.
- Ma vattene a quel paese brutta leccaculo! dissi con foga guardando la ragazza in cagnesco. Lauren sollevò le sopracciglia sorpresa, ridacchiando. Non appena me ne accorsi bisbigliai - E vaffanculo pure a te.
Mi voltai ancora incredula per ciò che avevo appena detto, quando sentì una mano afferrarmi violentemente il polso, facendomi girare con così tanta forza che dovetti appoggiarle le mani sul petto per bloccarmi.
Ero a pochissimi centimetri dal suo viso, i suoi lineamenti inespressivi non fecero trapelare nessuna emozione. Abbassai le braccia rendendomi conto del nostro contatto fisico. Appena prima di parlare vidi una scintilla accendersi nelle sue iridi. Il contatto ravvicinato mi permise di notare le miriadi di sfumature che si celavano in quelle meraviglie.
- Ripetimelo in faccia se ne hai il coraggio. Parlò con calma, mantenendo il contatto visivo. Sapevo che le avrei prese, sia se l'avessi ripetuto sia che fossi stata zitta, quindi tra le due opzioni preferì tirar fuori il coraggio e guardandola negli occhi scandì lentamente
- Vaffanculo a te e alla tua leccapiedi. Me ne frego della tua festa.
Intravidi dietro di lei una Normani allibita, non si aspettava la mia reazione. Sinceramente nemmeno io, ma per la prima volta mi crogiolai sentendomi fiera di me stessa. Socchiusi gli occhi aspettando impaurita una reazione fisica dalla ragazza che mi fronteggiava.
Tutte le ragazze bisbigliavano e sentì urlare da una - Come ti permetti di parlare così a Lauren?!
Aprì gli occhi titubante e vidi un cenno di sorriso sulle labbra della mora mentre mi guardava, quasi divertita dalle mie parole. Sembrava una psicopatica in quel momento e lì ebbi paura per la mia incolumità. Si girò e tra lo stupore delle ragazze, compresa Normani, si avviò verso la sua classe.
Non mi aveva insultato, nè tanto meno schiaffeggiata. In quel momento mi vennero in mente le parole di Louis. Che ci fosse realmente una piccola possibilità?!

Passai la mattinata a pensare a ciò che avevo fatto, ero incredula e orgogliosa di me allo stesso tempo, ma ovviamente avevo paura di una reazione da parte sua e tra dieci minuti ci sarebbe stata la pausa pranzo.
Non appena suonò la campana andai dal personale della mensa a ritirare il mio pasto, tornando poi a sedermi al solito tavolo. Magari se avessi mangiato di fretta e furia non l'avrei beccata, pensai.
Infilzai l'ultimo pomodorino e prima di alzarmi vidi il gruppo di Lauren entrare, c'erano Harry, Louis, Lucy, Kim e Normani. Vicino a quest'ultima notai anche Dinah e Ally che dopo averla salutata si diressero verso il mio tavolo. Mi alzai salutando le due ragazze con un abbraccio.
- Ehi dove stai andando di corsa? chiede Dinah mentre mi misi la borsa in spalla.
- Devo ripassare per il test di matematica inventai. L'avrei avuto seriamente il test quel giorno ma ero preparatissima, avevo studiato come una matta il giorno precedente.
- Mi spiace Mila! Ally era dispiaciuta - Va beh dai allora buon ripasso e in bocca al lupo !
- Crepi Ally ! Buon appetito! dissi prendendo il mio vassoio e gettandolo dalla parte opposta della mensa, così da passar il più lontano possibile da Lauren.
Mi misi seduta su una panchina con le mie amatissime cuffie, un leggero venticello soffiava scompigliandomi i capelli, mi rilassai per una decina di minuti.
Una mano mi picchiettò sulla spalla, risvegliandomi dai miei pensieri. Vidi Normani sorridermi dolcemente, non le avevo più parlato dopo stamattina.
- Tutto bene Mila ?!
- Si sì grazie, tu? Annuì soltanto abbassando lo sguardo.
- Mila ascolta... Lauren vuole parlarti, penso per stamattina. Mi guardò aspettando una risposta. I miei occhi erano fissi nelle sue pupille nere, sapevo che sarebbe arrivato il momento.
- Ha detto di fermarti a fine lezione, dove ci sono gli armadietti vicini all'infermeria.
Che, se non lo sapeste, è la parte più isolata e meno frequentata della scuola! Ero sempre più sicura che me l'avrebbe fatta pagare. Non presi neanche in considerazione di non andarci, si sarebbe solamente incazzata. In risposta annuì soltanto, le parole mi morirono in bocca.

Feci il test di matematica discretamente, ma non al massimo delle mie possibilità perché il pensiero di veder Lauren mi rendeva sempre più ansiosa e stressata.
Mi avviai verso il posto indicatomi da Normani, sembrava stessi andando al patibolo. Beh non sarei morta, ma quasi c'eravamo.

Sobbalzai al rombo secco e forte di un tuono, guardai aldilà della vetrata vicino all'infermeria constatando che fuori si stava abbattendo un forte temporale. Le luci lungo il corridoio erano spente e l'oscurità del cielo, coperto di nuvole cariche di pioggia, rendeva quella zona ancora più buia.
Sentì dei passi dietro di me avvicinarsi, mi voltai e riconobbi la figura dal suo modo di camminare. Si stava avvicinando spedita.
Senza fermarsi mi mise una mano sullo sterno facendomi indietreggiare velocemente fino a sbattermi con forza sugli armadietti, causando un forte rumore metallico che riecheggiò lungo il corridoio.
Aveva ancora la mano poggiata tra i miei seni, il suo corpo ora era completamente appiccicato al mio. Il suo profumo fresco e paradisiaco mi pervase la mente, inebriandomi le narici. Si avvicinò alla mie labbra sussurrandomi - Non mi faccio mandare a fanculo da nessuno, tanto meno da te piccola. Sobbalzai appena realizzai il nomignolo usato - Portami rispetto o la prossima volta m'incazzo, hai capito? Il suo fiato caldo mi solleticò le labbra, ero completamente inerme. Avevo il corpo in preda a mille fitte. Stavo letteralmente impazzendo: avevo la sua mano bollente che mi premeva contro l'armadietto, il suo corpo era schiacciato prepotentemente su di me, il suo sguardo penetrante mi stava sciogliendo e le sue labbra gonfie e rosse erano deliziosamente invitanti.
Mi spinse ancora di più contro la parete metallica, facendo strofinare il suo bacino contro la mia intimità. - Hai capito o no? Annuii imbambolata più volte, perdendomi nelle sue pupille dilatate a dismisura.
Quella situazione mi eccitava da impazzire, avevo il battito a mille, il respiro irregolare e una strana sensazione di umidità si faceva largo scendendo lenta nei miei slip. Un flash di luce illuminò il corridoio mostrandomi i suoi occhi, erano ancora più verdi di stamattina quasi come se cambiassero in base alle condizioni del tempo. Per la prima volta in vita mia ebbi l'istinto di baciar una persona, di assaporarla, di morderle le labbra. La volevo da morire.
Non era stupida Lauren e notò subito la mia reazione fisica, così con una lentezza estenuante si avvicinò al mio collo sfiorandolo con la punta del naso raggiungendo l'orecchio. Una scarica di brividi mi percorse tutta la spina dorsale - Sabato dalle dieci e mezza.. bisbigliò con voce calda e roca, incrementando notevolmente la sensazione di bagnato nei miei slip. Mi guardò intensamente negli occhi, poi facendo leggermente pressione con la mano ancora appoggiata sullo sterno, si allontanò dal mio corpo bollente lasciandomi lì sola.

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