CAPITOLO 27

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Elena si sedette vicino a Steve, mentre il video partiva.
Gli Avengers videro Elena scendere dal tetto, davanti ai venti trafficanti e dire.
"C'era una festa e nessuno mi ha invitato? Perchè?"
Uno dei trafficanti si voltò, sorridendo. "Tu chi saresti, dolcezza? Vuoi morire giovane?" "Ho circa settant'anni... non sono poi così giovane."

Tony scoppiò a ridere, mentre Steve guardava male la sorella. "Elena, ti sembra il caso?" "Dovevo distrarli, come potevo fare, scusa?"

I trafficanti rimasero un momento sbigottiti, momento sfruttato dai due ragazzi per entrare in azione e cominciare a mettere ko le persone.
"Beh, l'effetto sorpresa è dalla nostra." Commentò Peter nel collegamento audio, mentre Elena si abbassava, per poi fare lo sgambetto a due trafficanti, sparando ad un altro alla gamba, rompendogli subito dopo  braccio.
"Già. Decisamente. Ora li battiamo con un dolcetto o sorpresa?" Peter, dopo aver appeso a testa in giù qualche uomo, rispose. "Perchè no? A me sembra un'ottima idea."

Steve guardò male Tony, mentre l'inventore e Bucky ridevano fortissimo. "Volevate tirare loro in faccia dei dolcetti?" "No..." Elena guardava divertita Tony.

Elena sbuffò, disarmando un tizio alto due metri e largo altrettanti, saltandogli poi sulle spalle e torcendogli il collo, facendolo svenire. "Sono lieta del fatto che Steve non avrà mai il nostro audio."
Peter rise nel collegamento, mentre faceva sollevare il carico di armi.

"Invece vi ho sentiti. Tony, collega anche l'audio a noi, la prossima missione. Questi due andranno avanti a riferimenti dei film e citazioni a caso." "Ma non è vero! Dai, era solo una battuta detta così, Steven!"

"Quelle le prendiamo noi." Disse, rivolto ai venti uomini ancora in piedi.
Questi, circondarono Elena.

"Dimmi che non hai fatto cose stupide." "Definisci cosa stupida." Rispose Elena al fratello. Quello non rispose, preferendo continuare a guardare il video.

"Elena!" "Attieniti al piano, Peter. Devi portare via le armi." Peter, dall'alto, disse. "Ma il piano era andarcene via insieme alle armi e poi chiamare lo Shield!" Elena, evitando qualche proiettile, esclamò. "Allora cambia piano ed attieniti al nuovo!" "Non ha nessun senso, però va bene!"

"Questo. Intendevo proprio questo! Ma ti sembra prudente?" "No, ma avevamo una missione da portare a termine, non potevamo mica perdere il carico, no? Avevo un'idea!"

Quando Peter tornò indietro, Elena era circondata da quindici uomini. Le sue armi erano scariche.
Sembrava essere finita, quando dalle sue mani partirono dei raggi luminosi, che misero ko i trafficanti.
Peter le si avvicinò. "Stai bene? Ti hanno ferita?" Elena scosse la testa. "Io... cos'era?" Peter sospirò. "Non ne ho la minima idea. Li impacchettiamo e torniamo?"

"Impacchettate cosa?" Domandò Carol, osservando incuriosita la scena.
Elena alzò le spalle. "Vedrai." Fury sbuffò, guardando male la ragazza. "Non era per niente divertente."

I due ragazzi presero il biglietto scritto sul jet durante il volo.
Questi criminali sono per voi.
Non serve ringraziarci
Con affetto,
Spiderman e Miss America
"Non penso che Fury lo troverà divertente." Commentò Peter, mentre lo aggiungeva ai trenta pacchi di trafficanti. "Non ha senso dell'umorismo, quell'uomo." "Già. È un robot, probabilmente." "Non mi sorprenderebbe, a questo punto. Andiamo?" Peter annuì, aiutando la ragazza ad alzarsi, passandole un braccio attorno alle spalle.

Fury guardò impassibile Elena. "Un robot, Rogers?" "I robot vanno molto di moda, ultimamente. Quindi, tutto sommato era un complimento. E comunque, non l'hai trovato realmente divertente. Quindi, avevamo ragione io e Peter." Carol sorrise. "Mi piaci. Sei tosta."
Steve sorrise alla sorella. "Già, lo è. Ma quei raggi... cosa le ha fatto Howard, esattamente?"
Carol scosse la testa. "Non lo so, non conoscevo Howard Stark. A me, è successo per aver colpito un nucleo di energia preso dal cubo. Mi ha colpito completamente, modificando il mio codice genetico. Ad Elena è successa una cosa del genere. Ti aiuterò a controllarti, non temere." Elena la guardò. "Hai detto che poteva essere pericoloso non riuscire a controllarsi. Pericoloso, in che senso, però?" Carol rispose. "Potresti implodere." "Implodere?" Elena ripeté le ultime parole, leggermente sconvolta. "Si, hai presente le supernove?" Elena annuì. "Saresti una piccola supernova." "E controllandomi no?" "Esatto." Elena guardò Steve. "La supernova è brutta." Steve annuì. "Decisamente."

Tony passò davanti al corridoio dove si trovava la camera di Steve, guardando dentro. Il biondo era seduto sul letto e guardava fuori dalla finestra.
"Steve, stai bene?" "Mia sorella è una supernova."
Tony entrò nella stanza, sedendosi di fianco al biondo. "Ti stai incolpando, vero?" Steve scosse la testa. "Avrei dovuto... non so, fare qualcosa per lei. È mia sorella, dannazione, e non posso nemmeno salvarla!" Tony gli mise una mano sulla spalla, attirando così lo sguardo del ragazzo.
Rimanendo un momento incantato dall'azzurro dei suoi occhi, disse. "Stai facendo molto, per lei. Steve, il fatto che tu non te ne accorga non ti toglie meriti." "Ma... non posso aiutarla. In nessun modo. Non capisco nemmeno cosa stia passando." Tony sorrise. "Ma ci stai provando. Ed Elena questo lo capisce. E le basta."
Qualcuno bussò alla porta, chiusa da Tony.
"Avanti." Disse Steve, sorridendo a Tony e voltandosi verso la porta.
Elena, in pigiama, aprì la porta.
"Ehy... disturbo? Posso passare dopo..." "No, io stavo andando. Adesso che tu e Peter avete smesso di occuparlo, mi riapproprio del laboratorio." Elena sorrise, divertita. "Temo di doverti deludere. Jarvis preferisce me." "Non diciamo cavolate. Jarvis?" "La signorina Elena è un'ottima ospite, signor Stark." "Vedi? Con me usa il nome, e non il cognome. È tutto un altro livello." Steve rise, mentre Tony usciva dalla stanza, dopo aver scompigliato i capelli della ragazza.
"Di cosa volevi parlare, Elena?" La ragazza si morse nervosamente il labbro inferiore.
"Io... volevo scusarmi, Steve. Non avrei dovuto tenerti nascosto niente, ma non volevo farti preoccupare. Prima volevo capire cosa mi stesse succedendo." Steve annuì. "Ti capisco, Elena, dico davvero. Hai cercato di risolvere i tuoi problemi da sola, ed è ammirevole. Anche io voglio fare tutto da solo. È intrinseco nei geni Rogers." "Insieme alla bellezza e all'intelligenza?" Chiese Elena, sorridendo e cercando di alleggerire la situazione. Steve annuì. "E alla tendenza di cacciarsi nei guai." Elena sorrise. Poi, dopo aver sospirato, disse. "Mi sono fatta dare da Bruce i suoi appunti riguardo i raggi gamma. Per capire cosa ha fatto Howard di preciso con me. Se vuoi, possiamo dare un'occhiata insieme." Steve annuì. "Ne sarei molto felice, Elena. Coinvolgiamo anche Bucky. Tre meglio di due, no?" Elena scoppiò a ridere. "Sarebbe meglio coinvolgere Tony, in realtà. Dal momento che nessuno di noi tre ci capirà qualcosa." Steve ridacchiò. "Aspettiamo a coinvolgere Tony. Teniamolo tra fratelli." "E poi coinvolgiamo i fidanzati?" Steve annuì. "Sì."
Elena stava per uscire, quando disse. "Non sei mai stato così felice, Steve. Tony ti fa davvero bene." "No. Voi mi fate davvero bene. Tu, Bucky e Tony. Siete davvero una bella famiglia." Elena annuì. "Bucky è adottato però..." Steve scoppiò a ridere. "Non farglielo presente. Poi ci resta male." Elena uscì dalla camera. "Buona notte, fratellino." "Ehy, il maggiore sono comunque io."

Elena prese il proprio telefono, cercando in rubrica il nome di Peter.
"Ehy, Elena! Sei sparita! Perchè non hai più chiamato?" Elena sospirò, rispondendo. "Abbiamo avuto dei problemi qui... È arrivata una donna, che ha i miei stessi poteri. Si chiama Carol Danvers. L'ha fatta venire Fury." Dall'altra parte non arrivò nessun suono. "Peter? Ci sei ancora?" "Stai bene, Elena?" Elena annuì, per poi dire. "Sì, sto bene. Anche se secondo Carol sono come una supernova. Se non imparo a controllarmi, imploderò. Come una supernova." Peter disse, con una leggera nota di panico nella voce. "Segui le istruzioni di Carol, va bene? L'implosione è davvero brutta." Elena sorrise, prima di rispondere. "Ovvio. Non ho alcuna voglia di emulare la Morte Nera." Peter scoppiò a ridere. "Toglimi una curiosità: hai già fatto impazzire il signor Stark con le tue citazioni?" Elena rise, più tranquilla, prima di dire. "Non ancora, ma lo ammetto: è il mio obiettivo a lungo termine. Adesso vado a dormire, domani mattina però vieni qui? È domenica, possiamo fare colazione insieme." Peter rispose subito. "E me lo chiedi? Certo, Miss America! Alcun problema. Potrebbe essere un remake di colazione da Tiffany, ma non so se tu l'abbia visto o meno. Oppure... beh, non hai praticamente fatto da Cirano per Steve e Tony? È davvero bello, possiamo essere come gli assistenti di Set it Up!" "Peter, stai straparlando. Comunque, non ho visto nessuno dei due. Guarderò Set it up, oggi, e ti darò la mia opinione. Notte, Peter." "Notte, Miss America."

Angolo autrice
Al prossimo!
By rowhiteblack

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