Siamo tutti Ribelli

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Oggi siamo tutti "ribelli di luce":

L'Albero è un simbolo antico, patrimonio comune di tutti i popoli.
In occidente è usato per rappresentare concetti mistici, misteriosofici, ermetici ed alchemici; senza dimenticare gli alberi araldici e genealogici.
Per un sentire cosciente, il significato dell'albero cambia a secondo di dove ha le radici.

Ma la provenienza è una sola: “la Genesi”.

Sappiamo di un tempo in cui c'erano i “giganti”; uomini per cui la cono-scienza e la cono-scienza spirituale avevano una stessa radice e generavano un unico frutto.
Poi i “giganti” sparirono, perchè le facoltà della mente ed il sentire del cuore si erano scissi, trasformando quell'unico frutto in frutti della conoscenza materiale (il male o serpente).
L'Albero della Conoscenza ha le radici in basso, piantate nella terra, a significare la conoscenza concreta e le sue fronde si ramificano nei diversi aspetti dell'apprendere.

La storia di Adamo ed Eva è un monito alla scienza, a chi persegue la conoscenza a tutti i costi.
Questo è il significato!!!

Non per niente il serpente promette ai due che la mela aprirà loro gli occhi e li farà sentire come Dio. Esattamente come gli scienziati che a volte giocano a fare Dio.

C'è chi interpreta il peccato originale come il sesso, o l'omicidio. Chi dice così secondo me lo fa perché se si dicesse apertamente che il peccato originale è la Conoscenza, lo scetticismo, molta gente comincerebbe a farsi delle domande.

In realtà il messaggio o l'insegnamento del peccato originale non è tanto non avere fede (che ne è la causa) tanto la presunzione di essere come Dio:
il serpente tentatore (la coscienza/conoscienza) infatti dice
"Dio non vuole altrimenti sarete come lui”.

Quindi il peccato consiste nell'arroganza di mettersi al livello divino.
Oggi è chiaramente visibile, com'era stato nell'antichità, delle conseguenze disastrose.

E non è vero che non succede niente , si accorogno di essere nudi e si coprono.
Cioè hanno consapevolezza di se.

Molti si basano per distorcere il reale e codesto significato a Socrate.
È ben posta la formula: ignorando si sbaglia e all'errore consegue il dolore.
E porta al problema etico della non-conoscenza.
«… il vedere tra ombre e nebbie, non è il vero vedere che guarda nella luce della scienza. Se tu vedessi chiaramente in quella luce quali sarebbero le conseguenze delle tue azioni, se tu ne avessi scienza, non peccheresti mai».Affermava Socrate.

Per ignoranza si fa del male e per ignoranza ci si fa del male,
« in assenza di “epistemè”(scienza nel senso di virtù che deriva dalla verità) l'uomo finisce per ignorare il legame che unisce il desiderio di ottenere piacere subito, al dolore che ne potrà conseguire».

Quindi per Socrate l'uomo pecca perché non conosce e non conosce perché non ha capacità di giudizio. Senza sviluppare conoscenza e capacità di giudizio, è inverosimile guadagnare il Libero Arbitrio.
Conoscere con la testa e capire col cuore dà la capacità di distinguere il permanente dall'effimero: discriminando il bene dal male, il giusto dall'ingiusto, il necessario dal superfluo.

È pur vero che attraversando le fasi di crescita, sbagliare fa parte dell'apprendere.
E che in questi casi l'errore è sintomo accettabile. Purché non si ripeta.
Purché non si abusi di questo alibi.
«Coloro che hanno portato “Luce” all'umanità, hanno sempre pagato a caro prezzo il loro idealismo.
Il simbolo di questi eroi è Promèteo.»

La fiamma della conoscenza ravviva l'intelligenza ed è fonte di creatività.
Ritenuta prerogativa Divina, era da conquistare dando assalto al cielo.
Osa e taci, insegna ancora oggi l'ermetista.

Che per conoscenza non intende la capacità di ricordare le nozioni apprese, ma la facoltà di comprendere ciò che è velato nel tratto, nel simbolo, nel suono, nel colore, nella parola.
Comprendere un significato anche se l'apparenza può ingannare la ragione è una caratteristica di intuito particolarmente sviluppato.

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