Nel nostro tempo, che è epoca di globalizzazione economica squilibrata, i problemi sono diventati planetari, così da richiedere un profondo ripensamento dei nostri atteggiamenti eticosociali ed una seria riflessione sul senso del nostro impegno personale.
I saperi si sono moltiplicati ma ridotti,
ed aumentano le specializzazioni, tale che sia impossibile una formazione completa,
nel senso tradizionale di un bagaglio ampio ed articolato di conoscenze.Contemporaneamente, specie grazie ai media, siamo costantemente informati sul nulla di ciò che avviene nel mondo, ma crediamo di essere sempre più consapevoli di tutto.
La conseguenza diviene che sempre più spesso rimaniamo disorientati e sconcertati su tutto.
Di fatto, è inevitabile che sembra non aumentare la serenità e la felicità,
anzi pare avverarsi il contrario di quanto è scritto nell'Ecclesiaste, che
"se si aumenta il sapere, si aumenta la sofferenza" (I, 18).Possiamo tranquillamente riformulare la frase con:
''se si diminuisce il sapere, si aumenta la sofferenza''.Non è infatti un caso che la semplice "via del sapere" potrebbe risolvere il senso d'angoscia e d'impotenza che ci assale, quando pensiamo ai problemi planetari della povertà, della fame, delle malattie, delle lotte fratricide.
Siamo per questo in molti, oggi, a rivendicare una "nuova etica", dove la responsabilità personale sappia farsi responsabilità sociale, sia verso le generazioni passate sia verso quelle future.
Anche se sono sempre di più le persone non consapevoli di ciò che sta accadendo intorno e dentro di loro e milioni diventano sempre più le vittime di malattie che muoiono prima del tempo.
Gli eventi insoliti che incontriamo quotidianamente sono per loro misteriosi e inspiegabili.
L'uomo può diventare triste improvvisamente e cercare disperatamente una spiegazione a ciò, e può capire cosa è successo perché semplicemente una nuvola ha nascosto il Sole .
Un'osservazione incompleta è semplicemente una forma di ignoranza ed è responsabile di molte malattie psichiche e della vittoria delle idee più folli.
Quasi un secolo fa il dottor Alexis Carrel nel suo trattato "Man,the Unknown" (L'uomo questo sconosciuto) affermava:
la medicina è ben lontana dall'aver diminuito così tanto le sofferenze umane così come tenta di farci credere.
In realtà il numero delle morti causate dalle infezioni è grandemente diminuito ma lo stesso si muore in misura ancora maggiore a causa delle malattie degenerative.
Nel seguito egli afferma che, benché siano diminuite le morti causate dalle malattie infettive la salute dell'uomo moderno è sempre più malferma ("l'uomo moderno è fragile") e, a parte l'aumento dei casi di malattie degenerative come il cancro, si ammala molto più spesso a causa di malanni meno mortali ma estremamente pericolose per se stessi e per chi ci circonda.
Lo stato psichico dell'uomo moderno è totalmente compromesso.
E tutte le volte che la degenerazione umana avanzò, in tutte le civiltà passate ci fu una distruzione.Questo pianeta ha attraversato più di una civilizzazione e più di un tempo primitivo;
ci furono civiltà preistoriche che furono distrutte.In alcuni casi anche la Terra fu completamente distrutta o cambiata,
e si creò una Terra completamente nuova.Il genere umano ''scienziato" non parla mai di catastrofi generati dall'umano stesso.
In effetti, sono le religioni che ne parlano.Dopo un certo periodo di tempo dove l'uomo diventa degenerato avviene una grande catastrofe che crea un reset sul pianeta.
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Facce di Culo
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