Die & Reiko: Un amore complicato

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*Koji*

Non capisco cosa stia succedendo. Ieri sera ero a casa mia e ora... Che stia forse sognando? Mi do un puzzicotto.
- Ahi!!
No, pare di no. Ma allora... Beh, qualunque sia la verità, non la scoprirò mai se non uscirò prima di qui.
- Ehi, guardia! Per quanto ancora devo stare, qui?!
- Ahahahah! Uscirai di qui solo se sarai giustiziato!
- Cosa?! Non è possibile! Mi faccia parlare con la regina!
- Ci hai già parlato, con la regina!
- Dannazione! È stato tutto un malinteso! Io sono un terrestre! O meglio, vivo sulla Terra! Non so cosa ci faccio, qui!
- Sì, e io sono un marziano!
- Fammi uscire! Subito!!!
- No!
- L'hai voluto tu! - esclamo e chiudo gli occhi, richiamando a me la potenza del fuoco. La concentro in una sfera incandescente tra le mie mani, quindi riapro gli occhi.
- Di' le tue ultime parole!
La sfera esplode, portandosi dietro l'intera cella. Scatta l'allarme e la guardia crolla a terra, svenuta.
- Non ti ucciderò. Ma ora è meglio filare!

*Die*

La Morte mi fissa da dietro lo specchio.
- Non è vero! Non è vero! Sto solo avendo un incubo! Ora mi sveglio e...
- Sciocco! Non provare a svegliarti! È tutto vero! Com'è vero questo...
Con un dito ossuto, mi indica un punto alla mia destra.
- Che c'è là?
- Guarda...
Faccio come dice e vedo una donna, che stringe un fagotto al petto. Dev'essere un bambino appena nato...
- Aspetta! Ma quello sono io!
- Esattamente...
La donna parla con qualcuno, un altro alieno: - Questo bambino è un mostro! Porterà solo dolore e sventura a chiunque verrà in contatto con lui! Ho letto il suo destino nel suo pianto, nei suoi occhi... Lui è la Morte!
- La Morte?! Vostra maestà, la Morte esiste dalla notte dei tempi! Come può un bambino essere la Morte?!
- La Morte esiste dà sempre, sì. Ma da sempre presceglie una creatura dell'Universo per incarnarsi in lui. La Morte è come un parassita. Deve aggrapparsi a qualcosa per ritrovare il pieno dei suoi poteri!
- Ma...
- La Morte ha scelto questo bambino! È un mostro, un demonio! Deve essere così! Altrimenti la Morte non l'avrebbe scelto!
- Ma è vostro figlio!!
- Non mi importa! Non lo sarà che per pochi anni, forse per pochi giorni! Nessuno sa dove la Morte abbia custodito la sua essenza, questa volta! Getta questa creatura in un cratere, abbandonalo tra le rocce... Non importa! Fai quello che deve essere fatto!
Io indietreggio, velocemente, tentando invano di scappare dalla verità.
- È un incubo!! È un incubo!! Non è reale!!!
- Forse è un incubo... ma è reale!!! Ahahahahah!!!!

*Koji*

Continuo a correre per i corridoi come ho fatto quando sono arrivato qui, ma questa volta nessuno sembra fare caso a me. Mi dirigo verso la sala del trono, quella in cui ho creduto di aver visto mia madre, ma qualcosa mi costringe a fermarmi prima. C'è un cadavere a terra. sembra sia una guardia, ma forse è qualcosa di più. È completamente dissanguato. Non c'è più nulla da fare. Faccio un segno della croce, poi passo oltre. Devo trovare quella donna! Giro a destra, poi noto qualcuno, in lontananza. Sembra lei! Mi avvicino cautamente. Sta parlando con qualcuno.
- Che fai?! Sei impazzito?!
- No, Maestà!
È l'uomo che ho visto poco fa! Ma... non è possibile! Lui è morto! Sto per avvertire la donna, quando lui la uccide, conficcandole i suoi lunghissimi artigli affilati nel petto, per poi rivoltare la mano e lasciarla andare. Mi si spezza il cuore in mille pezzi, mentre la vedo cadere a terra, morta. Poi, l'uomo cambia forma. Ha assunto le sembianze di mia madre! È un camaleonte! Lo seguo, senza farmi notare, fino a una specie di laboratorio, in cui vedo un altro alieno, intento a fare alcuni esperimenti, forse. Sta controllando qualcosa in un grande monitor, come una specie di computer. Poi prende in braccio un bambino e lo posa sul sedile di un astronave.
- È tutto inutile! Ormai è la fine, per te!
- Amore, cosa...
Troppo tardi! Gli grido di stare attento, ma il camaleonte lo uccide a sangue freddo. Mentre cade, però, lo vedo allungarsi per premere un bottone. La stanza inizia a tremare e l'astronave che ospita il bambino accende i motori!
- NOOOO!!! - ringhia il camaleonte.
- Non avrai mai mio figlio, Camaleonte... - sono le ultime parole di mio padre. Ora è tutto chiaro. Sono nel passato. Questo è il giorno in cui ho lasciato il mio pianeta per sempre. E questo è l'alieno che ha ucciso i miei genitori! Ti faccio vedere io, maledetto!

Gli salto addosso per colpirlo, ma lui è più veloce di me: mi scaglia lontano con un solo gesto della mano. Mentre tento di rialzarmi in piedi, Camaleonte scaglia dei fulmini bianchi verso di me.
- Cosa credi di fare, eh?! Fermare Camaleonte prima che distrugga il tuo pianeta?! Quello è già successo! La tua morte, invece... Beh, quella arriverà molto presto...
- Ma... Com'è possibile?! Questo è il passato?! Allora tu chi sei? Vieni anche tu dal futuro?! Mi hai scaraventato qui per finire il lavoro?!
- Questo... è un tuo ricordo, Koji. Sta accadendo tutto... nella tua mente.
All'improvviso, tutto diventa bianco. Non c'è nulla, a parte me e Camaleonte.
- Nella mia mente?!
- Io ho il potere di comandare i sogni delle persone, a qualsiasi pianeta appartengano.
- Allora devo solo svegliarmi!
- Sciocco! Sei intrappolato qui, non l'hai ancora capito?! Io rinchiudo le persone nella loro stessa mente, uso le loro debolezze contro di loro, per farle diventare pazze! Poi, al momento giusto... intervengo personalmente! Se non ti ucciderà il tuo sogno... sarò io a farlo!
- Cosa?!
- Pensaci... Davvero non provi nulla, dopo quello che hai appena visto?! Non ti senti rifiutato, abbandonato, solo?!!!
Io mi rialzo in piedi, deciso a non cadere più: - No... Hai fatto un errore, Camaleonte! Un gravissimo errore! I miei genitori non mi hanno abbandonato, anche se io ho sempre temuto che fosse questa la verità. Ora, grazie a te, ho visto cos'è realmente successo. Ora non mi sento più abbandonato, non mi sento più solo!! Perché ho capito che i miei genitori sono morti per salvarmi la vita!! Non mi hanno allontanato da loro!! Mi hanno allontanato dai mostri viscidi e spietati come te!!!!
Il fuoco è tutto attorno a me, come una tempesta di fiamme. Camaleonte è paonazzo: - Cosa... Cosa diavolo...
- QUESTO È PER I MIEI GENITORI!!!!!
Scaglio su di lui tutta la mia rabbia. Le mie fiamme lo travolgono, ma lui scompare in una nuvola bianca prima di essere colpito. E anche il mondo scompare. O meglio, cambia aspetto.

Mi trovo in una landa desolata, come una discarica. È un posto davvero orribile. Cammino qua è là per un po', chiedendomi se anche questo sia un mio ricordo. A un tratto, mi trovo davanti un ragazzo dai capelli neri, che piange disperato, piegandosi in due.
- Mi scusi... ehm... Die?!!! Sei davvero tu?!
- No... Io sono un mostro... Nessuno vorrebbe mai starmi accanto...
- Ma che dici?!
- Nemmeno mia madre mi vuole... Sono un mostro!!! Per questo la Morte ha scelto me!
- Ma Die...
Poi capii. Ero nel sogno di Die. Anche lui se la stava vedendo con Camaleonte. Ma non avrei mai immaginato di trovare questo, nella sua mente.
- Die... Tu non sei un mostro!
- Invece sì! Lo ero prima di diventare la Morte e lo sono ancora...
- No, ascoltami!
- Ascoltami tu! Va'! Va' da Reiko! Lei ha bisogno di te, non di me!
- Sei la persona più cara della sua vita! Certo che ha bisogno di te!
- Io non posso permettere che lei condanni sé stessa a una vita di paura e di dolore! Io... morirei se le succedesse qualcosa...
- Mi stai dicendo che...
Non posso crederci! Ho temuto che arrivasse questo momento da quando Die è entrato nella mia casa. E, inspiegabilmente, questa consapevolezza mi spezza il cuore.
- Sì, Koji... Io la amo... La amo...
Non c'è tempo per le gelosie, ora. Se sia io che lui siamo in pericolo, anche Reiko deve esserlo.
- Se veramente la ami, reagisci per lei! Aggrappati a questa sensazione, a tutti i bei momenti passati con lei! Lei non ha pensato che tu fossi un mostro! Ed è lei l'unica persona di cui devi fidarti!

*Die*

Ha ragione. Reiko ha sempre creduto in me e io in lei. Un mostro non sa amare. Io sì. Ora lo so. Finché Reiko sarà al mio fianco, io non sarò mai un mostro. Perché lei non mi fa solo sentire speciale. Lei mi rende speciale.