Ball

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[•rev]

ALEXANDRA

Il mattino seguente arrivai in università in ritardo come quasi sempre. Entrata in aula fui costretta a scusarmi con il professore, cosa altamente insolita per me. Non amavo chiedere scusa, ero troppo orgogliosa per farlo ma quello era un caso speciale.

Raggiunsi Jake e Kenny al nostro solito posto, Justin non c'era. Un po' ci rimasi male non averlo visto. Mi piaceva stare con lui e quando c'era lui nei dintorni mi sentivo più felice. Cosa alquanto strana, data la poca confidenza tra noi.

«Hey ragazzi» dissi sedendomi.

Kenny mi baciò la guancia, Jake mi sorrise. «Justin?» Chiesi guardando Jake.

«Oh, ha avuto un contrattempo ma potrete benissimo sbaciucchiarvi alla festa di stasera» Ridacchiò Jake guardandomi.

«Oggi siamo in vena di umorismo, Bennet?» Ridacchiai per poi iniziare a prendere appunti sulla lezione di filosofia.

Il resto della mattinata passò tranquillamente. Lasciai Jake e Kenny andar via da soli, l'università era quasi completamente vuota.

Stavo per salire in macchina quando aprii la borsa e non trovai le chiavi. Accidenti a me, al mio disordine e alla mia continua fretta. Decisi di riguardare all'interno della borsa ma niente. Feci mente locale per poi ricordarmi di aver uscito le chiavi durante l'ora di pranzo perché, casualmente, non trovavo il mio telefono così svuotai l'intera borsa. Dovevo sicuramente averle dimenticate lì.

Fui costretta a tornare indietro. Camminai a passo veloce.

E se qualcuno le avesse prese? Pensai.

Che diavolo di senso avrebbe? Genio, non tutti hanno la tua stessa macchina! Ribatté la vocina interna.

Entrata in mensa trovai la signora Griffin, addetta alla pulizia.

«salve signora Griffin. Oggi durante l'ora di pranzo credo di aver dimenticato le chiavi della mia macchina sul tavolo, per caso le ha viste?» Chiesi, pregando mentalmente tutti i santi che si trovavano in cielo che le avesse lei.

Uscii un mazzetto di chiavi dalla tasca del sue grembiule. «Sono queste?» Chiese gentilmente.

Erano quelle. Che dio la benedica, signora Griffin.

Annuii felice. «Le avrei portate in segreteria al servizio di oggetti smarriti. Tieni pure, cara» Continuò, sorridendomi.

«Si, grazie mille!» Sorrisi e andai via.

Uscita dalla mensa mi incamminai verso l'uscita ma mi bloccai non appena sentii qualcuno parlare di soppiatto. Quelle voci mi erano familiari ma non riuscivo a capire a chi appartenessero.
Generalmente sono un tipo che sta per i fatti suoi ma perché mettersi a borbottare tra i corridoi dell'Università quando tutte le lezioni erano terminate?

Mi nascosi dietro l'angolo, ben nascosta da quelli che erano gli interlocutori. Diedi una sbirciatina e notai con stupore che quelle voci appartenevano a Jake e Justin.

Che ci faceva Justin qui? Da dove è uscito?

«Perché il capo avrebbe dovuto nasconderci una cosa di così importante per questa missione?» Borbottò Jake.

Missione? A cosa stavano giocando, a guardie e ladri?

«Non lo so Jake, ma quando me l'ha detto ero completamente scioccato» Sussurrò Justin.

Aveva una voce abbastanza sexy quando sussurrava.

«Verrà anche lei stasera?» Chiese Jake.

«sì. Ha detto che noi dovremo continuare ciò che abbiamo iniziato, andremo da lei solo quando ci chiamerà. Ha un conto in sospeso con il preside Sting, ricordi?» Borbottò ovvio.

𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 ➳ 𝙟𝙗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora