XXV - Everything will be fine

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Alloooora, inutile farvi le mie scuse per la luuuuunghissima assenza... Ho avuto da fare, ma soprattutto ero senza idee.
Vi consiglierei magari di rileggervi i capitoli precedenti... giusto per riprendere la storia dato che è da mesi che non pubblico. Pardon :(

Pov Camila
Sicuramente farò ritardo oggi!
Sarebbe il colmo, eh! Non ho mai fatto un ritardo in vita mia, per farlo stamattina con il test di matematica.
Presi la borsa appoggiata sul sedile in pelle della mia auto, e chiudendo violentemente la portiera mi avviai all'entrata.
Mancavano pochissimi minuti all'inizio della lezione, mi sarei dovuta sbrigare.
Goffamente corsi fino al mio armadietto, sbloccai il lucchetto con dita tremanti. Avevo il fiatone, stavo per morire lì seduta stante.
Dopo qualche secondo suonò la seconda campana, e stranamente una luce divina o gli dei troppo buoni e generosi mi graziarono.
Riuscii ad entrare in classe in tempo.
Vidi Shawn sventolare la mano, indicandomi la seduta affianco alla sua.
Che carino pensai, mi aveva pure riservato un posto per il test. Ma poi da buona malfidente, pensai che forse l'aveva fatto per chiedermi qualche suggerimeto durante il test.
Basta Camila! Svegliati e vai a sederti!
Appoggiai la borsa allo schienale della seggiola ed espirando completamente rilassai tutta la muscolatura, ancora in tensione da quella corsa.
La professoressa prese la risma di fogli dalla sua valigetta in pelle di coccodrillo e spingendosi gli occhiali sul naso, guardò l'intera classe.
- Mancano un paio di ragazzi, vedo. Beh.. speriamo arrivino in tempo, altrimenti son guai! Si leccò l'indice della mano sinistra, così da agevolarsi meglio con la consegna dei fogli che aveva in braccio.
Mentre aspettavo impaziente la consegna del test di fine modulo, guardai dalla parte opposta dell'aula. Lauren non c'era e subito pensai all'episodio del giorno prima. L'avrei presa a schiaffi. Lei e quella sua amichetta.

Incominciai istericamente a giocare con la penna. Ero troppo nervosa, ovviamente non per il test.
Sentii la maniglia della porta scattare.
Ebbi un tuffo al cuore non appena la vidi entrare.
Era bianchissima in viso e un paio di occhiaie violacee sotto gli occhi, facevano contrasto con quel suo verde così intenso.
La prima cosa a cui pensai vedendola ridotta in quello stato pietoso fu la notte precedente passata con Keira. Sicuramente avevano tirato l'alba, sballandosi e facendo sesso.
Sapevo che vita faceva Lauren, ma pensarla a letto con un'altra persona, ogni volta mi faceva lo stesso effetto di trecento coltelli infilzati nelle budella.
La odiavo da morire per tutto il dolore che mi provocava con i suoi comportamenti.
Incrociai per una frazione di secondo il suo sguardo spento e assente. Sbuffò esausta, per poi sedersi nel banchetto in fondo.
Si aggiustò malamente la chioma scompigliata gettandosela sulla spalla sinistra.
Era bellissima. La odiavo, ma non potevo far a meno di riconoscerlo ogni volta.
La professoressa incominciò a consegnare i test, cercai di spazzar via tutti i pensieri che avevo su Lauren e che mi attanagliavano la mente. E grazie a Dio per quaranta minuti filati, ci riuscii.
Rilessi velocemente controllando le risposte del test. Chiusi il fascicolo di fogli e lo posizionai ordinatamente sul banchetto, poggiandoci la penna sopra.
Diedi un'occhiata veloce intorno a me per vedere gli altri a che punto fossero. Mi voltai a destra per controllare anche Lauren, ovviamente.
Nonostante avessi voluto prenderla a schiaffi ed insultarla per una giornata intera, non riuscivo a smettere di preoccuparmi.
Avevo una sensazione strana, vedevo che non stava bene. Aveva già fatto altre volte le ore piccole ma non l'avevo mai vista in quello stato prima d'ora.
- Okay ancora 5 minuti e ritiro ragazzi! Rileggete tutte le domande! Cinque mi-nu-ti disse scandendo sillaba per sillaba la parola, incrementando l'ansia negli studenti, che incominciarono a muoversi e a cambiar posizione sulla sedia.

Dopo dieci minuti l'aula era completamente vuota, la professoressa riordinò in maniera quasi maniacale i test dei ragazzi.
- Ciao ragazzi, ci vediamo! Buona giornata! disse riferendosi alla cubana e a Mendes.
- Buonagiornata a lei! risposero all'unisono i due, sorridendole.
- Forza dobbiamo andare in palestra! Stiamo facendo ritardo...
- Shawn cazzo non trovo le chiavi della macchina! Un attimo!
- Va beh io mi avvio in palestra, avviso io il professore... La ragazza annuì distratta al canadese. Era troppo occupata e preoccupata per le chiavi apparentemente smarrite.
Scavò senza sosta nella borsa, si perquisì velocemente le tasche dei pantaloni dandosi dei colpetti sul sedere e sulle cosce. Niente da fare, non c'erano.
Svuotò con un colpo secco la borsa, rovesciando il suo mondo a terra.
- Eccole! urlò esausta dalla ricerca - Allora ogni tanto c'è qualche gioia anche per me, eh?! bisbigliò tra sé e sé sorridendo.
Si avviò a passo spedito verso l'uscita della scuola, aprì le porte d'entrata e con una piccola corsetta raggiunse la stradina in pietra che portava alla palestra.

Il trascinìo di un paio di scarpe sull'asfalto e le urla di rimprovero di una professoressa facevano da sottofondo a quella mattinata grigia.
Lauren si stava dirigendo svogliatamente verso l'uscita posteriore della scuola, incurante dell'orario. D'altronde l'unico pensiero che aveva in quel momento era quello di gustarsi il sapore intenso di una sigaretta.
Si sedette a peso morto sul gradino in ferro delle scale antincendio.
Fece scattare l'accendino, bruciò l'estremità e con un tiro profondo ne consumò l'inizio.
Sospirò e si sdraiò con la schiena sulla scala, come se fosse la poltrona più comoda del mondo.
Un tiro, un altro e un altro ancora senza mai distogliere lo sguardo da quel cielo cupo che chiamava acqua.
-Piove bisbiglìo tra sé e sé, strizzando l'occhio istintivamente. Si portò la mano all'occhio, ma nessuna goccia le era finita all'interno.
Alzò la schiena e incominciò a sbattere le palpebre cercando di mettere a fuoco in distanza.
La vista dall'occhio destro incominciò ad appannarsi sempre di più. Si strofinò violentemente la palpebra destra, ma l'ansia peggiorò la situazione aggiungendo anche una forte tachicardia. Il cielo sembrò aprirsi da quel cumulo di nuvole grigie, c'era sempre più luce.
Lauren era quasi stordita e impaurita da quello che le stava accadendo.
Si alzò di scatto dalle scale, sollevandosi grazie alla ringhiera. Sentì una forte fitta alla tempia e poi il buio.
Si accasciò violentemente a terra, cadendo dagli ultimi quattro gradini della scala.

Fortunatamente una ragazzina del primo anno ebbe la stessa idea di Lauren: fumarsi una sigaretta di nascosto. Girò l'angolo dell'edificio e vide la mora accasciata con il viso sul cemento.
- Aiuto! C'è una ragazza svenuta! La rampa di scale non era la soluzione più veloce visti gli innumerevoli gradini, così istintivamente raggiunse la stradina per la palestra, sperando di trovar qualcuno a cui chiedere aiuto - Ehi! Fermati! Aiutami! C'è una ragazza che è svenuta! Dobbiamo chiamare qualcuno! Tienila d'occhio. Io vado ad avvisare qualche professore!
Lo scalpiccio delle suole delle scarpe sull'asfalto e i fiati affanati. L'agitazione aveva preso il sopravvento.
No, non è possibile... Sapeva che era lei, aveva avuto una brutta sensazione per tutta la mattinata, e infatti...
Camila girò Lauren supina, mettendole una coscia sotto la nuca a mo' di cuscino. Le accarezzò il viso leggermente graffiato e incominciò a chiamarla.
Le fece pressione con le dita sul polso per sentirle i battiti, guardò per un paio di secondi la lancetta che scandiva i secondi. Tutto nella norma... ma allora cos'era capitato?
Un mugugno uscì dalle labbra di Lauren che incominciò a muoversi leggermente sulle gambe di Camila. La cubana le sussurrò dolcemente all'orecchio - Shh... Andrà tutto bene!

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