Intelligenti quando ci fa comodo

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L'umanità odierna ha molte caratteristiche perverse.
Gli uomini di oggi vogliono essere personalmente convinti di ogni cosa.

Questa parrebbe una virtù mirabile, ma ne possono derivare gli effetti più inattesi.

Una volta convinti, poi, gli uomini tornano alle loro occupazioni come prima.
Il fatto più stupefacente non lascia la minima traccia sulla loro esistenza quotidiana.

La pigrizia mentale è ciò che offusca lo splendore della nostra anima, è ciò che argina l'evoluzione della nostra coscienza, facendoci perdere il saper vivere.

Gli esseri umani preferiscono adagiarsi, restare insensibili, trascinandosi nell'esistenza come un peso morto.

Evitare di esplorare nuovi territori e nuove frontiere del ragionamento e della conoscenza diventa un culto.

Quante volte nella vostra vita avete detto (o vi è stato detto):
"con te non si può ragionare!" , "non c'è modo di fargli cambiare idea!" oppure "sei il solito egoista!".

Ecco, in questi casi, avevate a che fare con un essere umano assorbito dalla propria pigrizia mentale.

Persone che non riescono a vedere le cose da angolazioni diverse, imprigionate come sono nelle loro consuetudini mentali.

La pigrizia mentale risulta quindi essere l'incapacità di rimettere in discussione le proprie procedure di ragionamento, e pertanto offre all'individuo l'incrollabile convinzione di essere sull'unica strada percorribile.

Possiamo immaginare la nostra mente come una casa, dove le idee e le convinzioni sono rappresentate da mobili ingombranti e pesanti; sostituire uno di questi mobili per far spazio ad uno nuovo, funzionale e più al passo coi tempi, ci costa un'enorme fatica.

Ecco allora che per non far fronte a questa fatica, ci teniamo in casa il vecchio mobile, così ingombrante ed ormai inefficiente.

Un uomo che era tutto tranne che un pigro mentale, affermava:

"abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare per risolvere i problemi causati dal vecchio modo di pensare".

Ma torniamo alla nostra casa con i suoi vecchi mobili all'interno:

Chi ha costruito questi mobili?
Chi ha fabbricato le nostre idee e le nostre convinzioni?

E' chiaro che ci sono state inculcate dall'esterno, sono state immesse nella nostra mente già belle e pronte.

Da chi?

Ma dalla società che ci circonda, dalla famiglia, dalla scuola, dagli spot pubblicitari...

Ma è proprio di questo che il pigro mentale non si accorge, e se anche se ne accorgesse, farebbe finta di nulla, anzi obietterebbe con enfasi e a gran voce con chi cerca di mostrargli la realtà da un'angolazione diversa.

Siamo persone che non ragionano con la loro mente, ma ragionano attraverso i pensieri e le idee altrui, che hanno ascoltato in famiglia, letto sui libri o peggio ancora, appreso attraverso la tv.

Costa molta meno fatica ripetere un pensiero ascoltato da qualcun altro, che formularne uno di sana pianta, incondizionato ed originale.

E' vero che l'abitudine è più confortevole, ma sicuramente è considerata meno avventurosa e stimolante!

Riuscire a ragionare con la mente libera da condizionamenti e valutare le cose per quello che realmente sono, farebbe fare all'umanità il tanto atteso salto evolutivo.

Non rinnovare il proprio modo di pensare, è come costringere l'acqua fresca e pulita che scorre dai monti, a rimanere bloccata in una buca;

diventerà pozzanghera, non più bevibile e fonte di malattia.

La pigrizia mentale diventa così una malattia per la nostra anima, reputerà come scomodo tutto ciò che viene a disturbare le nostre abitudini mentali. Una malattia così radicata che occorrerà un grosso sforzo e una grande determinazione per poter guarire, bisognerà saper accettare le nuove idee che ci verranno proposte come una possibilità di ampliamento del nostro conoscere.

Così continuiamo ad abbassare lo sguardo.

Un mondo che abbiamo costruito noi stessi, fatto di apparenza, di inganni e di rapporti umani di circostanza;

dire quello che si pensa è spesso considerato poco opportuno specie se non coincide con quello che pensa il nostro interlocutore.

In pratica preferiamo indossare una maschera, per adattarci a persone, eventi e luoghi.

Queste maschere sono frutto delle paure ereditate geneticamente da chi ci ha preceduto in questa società, nella quale esiste la paura tangibile di risultare inadeguati se si è sinceri, paura di essere derisi, di rimanere soli, emarginati.

Il rifiuto assurdo della verità è naturale nell'uomo.

''L'uomo non vuole essere, ma apparire.
Non vuole vedere ciò che è, cerca solo di prendersi per il personaggio che gli altri vedono in lui."

Siamo intelligenti quando ci fa comodo.

L'intelligenza intuitiva ha letteralmente surclassato quella analitica.

Ma quali sono le differenze tra l'intelligenza intuitiva e quella analitica?

La prima è caratterizzata dal comprendere il mondo che ci circonda in modo rapido e immediato, senza ricorrere ai molteplici passaggi che caratterizzano il ragionamento.
Non si è disposti a fare lo sforzo di pensare.
L'intelligenza intuitiva fa attuare una "scorciatoia" di pensiero pur di non dover affaticare troppo il cervello.

Modi molto differenti di agire che, ripetuti più volte al giorno tutti i giorni sin dall'adolescenza, comporta una conseguenza terrificante:

l'impigrirsi delle capacità cognitive in età adulta.

L'intelligenza analitica al contrario della prima, si basa sulla scomposizione in più parti della realtà che si ha di fronte e sull'esame sistematico di ogni singola parte.

Poi collegare.... i molteplici puntini....

I pensatori analitici tendono a interrogare loro stessi, quando c'è da cercare un'informazione, tentando di risolvere i problemi in modo logico e senza scorciatoie.

In questo mondo ormai malato e alla deriva del proprio destino è inevitabile che
la pigrizia fotte tutti inesorabilmente.

....pure a te,
che credi di essere diverso/a.

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