CAPITOLO 2

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"Cosa stiamo aspettando, Steve?" "Io aspetto le informazioni che dovrebbero arrivarci... voi non lo so" "Attenti gente. Il Capitano ha appena fatto una battuta!" Tony Intervenne nella conversazione tra la Vedova e Steve, che guardava il portatile di Stark, dove stava arrivando il segnale GPS della fuggitiva.  "Strano." Aveva mormorato, una volta capito dove si stesse dirigendo la ragazza. Poi, dopo aver fatto cenno agli altri, uscì verso il velivolo, per poter raggiungere la meta più velocemente e meglio. Gli altri lo seguirono, infondo lui era il Capitano.
Sul velivolo, la Vedova e Occhio di Falco, presero il posto come pilota e copilota, mentre Steve, abbandonando gli altri, si diresse su una sedia vuota, poco lontano dal posto di guida, per poter dare indicazioni in modo veloce. Tony, dopo aver discusso con Thor per qualche minuto, decise di raggiungerlo, per sapere cosa lo disturbasse tanto. "Ehy, Capitan Ghiacciolo! Cosa ti succede?" "In che senso, Stark?" Tony alzò gli occhi al cielo dopo l'utilizzo del cognome. Sul serio, avevano combattuto insieme non so quante volte, e poi lo chiamava sempre Stark. Proprio non lo capiva a Roger...
"Cosa intendevi dire prima?" "Prima quando?" Nel frattempo, i compagni di viaggio, si erano messi ad ascoltare divertiti la conversazione. "Prima quando hai detto, e qui cito fedelmente, strano. Strano cosa?" "Beh,  strano c'è dove si sta dirigendo." "E dove sta andando?" Chiese Tony, incitando Steve a parlare. "Sta andando nella vecchia zona di Brooklyn." "Nella... vecchia zona?" "Oh, giusto... beh, prima della seconda guerra e dei bombardamenti, un gruppo di ragazzi viveva nella vecchia zona." "E tu come lo sai?" "Ero uno di quelli, no?" "Ah già... beh... è perchè lei sta andando li?" "Tony, ho detto che era strano proprio perché io non so perchè lei ci stia andando..." "Giusto."
Occhi di Falco, poiché arrivati, decise di interrompere il discorso "Ragazzi. Siamo arrivati. Uccidetevi a casa."
I due annuirono e scesero dal velivolo, seguiti dagli altri. "Adesso capisco il titolo di "vecchia zona." ". Disse Tony, per poi ridere.
L'intera zona era distrutta. C'erano macerie ovunque, però non c'era traccia della ragazza. Gli Avenger ridacchiarono. Tutti tranne Steve, che aveva trattenuto il respiro, senza però farsi sentire dai compagni, e lottava contro le lacrime. Nessuno se ne sarebbe accorto, se Tony non si fosse girato, chiedendosi come mai il Capitano non lo zittisse come al solito. Girandosi, si accorse delle lacrime e, mentre i compagni avanzavano, cercando la ragazza, gli si avvicinò. "Stai bene?" Steve guardò leggermente spaesato Tony, non capendo perché lo volesse sapere. "Sì... è stato solo... difficile tornare qui. Non me lo aspettavo." Tony annuì.  "Dove abitavi?" Steve indicò un cumulo di macerie in cima a una altura. "Lì... e Bucky nella casa affianco." Tony annuì di nuovo.  Sapeva chi era Bucky.  Suo padre ne aveva parlato con grande stima. Soprattutto perché era amico di Steve Roger.  "Cosa gli è successo?" "A chi?" "Bucky." Steve abbassò il capo. "Te lo racconto un'altra volta. Adesso dobbiamo trovare questa ragazza." Tony aggrottò le sopracciglia, trovava strano la deviazione della domanda. E si chiedeva perché Steve non volesse dargli una risposta. Comunque, glielo lasciò fare, convenendo che avevano una missione da compiere. Occhio di Falco tornò da loro. "Capitano, non c'è traccia di lei... Abbiamo guardato ovunque, ma lei non c'è..." Thor arrivò.  "In realtà, non abbiamo guardato le macerie sulle colline... non erano abitate ai tempi della seconda guerra Mondiale." Steve seguì la direzione del cenno di Thor, scuotendo subito dopo il capo. "Non so perchè tu ne sia convinto, Thor, ma quelle macerie erano case abitate." "E tu come fai a saperlo?" "Vivevo in una di quelle." Thor impallidì, non voleva essere insensibile con quel ragazzo. "Tranquillo Thor. Se venissi ad Asgard, non saprei nulla e farei il tuo stesso errore. Non preoccuparti." Thor annuì, grato della bontà di Steve. Se avesse mancato così di rispetto a Tony, ad esempio, aveva il timore di come avrebbe reagito. "Andiamo." Disse Tony, distogliendo l'attenzione da Steve. Il gruppo andò verso le case. In quella più vicina a loro, trovarono la ragazza che dovevano catturare. Thor sussurrò agli altri. "Ma perché Fury era così preoccupato? Insomma sta piangendo... non può essere un pericolo. E poi, quanti anni avrà? Dodici?" Steve lo zittì con un cenno. La Vedova Nera, invece, provò ad attaccarla. Provò perché, evidentemente avendoli sentiti, la ragazza scartò di lato e le tirò un pugno sul fianco. Occhio di Falco, vedendo l'amica in svantaggio, provò ad aiutarla. La ragazza però, fece una capriola in aria, apparendogli alle spalle e usando il suo arco contro di lui. Anche se lo aveva usato infilandoglielo intorno al collo e facendolo cadere all'indietro.  "Solo una ragazzina, eh Thor?" Chiese Tony, anche se non sapeva se doveva usare la sua armatura, o se doveva lasciare fare alla Vedova. "Steve?" Steve prese una decisione molto velocemente. "Se Romanoff fallisce, Wanda fai un campo di energia intorno a lei. Sull'aereo la immobilizziamo." Wanda annuì. Thor, invece, gli si avvicinò con il chiaro intento di contraddirlo. "Sarebbe più sicuro se intervenissimo io, o Tony, o te stesso. " "Se il nostro obbiettivo fosse ferire, o uccidere, si... ma hai detto bene tu, Thor. Quanti anni avrà? Dodici? E non escludiamo che è un esperimento dello Shield." "Non dello Shield. Di mio padre... Mi dispiace quasi per quella ragazza." Thor annuì alle parole di Steve.  "Vuoi sapere perché era intrappolata?" "Tra le altre cose." "Cos'altro vorresti sapere?" Intervenne Tony. "Vorrei sapere anche perchè, tra tutti i posti, è venuta qui... non ha senso." "E perchè? " "Perchè se non ci ha vissuto, che motivo avrebbe per venirci?" "Magari ci ha vissuto." "No.. dovrebbe avere sui settanta, ottanta anni, no?" "Anche tu." "Io ero ghiacciato, genio... lei era in una macchina di tuo padre... comunque, credo che debba intervenire Wanda, adesso."
Steve, infatti, nonostante parlasse con Tony e Thor, continuava a guardare lo scontro. E aveva visto una ragazzina mettere a K.O. Romanoff e Occhio di Falco per la seconda volta. Vedendo però, loro dietro, stava provando a scappare. Wanda, annuendo al richiamo di Steve, fece partire un vortice di energia, che si avvolse intorno alla ragazza, intrappolandola. Poi, dopo aver compiuto la missione, il gruppo tornò al velivolo.
Thor, appena saliti sul mezzo, prese la ragazza, che provava a scappare, e la immobilizzò. Lei, notarono ora, aveva il volto coperto, da una maschera. Tony le si avvicinò e le chiese "Perchè hai la maschera?" Però, nonostante il suo tono fosse gentile, la ragazza cominciò  a muoversi, spaventata questa volta, provando ad allontanarsi. Il professor Brunner, Intervenne, allontanando Tony e piegandosi di fronte a Lei. "Ciao." La ragazza smise di muoversi e piegò il capo, salutando. "Perchè non parli?" Le chiese. Lei indicò con gli occhi la maschera. Lui si avvicinò per toglierla e dopo che lei annuì la tolse. Sotto ne aveva un'altra, però questa aveva segnato la S di Stark. Tony la riconobbe, era il simbolo del padre. Comunque questa seconda maschera le lasciava scoperti gli occhi, e aveva dei buchi sopra la bocca e il naso. Lei, potendo parlare, disse "Grazie." "Sai chi sono?" Le chiese lui, non aspettandosi però il suo "No." La Vedova Nera aggrottò le sopracciglia. "Come ti chiami? Solo il nome. " "Elena." Aveva risposto lei, guardandosi spaventata intorno. "Ma... sai in che anno siamo?" Aveva chiesto Occhio di Falco. La ragazza annuì.  "E siamo nel?" "1945." Tutti si guardarono allarmati. Quella ragazza aveva perso settanta anni di vita. "Posso chiederti perché sei tornata qui?" Le chiede Wanda. "Ci Vivevo con la mia famiglia... stavo cercando mia madre." "E come si chiama?" Lei rispose "Sarah. Si chiama Sarah." "E tuo padre?" "Mio padre è morto. Era Joseph." "Cognome?" "Rogers.  Joseph e Sarah Rogers." Steve trattenne il respiro. Tony chiese "Avevi altri parenti?" "Sì... mio fratello. Steven" Gli Avengers si guardavano increduli. "Mi conosci?" Chiese Tony. "Sei Howard  Stark..." "No. Tony. Il figlio." "Il signor Stark non ha figli..." "Siamo nel 2016, Elena. Hai perso più di settant'anni di vita." "Come avete fatto a trovarmi?" "Sapevi dove ti trovavi?" Lei annuì. "Tuo padre mi aveva chiamato, insieme a Paggy... mi aveva detto che avevano ritrovato Steven... era disperso nei ghiacciai e tuo padre lo stava cercando. Sono andata da lui e mi ha portato in quella stanza, leggermente spaventosa... e poi l'ultimo ricordo che ho è Paggy che dice il nome di mio fratello... poi basta." Raccontò Elena. Steve sospirò triste. "Elena. Sono qui." Steve si avvicinò alla sua sedia. "Steven." Aveva detto la ragazza, prima di piangere, silenziosamente. Steve slacciò le cinghie che la legavano, poi la prese in braccio. "Tranquilla. Adesso sono qui con te." Poi, tenendola stretta, fece cenno a Natasha e Occhio di Falco di andare a guidare. Loro annuirono. Dai due fratelli si allontanarono tutti, tutti tranne Tony che, nonostante l'occhiataccia di Steve, si avvicinò alla ragazza. "Elena?" Lei si voltò.  "Mi dispiace per quello che ti ha fatto mio padre." "Uno Stark che si scusa? Cos'è successo a questo mondo?" Rispose la ragazza, scherzosa. Poi, seria, disse "Alla fine, sono contenta che lo abbia fatto... posso riabbracciare Steven.. avrei preferito che me lo dicesse, però , il suo piano..."

Angolo autrice
Salve!!! Bello vero? Una famiglia finalmente riunita... commovente. *appare Piton -potrei vomitare- -Via Piton. Questo non è il tuo fandom- Piton se ne va*.

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