“Ieri sera una bambina mi ha visto i tagli. è venuta da me e mi ha chiesto “Come hai fatto a farti questa brutta bua?”. Gli dissi che quando si diventa grandi si impara a farsi la bua anche da soli e che anche i nostri genitori non riescono a medicarla.
allora lei guardo’ mia madre e mi sorrise.
dopo 10 minuti circa mi porto’ suo cugino.
un anno in meno a me.occhi color miele. due fossette che mi fanno sciogliere ogni volta che le guardo. una voce che mi fa venire la pelle d'oca e gli scopri’ il braccio.
lui la spinse e mi guardo’ arrossendo. non ho mai visto tagli cosi’ profondi.
“Cosa fai Angelica?”
la bambina fece il broncio e gli prese la mano.
gli riscopri’ il braccio e subito dopo prese il mio e lo scopri’.
“Adesso tu puoi medicare la sua bua e tu puoi medicare la tua di bua"mi disse.
avevo le lacrime agli occhi.
guardai quel ragazzo che fino a 10 minuti fa cantava e suonava l'organetto come se era la persona piu’ felice su questo mondo.
Mi vennero le lacrime agli occhi.solo lui se ne accorse.
mi prese per mano senza farsi vedere da occhi indiscreti e mi abbraccio forte.uno di quegli abbracci che ti fanno capire che sei a casa.mi sorrise.le sue fossette non erano state mai cosi’ belle.
poi ognuno al proprio posto.due sconosciuti.
due sconosciuti che in quell'abbraccio, hanno fatto l'amore.”