[•rev]
ALEXANDRA'S POV
"Ti piace il pesce?" Chiese Zac.
"Oh Dio, si! Mangerei pesce in quantità enormi!" Ammisi, sedendomi su una poltroncina.
Mi stavo completamente rilassando in compagnia di uno degli uomini più belli del mondo, la vita non poteva andare meglio di così.
"Beh, stasera ho prenotato tutto a base di carne. Ti prometto che al prossimo appuntamento ti farò trovare tutto a base di pesce." Ridacchiò.
Ridacchiai anche io, sorseggiando elegantemente lo champagne offertomi da Zac.
"Adesso andiamo, la limousine ci starà aspettando." Sorrise, porgendomi la mano. Intrecciandola con la mia, mi alzai dal divano in pelle bianca del ristorante. Uscimmo di lì quando sentii un uomo chiamarmi.
"Signorina White!" Mi voltai. Era un cameriere del ristorante.
"Beh ecco, sarebbe il caso di svegliarsi o farà tardi al suo esame!" Sbottò.
"Ma cosa sta dicendo?" Chiesi sbalordita. Esame? Ma che esame?
Oh mio Dio! L'esame!
Mi svegliai in un battibaleno. Dio, che stupida!
«Alexandra, farai tardi al tuo esame! Svegliati!» brontolò per l'ennesima volta in quella mattina mio padre.
«si ehm, sono sveglia e sono quasi pronta papà!» mi alzai dal letto e presi dalla sedia i vestiti che avevo scelto la sera prima.
In dieci minuti mi lavai e mi vestii, al trucco avrei pensato in macchina. Presi la mia amata borsa di Louis Vuitton e ci infilai dentro il libro di letteratura inglese.
Scesi in fretta e furia le scale, raggiungendo la porta d'ingresso. Intenta ad aprirla fui fermata da mio papà. «Alex!» urlò.
Andai in cucina da lui alzando gli occhi al cielo. Era lui il primo a dirmi che ero in ritardo, perché adesso mi fermava?
«Si?» chiesi ancora un po' presa dal sonno.
«Non stai dimenticando qualcosa?» mi guardò incuriosito, con un sorrisetto stampato in faccia.
«Papà, sono in ritardo e non ho tempo di fare colazione. Prenderò un caffè all'università. Ciao!» Mi affrettai a dire, raggiungendo nuovamente la porta di casa.
«Alex!» Stavolta la sua voce era più vicina, mi voltai e lo trovai appoggiato allo stipite della porta della cucina.
Sbuffai «cosa c'è adesso?!» chiesi scocciata.
«la macchina è nuova, ma non vola» disse sarcastico, tenendo le chiavi della macchina tra il pollice e l'indice.
«Dio, menomale che ci sei tu» sorrisi, afferrando le chiavi dalle sue dita.
«Ma come farei senza di te?!» Sorrisi baciandogli la guancia.
Scosse la testa con un sorriso stampato in volto. «Ora va! Buona fortuna, principessa» Sorrise.
STAI LEGGENDO
𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 ➳ 𝙟𝙗
Fanfic"Non posso dirti chi sono, ma posso dirti di prendermi come il tuo angelo custode, almeno per ora." ; cover by @hellmccann All Rights Reserved® | avonskater, 2016.