10. Capitolo X

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Tremava. Credo stesse singhiozzando silenziosamente contro il mio petto, il suo respiro era irregolare. Restammo lì, per qualche minuto, le altre erano in piedi e ci guardavano incuriosite. Con estrema dolcezza cercai di allontanare il suo corpo dal mio, così che mi potesse guardare. I suoi occhi arrossati parlavano, urlavano. "Ho paura", è questo che dicevano.

La presi per mano, accompagnandola verso il divano. Ci sedemmo una accanto all'altra, proprio come al parco, sulla nostra panchina. Sentii qualcuno trafficare poco distante, nell'angolo cucina: era Ally. Stava in piedi, dinanzi alla straniera, porgendole un bicchiere d'acqua. La ragazza mi guardò, come per chiedere la mia approvazione; accennai un "sì" col capo, prese il bicchiere dalle mani della mia amica e fece qualche sorso.

«Cosa ti è successo?» chiese Dinah, visto che nessuno si decideva a parlare.
«Guarda che puoi dirlo, – aggiunse Normani, avvicinandosi – ti possiamo aiutare.»

Non rispose a nessuna delle due, limitandosi a fissare un punto impreciso del pavimento.

«Lasciate che si prenda il suo tempo, – intervenni io, finalmente – parlerà quando e se vorrà.»
Si voltò verso di me mentre dicevo quelle parole e un debole sorriso si fece largo sul suo viso.

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Lasciammo che la ragazza si riposasse distesa sul divano, mentre noi quattro eravamo sedute intorno il tavolo della cucina, tutte con indosso espressioni nervose.

«Lauren, non è una buona idea tenerla qui! – sussurrò urlando Dinah – Devi parlarle!»
«Sembrava sconvolta quando è arrivata, cosa credete sia accaduto?» era Ally questa volta a prendere parola.
«Nulla di buono, questo è sicuro. – Normani disse piano – Lauren, cosa hai intenzione di fare?» mi chiese.
«Cosa ha intenzione di fare?! – la interruppe Dinah – Non deve immischiarsi, credo sia chiaro.»
«Ma hai visto anche tu il terrore nei suoi occhi, DJ! – la rimproverò Ally – Forse sarebbe meglio...»
«Ragazze, basta così.» si poteva sentire la frustrazione nelle mie parole. Era scontato non sapessi come comportarmi, certo, non capita tutti i giorni che una ragazza si presenti piangendo davanti la porta di casa. Non potevo, però, essere indifferente a ciò che era appena avvenuto. In fondo, per quanto potesse essere una sconosciuta per me, non lo era realmente.

Non conoscevo il suo nome o la sua età. Non conoscevo niente della sua famiglia, se frequentava la scuola, nulla. Eppure avevo imparato tante piccole caratteristiche che la rendevano la persona che era, quella con la quale avevo condiviso il mio angolo di parco preferito. Ad esempio, sapevo che quando si sentiva "leggera", dondolava i piedi mentre era seduta, proprio come fanno i bambini; quando rideva, arricciava il naso e, se le facevo un "complimento", le si coloravano le guance di rosa scuro. Avevo anche imparato che quelle carezze, che quasi mi rubava, erano sinonimo di richiesta di protezione.

«Non posso lasciarla da sola, non adesso.» sentii di dover concludere con quelle parole.

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Dopo quel dialogo, decidemmo di riposare, stanche. Dinah e Normani si erano impossessate del mio letto con prepotenza. Ally, che è di piccola statura, decise di non demordere coricandosi ai piedi delle altre due. A me restava il divano, ma siccome era occupato da quella piccola creatura, optai per l'anonima poltrona beige, poco distante da esso.

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Le altre dormivano quando mi avvicinai alla bella addormentata. Le portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e accarezzai il viso con le dita, facendo attenzione a non svegliarla. Prima di avviarmi le sussurrai dolcemente all'orecchio: «Buonanotte, piccola.» Fiduciosa e col pensiero che il giorno dopo sarebbe stato produttivo e che, la ragazza, avrebbe finalmente parlato.

«Non lasciarmi...» rimasi immobile per qualche secondo. L'avevo realmente udita pronunciare quelle parole?


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A/N: Oh mio Dio, da quanto non aggiornavo! Mi mancava, sinceramente.
So che non è molto, ma eccomi qui. Non so quanto dovrete attendere per il prossimo capitolo e riconosco che questo non è il massimo, ma vi ringrazio per essere ancora qui a seguire questa ff! 
Vi mando un abbraccio affettuoso :)

Twitter: @ mariablogger_ 

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