5:30, la sveglia suona.
Colazione, no non ho tempo, berrò un caffè andando alla fermata. Vado in cucina per salutare mia madre che si sveglia all'alba per darmi la buona giornata nonostante apra il negozio alle 8:00.Come al solito la trovo addormentata sul tavolo, con un cupcake guarnito di margheritine di pasta di zucchero vicino.
Mi chino per darle un bacio in fronte, che la sveglia dal suo pisolino.
"Buon compleanno piccola mia" sussurra con lo sguardo spento e il sorriso forzato.
"Grazie mamma, ma ora torna a dormire" le dico dolcemente accompagnandola fino al divano.
Le do un ultimo bacio sulla guancia ed esco di casa con la borsa a tracolla e il computer sotto braccio.Sono le 6:15 e tra un quarto d'ora parte il mio autobus. Uscendo di casa noto subito che il tempo oggi non è dei migliori e, ovviamente, mio fratello ha lasciato per l'ennesima volta, gli ombrelli nel bagagliaio della macchina.
Mi faccio coraggio e afferro una vecchia copia di giornale, dopo di che mi avvio sotto la pioggia riparandomi con le pagine grigie di inchiostro.Raggiungo appena la seconda curva che una macchina centra in pieno la pozzanghera accanto a me.
"Buon compleanno sfigata" grida una moretta con lo shatush dal finestrino. Grace. Non poteva non essere lei.
Strano che una ragazza popolare e impegnata come lei si ricordi del mio compleanno. Probabilmente glielo avrà ricordato la sua schiavetta Mandy.Ignoro ciò che è appena successo e entro nella caffetteria di Al e appoggio il computer al bancone.
"Buon compleanno Meg" mi dice Shawn, il nipote di Al "il solito?" chiede offrendomi un bicchiere a portar via di caffè al caramello, come se sapesse che la mia risposta sarebbe stata un sonoro 'Si'. Tutti e due sappiamo che ci ha azzeccato in pieno ma la tentazione è forte e sorridendo gli dico "mmm, e io che volevo un tè oggi.." mettendomi successivamente a ridere mentre lui mette un piccolo broncio.
Il suo caffè è il migliore che abbia mai bevuto da quando papà è partito per l'Iraq e noi ci siamo trasferiti a Middletown, in Connecticut, dai nostri cugini.
"MARGHERITA DE MEDICI, PASSI NELLA MIA CAFFETTERIA E NON MI VIENI A SALUTARE??" l'inconfondibile voce di Al si diffonde nel locale, annunciando l'arrivo dell'anziano signore che è diventato come un terzo nonno per me.
"Auguri nanetta!" mi dice, sapendo che odio quando mi chiama così.
"Nonno, scusa se interrompo questo bel momento, ma la nanetta ha appena perso l'autobus ahahah" dice Shawn ridacchiando e mettendomi del tutto in panico.
"Meg, scusami è colpa mia! Shawn, portala fino alla prossima fermata, veloce" la voce di Al è rilassata e riesce a tranquillizzarmi.
"Ci vediamo oggi pomeriggio ragazzi" dico, e praticamente tutto il locale mi saluta. Siamo un po' come una famiglia.Infilo il computer nel borsone, metto il casco, e salgo sulla moto di Shawn.
"Tutto okay Meg?" mi chiede prima di partire.
"Si, tranquillo, è che sai quanto io odi modificare la mia routine."
Oh lo sa eccome. La prima volta che ci siamo visti, tre anni fa, mi ha aiutato a raccogliere i libri che stavo mettendo nell'armadietto della mia nuova scuola, e io, prima ancora di presentarmi, gli ho gridato addosso che i libri caduti a terra e fare la sua conoscenza avevano modificato la mia nuova routine e rallentato la mia tabella di marcia. Da quel giorno siamo inseparabili e siamo nella stessa classe, al quarto anno di liceo. Lui ogni mattina mi aspetta in caffetteria per darmi il mio amato caffè al caramello, dopodichè va in moto a scuola. L'unico motivo per il quale non mi porta lui a scuola è che ormai l'autobus fa parte della mia routine, e lui rispetta la mia decisione di non rimuoverlo.Si mette a sorridere per la mia stranezza e parte alla rincorsa dell'autobus.
Fortunatamente riusciamo a raggiungerlo alla fermata successiva e Shawn, dopo avermi fatta scendere, riparte velocemente in direzione della scuola.Fortunatamente nessuno ha occupato il mio posto sull'autobus.
Dopo l'uscita, a sinistra, seconda fila. Sempre lo stesso, uno spettacolo per la mia routine. Credo che se mi prendessero il posto sull'autobus potrei impazzire.Mi siedo silenziosamente e apro il mio laptop. Ovviamente mi sono dimenticata di caricare il telefono stanotte, quindi, per evitare di sprecare altra batteria, attacco le cuffiette al portatile e metto la musica.
Ho sempre trovato "Wait" degli M83 un sottofondo perfetto per leggere, quindi, sfilo dalla borsa il libro che sto leggendo nell'ultimo periodo, un vecchio romanzo di Lee Child che mio padre mi ha consigliato, e inizio a leggere tranquillamente.Non capita quasi mai che qualcuno di sieda accanto a me. Ma ovviamente a tutto c'è una prima volta.
Una matricola mi si avvicina mi chiede timidamente di potersi sedere. Ovviamente tolgo la borsa dal sedile accanto al mio e la lascio sedere senza problemi, infondo ha davanti un anno scolastico intero pronto a traumatizzarla.
Contando che oggi è il 12 novembre, sono passati due mesi dall'inizio della scuola, eppure mi sembra di non aver mai visto la ragazza vicino a me. Ovviamente non ho intenzione di attaccare bottone, non voglio spaventarla, e poi non è nella mia routine mettermi a parlare con matricole spaventate.Parlando così sembra che io sia una ragazza fredda, priva di sentimenti e bacchettona. In realtà mi piacerebbe anche divertirmi ma nella nuova scuola non ho trovato molti amici. Passo le mie ore scolastiche con Shawn, Amanda, Jess e Nina, gli unici amici che mi sono fatta nell'ambito scolastico, mentre il resto della giornata lo passo a casa, anche quando mi invitano ad uscire, perché sono una ragazza abbastanza introversa e faccio fatica a lasciarmi andare.
Dopo tutte queste riflessioni snervanti, mi rimetto le cuffiette e ricomincio a leggere facendo passare in fretta il viaggio che mi porta verso scuola.
N/A:
Scusate se il capitolo è così corto ma è per capire se vi piace la trama della storia ❤
Credo che comunque manterrò questo standard di lunghezza in modo da fare più capitoli possibile 🦄
Ve se ama
Leti 🌸
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Routine.
Romance"Era un normale giorno ordinario, di una settimana ordinaria della mia vita ordinaria." Margherita è una ragazza particolare da quando la sua famiglia si è trasferita in Connecticut dai cugini e il padre è partito per l'Iraq. La ragazza, amante del...