[•rev]
JUSTINTornammo a casa molto tardi, mi fermai a dormire a casa di Jake. Avevamo concordato tutto alla perfezione, il giorno dopo sarei andato alla base per fare un po' di allenamento e, appena avremmo saputo qualcosa, saremmo andati a riprende Alex. L'idea di collaborare con White, un po' mi spaventava ma sapevo di star facendo la cosa giusta.
Accettò in poco tempo la proposta di Charlotte, ma io lo sapevo fin dall'inizio. Avrebbe fatto qualsiasi cosa, pur di salvare sua figlia.
Ero sdraiato sul letto della stanza degli ospiti ed era meglio dormire, non restavano molte ore.
Mi trovavo in un vecchio casale, probabilmente abbandonato. Il mio respiro ad ogni passo diventava sempre più pesante. La testa mi girava, la vista era offuscata e non capivo cosa mi stesse succedendo. Una luce bianca mi abbagliò in lontananza, qualcosa in me mi sussurrava di andarle incontro.
Portai una mano sullo stomaco, non mi sentivo più le gambe. Sentii un liquido sul mio addome, non capivo cosa fosse. Portai la mano dinnanzi ai miei occhi, rosso. Sangue.
Cercai di aumentare il passo verso quella luce che sembrava allontanarsi, mi sembrava quasi irraggiungibile.
«Non ce la faccio più» Sussurrai, anche se nessuno poteva sentirmi. Ero solo.«Non fermarti» Disse una voce che veniva dall'alto, come un eco. Qualcosa di opaco, lento, soave.
«Continua, ti prego» Continuò. «Fallo per me, Justin» Supplicò.
«Chi sei?» Mi sforzai a chiedere.
Le mie gambe stavano cedendo, avevo forse perso troppo sangue. Mi appoggiai al muro e cercai di camminare, strisciando sul muro.
Finalmente arrivai ad una porta, la luce bianca era al di sopra di essa.
Misi una mano sopra la maniglia, curioso e spaventato da qualsiasi cosa che poteva trovarsi al di dietro quella porta in legno rovinato.Aprii la porta e questa volta, ad illuminare quella piccola stanza vuota vi era una luce gialla.
Una ragazza era appoggiata alla parete di quella stanza. Piangeva, sentivo i suoi singhiozzi.
Mi avvicinai e vidi quei capelli lisci e neri. Erano inconfondibili, era lei.
«Lex!» Urlai.
Indossava un vestito lungo e bianco ed era rannicchiata in terra.
La ragazza mi guardò, sembrava spaventava. Ma di me si poteva fidare.
«Sono qui, piccola. Sono qui per portarti via. Finalmente» Avvicinai una mano alla sua guancia ma lei sembrò allontanarsi.
«Non aver paura. Sono qui, piccola mia» Gli occhi mi si appannarono, perché faceva così?
«No, Justin. Non posso» Mormorò.
«Cosa non puoi? Sono qui per te, ti ho cercato così tanto e a lungo. Non scappare, amore» Scoppiai in un pianto isterico.
L'ho cercata per così tanto tempo e lei mi respingeva. L'ho amata in segreto, e lei si allontanava.
«Merito di stare qui, Justin. Perdonami» Mormorò la ragazza.
Scoppiai a piangere, più di prima.
La ragazza si alzò e sembrò indietreggiare oltre il muro.Sembrava volare, sembrava un angelo, e in fondo lo era. Era bella come un angelo, dolce come un angelo, sapeva proteggere come un angelo tutti coloro che aveva nel cuore. La sentivo vicina, così come si sente vicino il proprio angelo custode.
Mi svegliai spaventato, sudato.
Ci misi un po' a realizzare che fosse tutto un sogno, ma sembrava terribilmente reale. Perché scappava da me?• CIAO PEOPLEEE!!💋
Inutile dire che mi sono divertita tantissimo a scrivere questo capitolo. So che è cortissimo ma è un po' un capitolo di passaggio, per questo ne ho postato subito un altro!Se vi va, passate a leggere la mia storia VOGUE. È completamente diversa da questa e mi piace molto, ci tengo parecchio. Grazie se lo fate🌸
Beh, al prossimo capitolo gente!
Baci,
Gio💟
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𝘾𝙄𝘼 - 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙘𝙚 𝘼𝙜𝙚𝙣𝙘𝙮 ➳ 𝙟𝙗
Fanfiction"Non posso dirti chi sono, ma posso dirti di prendermi come il tuo angelo custode, almeno per ora." ; cover by @hellmccann All Rights Reserved® | avonskater, 2016.