Three times embarassed

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[ex "Ball"/•rev]

ALEXANDRA

La luce del sole penetrò dalla finestra, sfiorandomi il viso e facendo in modo che mi svegliassi. Stropicciai un po' gli occhi con le mani, prima di alzarmi dal mio comodissimo letto.

Una volta in piedi realizzai che mi sentivo davvero bene in questa giornata di fine inverno. Mi sentivo felice e non è una cosa che capita spesso, specialmente se devi correre in università.

Controllai il cellulare ed erano appena le 7.15, ciò mi permise di preparami con molta calma. Davvero molta calma.
Dopo aver finito di vestirmi, pettinarmi, truccarmi e preparare la borsa, raggiunsi mio padre in cucina.

«Buongiorno» quasi urlai.

«Sei di buon umore oggi» Ridacchiò mio padre, baciandomi la fronte. «Buongiorno bimba» Continuò.

«Si beh, oggi mi sento allegra» Sorrisi afferrando una fetta di toast con la Nutella.

«Come mai? C'è per caso qualcosa che devo sapere? Tipo, un appuntamento?» Chiese curioso.

Risi. «No no, forse solo perché è venerdì e ciò significa che sta arrivando il weekend. E poi, perché non essere felici? Stanno per arrivare le vacanze di primavera» Esultai.

«Ti sei data da fare quest'anno con lo studio» Mormorò sorridente. «Sono orgoglioso di te bimba, nonostante tu sia solo al secondo anno» Disse accarezzandomi i capelli.

«Grazie papi» Lo stritolai con un forte abbraccio, fino a farlo ridere.

»Io vado, ci vediamo più tardi» Sorrisi prendendo la borsa.

«Io devo occuparmi di cose di lavoro questo pomeriggio e anche sbrigare cose per il viaggio, credo che starò via fino a stasera» Disse ripulendo i piatti usati per la colazione.

«Okay, in realtà non so se ci sarò anche io. Esco con amici questa sera. In ogni caso ci sentiamo per telefono, d'accordo?» Sorrisi, gli baciai la guancia e senza aspettare una risposta uscii di casa.

Salii in auto e dopo aver sistemato lo specchietto e aver messo la cintura di sicurezza partii.

Arrivata davanti il grande edificio, posteggiai la macchina e non appena fui fuori, vidi Kenny venirmi incontro.

«Hey» quasi urlò sorridente.

«Buongiorno» Risposi. «I ragazzi?» Chiesi chiudendo l'auto.

«Credo siano in ritardo, non li ho ancora visti» Borbottò.

«Ascolta, secondo te Jake voleva davvero invitarmi a uscire, come ha detto Justin?» Chiese, guardandomi con occhioni da cerbiatto.

Ridacchiai. «Secondo me sì ma non aveva davvero il coraggio. Inoltre, magari non voleva stare solo per non creare imbarazzo tra voi» Mormorai camminando verso l'entrata.

«Beh, infondo ci conosciamo solo da tre giorni» Constatò.

«Già. Fossi stata in lui avrei fatto la stessa cosa» sorrisi.

«E così tu starai con Justin, eh?» Disse con aria maliziosa.

Alzai gli occhi al cielo. «Smettila, su» Ridacchiai.

«Non ci conosciamo bene ma Jake un po' mi piace. Mi sembra un tipo apposto» Continuò la mora. «e anche l'amico lo è» borbottò facendo l'occhiolino.

Sapevo dove voleva arrivare ma stavolta non potevo evitare questa discussione come le altre volte. Non risposi, per il semplice fatto che non sapevo cosa dire.
Jake e Justin erano due tipi apposto ed era vero ma non riuscivo a vedere Justin come qualcosa di più di un amico.

𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 ➳ 𝙟𝙗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora