1. capitolo I

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Erano le tre del pomeriggio, quando decisi di incamminarmi verso il solito parco, la solita panchina arrugginita dal tempo.
Non c'era molta gente in giro e potevo assaporarmi l'immensità del silenzio che si era formato intorno a me.
Chiusi gli occhi. Soffiava un vento dolce che a malapena spostava le verdi foglie degli alberi.
La quiete si interruppe quando una voce femminile attirò la mia attenzione, facendo si che i miei occhi si riaprissero, incontrando i suoi. Erano color cioccolato. Li fissai senza rendermene conto, forse, per un tempo lungo più del dovuto, visto che ad un tratto la ragazza sorrise imbarazzata, spostando lo sguardo altrove.

«Posso?» mi chiese quasi sottovoce, indicando con l'indice destro il posto vuoto accanto a me.
Semplicemente annuii.

Si sedette e cominciò a sfogliare le pagine di una rivista che aveva l'odore di nuovo. Pensai l'avesse acquistata poco prima.

«Che cosa leggi?» domandò; si era accorta di ciò che avevo tra le mani.
Risposi con la prima cosa che mi passò per la mente «Un libro.» Un libro? Sul serio?

Sentii una leggera risata alla mia destra. Ciò che avevo appena detto l'aveva divertita.

«Un libro dedicato ai colori.» cercai di correggermi, per rimediare alla figuraccia di poco prima.

«Sei un'artista?» la ragazza voleva instaurare un dialogo con la sottoscritta. Decisi di accontentarla.

«Non credo di essere un'artista. Mi piace l'arte, ma in questo caso leggo per conoscere meglio i colori e il loro significato, così da poter definire le persone in base ad essi.» cercai di darmi un tono colto.

«Tu di che colore sei?» non mi aspettavo questa domanda, ma la ragazza sembrava davvero interessata alla risposta. Posso dirlo dal modo in cui mi guardava: dritto negli occhi. Era come se volesse captarla dalle mie iridi.

«Io? Non ho ancora trovato la tonalità adatta a me. Devo ancora studiarmi a fondo. Con chi mi è intorno è più semplice.»

«Ed io, allora, di che colore sono?» incalzò lei.

Non la conoscevo. Non avevo idea di chi fosse, ma decisi di basarmi sul mio istinto e cercai di risponderle sinceramente.

«Blu. Sembri essere simile al blu. Riesci a trarre l'attenzione su di te. È rilassante, inoltre, sentire la tua presenza vicino. Eppure, c'è una zona d'ombra, come se il colore blu venisse a contatto con il rosso, lasciando che delle tristi sfumature di viola prendano il sopravvento. – feci una breve pausa – sai, sono dell'idea che tu nasconda qualcosa, dei segreti che hai paura di confessare.»

Si era appena alzata quando, senza voltarsi, disse semplicemente «Devo andare.» ed io, immobile, la guardavo allontanarsi. Non capii quella reazione. Forse avevo esagerato, ma avevo la sensazione che, quello, sarebbe stato il primo di una lunga serie di incontri.

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A/N: Hola! Ecco il primo capitolo, spero piaccia! Ci leggiamo al prossimo! Un abbraccio! :)

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