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Appena apro la porta la vedo piangere.
"Mamma..." dico con tono interrogativo.
"Meg.." dice e scoppia nuovamente in lacrime.
Mi porge un foglio, probabilmente una lettera, punteggiato di lacrime.
Inizio a leggere velocemente le scritte fini e sbiadite e mi sento mancare il fiato.

Gentile Signora De Medici,
è per noi causa di forte dolore portarle la triste notizia.
Il Tenente De Medici ci ha lasciati con valore, in seguito ad un attacco nella base di appostamento da parte di un gruppo di terroristi. Donando la sua vita, il Tenente ha salvato quella dei suoi compagni di stanza, Scott Johanson e David Geller, e della collega Rosa Asley.
A breve riceverete gli effetti personali che sono rimasti integri dall'attacco.
Cordiali saluti e le più sentite condoglianze,
Base CT310

Insieme alla lettere trovo la medaglia al valore di mio padre.
Mio padre. È morto.

Sento le lacrime iniziare a farsi strada sul mio viso e rigare le mie guance rosse di rabbia. Devo essere forte. Devo essere forte per mia madre. Asciugo le lacrime e la abbraccio.
Afferro il telefono e chiamo mio fratello.
"Ehi Meg, che succede?"
"D-dove sei?"
"Sto prendendo adesso la macchina, ci vediamo tra poco"
"Fai veloce" concludo velocemente perché sull'ultima parola la mia voce si è fatta acuta e disperata.

Dopo quelli che sembrano secoli mio fratello spalanca la porta.
Nessuna parola.
Afferra la lettera e legge in silenzio.
"NON È POSSIBILE. PERCHÉ NON HANNO FATTO NIENTE? POTEVANO FARE QUALCOSA SONO SICURO." urla disperato.
Prende a calci il muro con tutta la forza che possiede e vedo le lacrime rigargli il viso.
Appena la "calma" si ripristina approfitto della presenza di Federico per stare un po' da sola e distrarmi in camera mia.
Devo trovarmi qualcosa da fare.
D'inpulso prendo un foglio e una penna.
"2.vincere qualcosa -mi trema la mano- 3.rubare qualcosa di poco costoso- metto per iscritto le idee di oggi.
Rifaccio l'elenco fino alla numero 12 mentre trattengo le lacrime e i singhiozzi.
Afferro il telefono e digito il numero di Shawn.
"Servizio di segreteria telefonica, risponde la segreteria di..." aspetto singhiozzando il segnale acustico "BIIIP"
"Vieni qui, ti prego" dico con un filo di voce, riaggancio e mi butto piangendo sul letto.
Sembrano passate ore quando sento un rumore provenire dalla finestra e, appena mi volto, trovo Shaw che tenta di scassinarne i cardini.
"Ho suonato al citofono, forse, forse non funziona, o forse ho sbagliato piano o non ho premuto bene o.. allora sono entrato dalla finestra" dice agitato "siamo all'ultimo piano ma l'albero qua fuori ci arriva" dice indicando la vecchia quercia che è piantata nel giardino del condominio.
Senza parlare mi butto nelle sue braccia e do inizio ad uno straziante e lamentoso pianto.
"Papà.." dico e le parole mi si spezzano in gola "non c'è più.." un singhiozzo interrompe la frase.
Sento Shawn abbracciarmi più forte. 
"Piccola mi dispiace tanto" dice, e dal tono capisco che gli dispiace sul serio.

Mi risveglio che ormai è sera. Sul mio comodino c'è un post-it azzurro
"Eri troppo tranquilla per svegliarti. Ti voglio tanto bene, -S." 
Vado verso la cucina trascinando i piedi sul pavimento freddo. Mamma sta preparando la torta margherita.
Vicino alla porta vedo già i primi fiori di lutto e biglietti di condoglianze, probabilmente dei vicini e degli altri abitanti del condomino.
Mi avvicino a mia madre.
"Ti voglio tanto bene" le sussurro.
Mi abbraccia e trattiene un singhiozzo.
La testa inizia a pulsare sempre più forte, quindi torno in camera mia.
Mi risiedo alla scrivania e ricomincio il mio elenco.
"13-fare amicizia con gente nuova
14-innamorarmi
15-fare paracadutismo"
Il mio sguardo si appoggia sul punto uno, ancora vuoto, e la penna inizia a scorrere sulla carta.
"1-riavere il mio papà"
Scrivo senza pensare e rileggo le mie parole piene di amarezza trettenendo un gemito.
Il funerale si terrà tra tre giorni, e non credo che sarò mai pronta ad una cosa del genere. In un mare di lacrime vado a letto e mi addormento con una fitta alla testa, e al cuore.

La sveglia suona.
Mi preparo velocemente e mi avvio verso la porta.
"Tesoro, vuoi andare anche oggi?" chiede la dolce voce di mia madre.
"Tranquilla" dico con tono neutrale ed esco di casa dove mi sta aspettando Shawn.
Il viaggio continua silenzioso fino a scuola e dopo le prime ore di lezione decido che per me è meglio una giornata di calma, e mi rinchiudo in biblioteca, dove posso lasciare che le mie guance si righino di lacrime.

"Ciao" sento alle mie spalle.
Mi alzo di colpo e mi asciugo le lacrime dal viso. Dietro di me c'è il ragazzo dell'ultima volta, Noah.
"Scusa non volevo spaventarti" dice con tono grave "volevo dirti che mi dispiace per... per tuo padre..."
"Come lo sai?" chiedo incerta.
"Non siamo in pochi ad essere figli dell'esercito qua" risponde tristemente "tuo padre ha salvato molte vite, anche... anche quella di mia madre, Rosa Asley..." conclude piano.
"Ah..." non so cosa dire. Anche se so che non è colpa sua, la rabbia monta dentro di me "era un grande uomo." dico banalmente.
"Già, lo era..."
Nella sala cade il silenzio.
"Scusa devo andare" dico in preda alla tristezza e mi allontano afferrando la mia borsa.
"Aspetta.." dice ma io non mi volto e continuo a camminare.
Decido di andare a casa a piedi, sperando di non trovare nessuno.

Arrivata a casa mamma mi accoglie con un lieve sorriso, poi mi accompagna in camera mia.
"Volevo che fossi bellissima per lui" dice indicando un vestito nero appeso all'anta del mio armadio. Sento le lacrime scendere ma lascio che bagnino il mio viso.
"Per voi" dico e abbraccio la mamma, che mi stringe forte a sé.
Mancano due giorni al funerale.
Due giorni a quando sentirò le condoglianze della gente e capirò che non è tutto un incubo ma che è la pura realtà.
Decido di saltare la cena e vado a letto, dove starò sveglia tutta la notte per colpa del mal di testa e i singhiozzi di Sofia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 07, 2017 ⏰

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