We will save you

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[•rev]

ALEXANDRA

Passammo la notte nella cantina di un vecchio casale abbandonato. Faceva freddo e a quei bastardi non fregava nulla. Non sentivamo rumori perciò dedussi che loro non stavano lì.

«Chi sono, Lex?» Mormorò Kenny, portando le ginocchia al petto cercando di riscaldarsi.

«N-non lo so» Dissi, avvicinandomi a lei e appoggiando la testa alla sua spalla.

Non volevo farla preoccupare, non mi sentivo ancora pronta a dirle la verità. Volevo prima vederli in faccia quei ed essere sicura si trattasse di loro.

***

La mattina seguente ci ritrovammo una vicina l'altra, con le mani sempre unite. Mi sentivo a pezzi, data la pessima dormita su un pavimento fatto in legno.

«Mi piacerebbe così tanto che tutto questo fosse un sogno» Sussurrò Kenny.

«Già.. Anche a me» Sospirai.

«Siamo qui solo da dieci ore ed io sto impazzendo. Ho paura» Disse con la voce tremante.

La abbracciai e non potei fare a meno di dirle che sarebbe andato tutto bene, anche se non ne ero sicura.

Sentimmo dei rumori ed entrambe spalancammo gli occhi. La porta dello scantinato in cui ci trovavamo si spalancò presentando due figure maschili a me familiari.

Erano quei due del supermercato.
Deglutii riconoscendo Bill, il cinquantenne alto con i capelli grigi e brizzolati, un po' robusto.

Mi sorrise. «Ci rivediamo, dolcezza» Mormorò avvicinandosi. «E non sei sola, mi fa piacere» Continuò guardando Kenny.

«Jackson, chiudi la porta» Ordinò, guardando l'altro ragazzo - il trentenne di cui finalmente scoprii il nome - con la coda dell'occhio.

«Chi siete e cosa volete?» Sputò Kenny.

No, dio! Sta zitta. Urlai mentalmente.

Ridacchiò guardandomi. «Siamo amici di suo padre» Spiegò indicandomi con un cenno del mento.

«Lei non c'entra nulla, lasciatela andare!» Quasi urlai.

«Il piano era di rapire solo te ma era impossibile dato che eri sempre con qualcuno quindi sai come si dice, no?Due piccioni con una fava» Ridacchiò.

Ma che cazzo rideva? Lo trovava divertente?

«Non fatele del male, lei non conosce nemmeno mio padre» Supplicai.

Jackson ridacchiò. «Qui le regole le decidiamo noi. Facciamo quello che vogliamo» Disse.

«Non abbiamo tempo da perdere, ragazzine. Vado subito al sodo: tuo padre non ha rispettato i patti e la pagherai tu. Mi spiace ma è così» Sputò Bill. «inoltre, ho bisogno di sapere alcune cose su di lui e tu mi aiuterai» sussurrò minacciosamente.

Si rialzò e ci guardò dall'alto. «di voi faremo ciò che vogliamo, almeno fino a quando ne avremo bisogno. Vi conviene non fare scherzi o non ci penserò su due volte a farvi fuori, chiaro?» Continuò.

Guardai con disprezzo Bill. Non ne saremmo mai uscite vive.

«Ma che stai facendo?» Urlò Kenny a Jackson, il quale le stava bloccando i polsi con delle manette attaccate a delle catene.

«Lasciami, stronzo!» Cercò di dimenarsi.

«Credi che mio padre non mi stia già cercando?» Chiesi. «E non solo lui..» sussurrai.

𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 ➳ 𝙟𝙗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora