La cerva.

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E bene sì, avevo accettato l'incarico ma prima che venisse il giorno della morte di Silente, ho mostrato ad Albus il mio patronus. Sì... l'unico ricordo felice che mi teneva in vita, che mi sosteneva, dopo essere stato spietato con tutti e continuavo ad esserlo. Sono consapevole di essere un bullo con dei bambini, o meglio, adesso ragazzi. Lo facevo per il gusto di sfogare le mie frustazioni. Ma quella notte, Albus pianse, si commosse vedendo la prova della mia, se pur piccola, felicità. Presi la bacchetta e recitai "Expecto Patronum" così la bacchetta si illuminò e mostrò la cerva bianca che avevo sempre nascosto, la parte migliore di me. Però non c'era modo per salvare Albus, la mia anima o quella del giovane Malfoy insieme. Dopo aver pronunciato "Avada Kedavra" sono andato dal Signore Oscuro e ho fatto quello che ho fatto. È una guerra e io sono il nemico per i Mangiamorte e la scuola, un doppiogiochista. Ma è il mio lavoro, io sono grigio. Verrà il momento in cui la verità salterà fuori, ma devo aspettare finché Voldemort sia al massimo della vulnerabilità. Mi chiedo perché sto continuando a lavorare e lottare per un preside che ho ucciso, mi chiedo come potevo sopportarlo, un vecchio troppo positivo e ironico, il mio contrario, tuttavia c'era nel momento in cui io ho chiesto il suo aiuto. Non so se odiarlo, ma questo è per Lily, una persona che ha tirato fuori il mio lato migliore. La guerra è alle porte, ma anche la verità, è quasi finito.

Quella ragazzina dai capelli rossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora