Papers

985 57 5
                                    

ALEXANDRA

La donna restò tutto il giorno nella stanza di Justin a stringergli la mano, capii subito che si trattasse di sua mamma.
Mi spostai da lì con Kenny, Jake e mia madre per lasciare Pattie da sola con il figlio, era giusto così.. A detta di Justin non si vedevano da molto.

«deve essere terribile vedere soffrire così un figlio» mormorò sedendosi la mia amica.

«non sarebbe successo se Alexandra non l'avesse chiamata» disse acida mia madre.

Alzai un sopracciglio infastidita. «le ho dato una possibilità di rivedere il figlio, mi spiegate cosa c'é di sbagliato?» quasi urlai allargando le braccia.

«l'occasione, Alex. È sbagliata l'occasione» rispose.

«spiegatemi, volevate continuare a far finta di nulla?» chiesi incredula. «santo cielo!, gli hanno sparato al cuore, non poteva essere più grave di così» quasi sussurrai scuotendo il capo. Proprio non li capivo.

«Justin non si è ancora svegliato, non sappiamo nemmeno se si sveglierà e sua madre doveva vederlo» dissi fermamente convinta.

«Justin glielo avrebbe detto quando la situazione si sarebbe risolta» rispose ancora mia madre.

«certo, lasciamo le persone all'oscuro di tutto per risolvere i problemi.. Tanto puoi sempre fingere di morire e tornare un paio di anni dopo, giusto?» sbottai arrabbiata guardando mia madre in cagnesco. Lei si avvicinò a passo veloce, sapevo che stesse per urlarmi in faccia ma non ci pensai un attimo a superarla e andar via.

Camminai a passo svelto uscendo sul balcone di quel piano. Sentii le gambe tremare dal nervosismo e le lacrime pungermi gli occhi, come spesso accadde negli ultimi due giorni.
Sapevo di esserci andata giù pesante con mia madre, in realtà non sapevo neanche dove avessi trovato quelle parole e il coraggio per dirle. Non le pensavo davvero, ero stata troppo impulsiva. Sapevo quanto fosse dispiaciuta per essere sparita per 12 anni, eppure glielo rinfacciai senza problemi.

Qualche attimo dopo sentii la porta sbattere ed ero pronta ad affrontare di nuovo mia madre e a sentire la sua ramanzina, ma appena mi voltai non vidi mia madre, ma Pattie.

Si avvicinò a me con un sorriso forzato tra le lacrime. «sei tu Alexandra?» chiese.

Annuii fingendo anche io un sorriso. La donna mi porse la sua mano e non esitai a stringerla. «piacere di conoscerti» disse.

«il piacere è tutto mio» risposi.

Quando le nostre mani si sciolsero, tornai a guardare la strada davanti a me. Non sarebbe stato più un piacere conoscermi quando avrebbe saputo che io la causa di quella pallottola nel cuore di suo figlio ero io.

«sei la fidanzata di Justin?» chiese gentilmente, poggiando le braccia sulla ringhiera come me.

La sua domanda mi colse alla sprovvista. «oh, no.. No» mi affrettai a dire, iniziando a sentire un leggero calore sulle mie guance. «sono un'amica» mormorai.

«sai cos'é successo? Chi gli ha sparato?» chiese preoccupata.

Mi avrebbero fatto altre ramanzine se le avessi raccontato tutto perciò cercai di evitare.

𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 ➳ 𝙟𝙗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora