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L'inverno a Holmes Chapel era ormai arrivato, la neve aveva già ricoperto gran parte della cittadina e ovunque si respirava quella fredda brezza invernale mischiata all'odore di legna bruciata proveniente dai camini accesi delle case. Tutti gli abitanti andavano in giro con cappotti pesanti, grosse sciarpe e cappelli di lana – e ovviamente, stivali per la neve.

Una cosa che però non passava mai all'olfatto, era l'odore di cupcakes appena sfornati dalla pasticceria in centro: la Crema e Pastasfoglia. Qualsiasi persona di Holmes Chapel – se non di tutto lo Cheshire – conosceva la pasticceria Crema e Pastasfoglia, famosa per i suoi cupcakes red velvet e vaniglia.

Harry Styles, uno dei tanti dipendenti a lavorare all'interno della pasticceria – non che anche pasticcere – adorava l'atmosfera che si creava attorno al Crema e Pastasfoglia durante l'inverno. Gli piaceva vedere i clienti entrare, sedersi ad uno dei tavolini in legno vicino alla cassa, e ordinare una qualsiasi bevanda calda accompagnata da alcuni dei dolci preparati da lui. Gli piaceva ancora di più per il semplice fatto che il suo migliore amico, Niall Horan, lavorasse assieme a lui e rendesse quel lavoro più divertente.

Quella mattina, Harry camminava per le strade della città verso la pasticceria stringendosi nel cappotto nero e emettendo qualche sbadiglio, segno della sua stanchezza e delle poche ore di sonno fatte. Il giorno prima aveva aiutato Niall a sistemare delle cose nel suo nuovo appartamento e, stanco morto – e con nessuna voglia di mettersi al volante e guidare fino a casa sua -, aveva deciso di rimanere a dormire dall'amico. Niall non doveva lavorare il giorno dopo, ma Harry sì e avrebbe dovuto coprire anche il turno degli altri dipendenti che erano riusciti a procurarsi le ferie per godersi le vacanze di Natale. Per questo mentre il riccio camminava sbuffando verso la Crema e Pastasfoglia, si malediva mentalmente per non aver pensato anche lui a richiedere le ferie qualche settimana prima – sotto costrizione di Niall perché "Possiamo passare questi giorni insieme e poi andare in vacanza negli stessi giorni" – e quindi adesso si trovava in questa situazione. Appena arrivato alla pasticceria, saluta con un sorriso Nick alla cassa e poi si dirige nel retro per posare la giacca e indossare il grembiule. All'interno della bottega c'era un caldo quasi accogliente e molti clienti erano già seduti tra i vari tavolini, a sorseggiare cioccolata calda o caffè mentre si gustano uno dei dolci del giorno, le sfogliatine alla crema. Ad Harry piaceva quella sensazione, il caldo del forno che riusciva a riscaldare l'ambiente e il chiacchierare dei clienti che riempiva tutta la pasticceria. Eppure sentiva che qualcosa nell'aria era diverso – e non si parla solo del fatto che quel giorno avesse delle scarpe nuove che, per giunta, adorava – ma, questo, lo avrebbe capito più avanti.

"Ehi Harry!" lo richiama Nick dalla cassa, mentre il riccio finiva di allacciarsi il grembiule e intanto si dirigeva in cucina. Alza subito lo sguardo verso l'amico e lo nota con uno sguardo di supplica. Oh no. "Potresti sostituirmi un secondo alla cassa? Devo fare una telefonata veloce e non vorrei che Karl mi beccasse".

Harry deglutisce ma annuisce, anche se con nessuna voglia di iniziare il suo turno – che dovrebbe essere per giunta in cucina – ad aspettare che un qualsiasi cliente si decidesse a ordinare il suo dolce. Sperava quasi che Karl, il suo capo, beccasse Nick al telefono, un pensiero troppo cattivo persino per lui.

Si avvicina alla cassa una volta che Nick si è diretto verso il retrobottega e aspetta che qualcuno vada ad ordinare, stando con i gomiti appoggiati al bancone e ad osservare distrattamente l'orologio.

Era già passata mezz'ora da quando Nick si trovava nel retrobottega a parlare al telefono chissà con chi – ed Harry non aveva nemmeno voglia di sapere di cosa stessero parlando – e molte red velvet alla vaniglia, pezzi di crostate alla marmellata e cornetti farciti erano stati venduti. Nonostante la sua timidezza, Harry se la stava cavando molto bene alla cassa, arrivando addirittura a battersi un cinque mentalmente e a sorridere compiaciuto. Era ritornato alla posizione iniziale di mezz'ora prima in attesa che qualche altro cliente entrasse, mentre osservava sovrappensiero la vetrinetta con tutti i cupcakes di qualsiasi gusto e colore di glassa esistenti – che erano quasi finiti e avrebbe dovuto riempirla dopo – tanto che non si accorse della porta che si stava aprendo proprio in quel momento e l'ingresso di un nuovo cliente.

"Scusami?" una voce lo richiama dai suoi pensieri facendolo sobbalzare all'improvviso, ricomponendosi subito e prestando tutta l'attenzione alla persona nella pasticceria.

"Mi dispiace. Uhm, vuole ordinare qualcosa?" mormora Harry leggermente in imbarazzo, imponendosi di non arrossire. Osserva attentamente il ragazzo in questione ridacchiare e non può far a meno di prestare troppa attenzione ai suoi occhi color blu. Era convinto che Niall avesse avuto gli occhi più belli, ma quella tonalità di blu non l'aveva mai vista in nessun altro, non era nemmeno sicuro esistesse un colore così come quello degli occhi di quel ragazzo.

"Vorrei delle sfogliatine alla crema e, uhm, mi consiglieresti qual è il cupcake migliore?" gli risponde con un sorrisetto che, a detta di Harry, sembrava quello di una persona che cerca di provarci spudoratamente. Ma potrebbe essere una sua impressione.

"Direi i red velvet alla vaniglia"

"Li hai fatti tu, non è vero?" gli chiede diretto l'altro ragazzo – che ha deciso di voler soprannominare occhi blu – e il riccio quasi arrossisce. Come l'aveva capito?

"Sì. Cioè, ho dato una mano a prepararli" risponde con la voce improvvisamente bassa, pensando già a dove scavarsi una buca per poi sotterrarcisi. Occhi blu sorride nel vederlo così in imbarazzo e appoggia le mani sul bancone, saettando lo sguardo dalla vetrinetta dei cupcakes al viso di Harry.

"Allora direi che prendo un red velvet alla vaniglia" sorride di nuovo, prima di spostarsi per prendere il portafogli dalla tasca dei pantaloni. Harry non è rimasto lì ad osservare le sue piccole mani muoversi, no no.

"Quindi delle sfogliatine alla crema e un red velvet" dice più a se stesso per essere sicuro dell'ordine, mentre batte tutto alla cassa e inizia a prendere la scatola dove avrebbe riposto i dolci.

"Direi che potresti dirmi il tuo nome, già che ci sei" esclama improvvisamente l'altro ragazzo ed Harry quasi non fa cadere una sfogliatina che aveva appena preso. Finisce di riempire la scatola con il suo ordine e poi si riavvicina a lui – ed è certo che occhi blu non avesse smesso di osservarlo per un secondo.

"Harry" mormora non appena l'altro posa le varie banconote sotto il suo naso.

"Louis" ribatte occhi blu con voce delicata, ed Harry sente un lieve capogiro. LouisLouisLouis. "E' stato un piacere, Harry. Grazie per i dolci, ci rivedremo di sicuro" esclama un'ultima volta Louis, prendendo tra le mani la scatola bianca con il marchio della pasticceria e uscendo dal locale, non prima di essersi voltato e aver fatto un occhiolino in direzione di Harry – e che fosse appena arrossito fino alla punta dei capelli, non c'è bisogno che lo venga a sapere nessun'altro.

Quando fa per riporre i soldi all'interno della cassa nota un fogliettino con delle cifre scritte sopra.

Oh Dio, oh Dio.

Gli occhi verdi di Harry si spalancano improvvisamente mano a mano che leggono i numeri su quel foglietto e la firma lasciata alla fine.

Louis, occhi blu, gli aveva appena lasciato il suo numero.   


 EEEEEHI

Prima di tutto questa è già la seconda storia che carico qui (per chi non avesse letto l'altra la trovate sul mio profilo, oppure per chi l'avesse letta è The Laboratory).

Questa fanfiction è tra le bozze già da un po' di tempo e devo dire che ci tengo parecchio, perciò spero vi piaccia e che apprezziate ogni capitolo !

Ci si vede alla prossima, non so quando aggiornerò perché su queste cose sono molto ritardataria lol.

Robs x.

Twitter: @sonotuapayne

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