Clark Ross

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Mi svegliai veramente male, guardai fuori dalla finestra pioveva a dirotto.

Mi feci una doccia veloce, l'acqua calda aveva il potere di calmarmi, mi vestii, mi preparai una colazione veloce e uscii pronta per un nuovo giorno di scuola.

Arrivai davanti a scuola, non potevo ancora credere che dopo quest'anno non avrei più rivisto quegli allocchi, visto che era l'ultimo anno e me ne sarei in qualche college lontano di qui. Mi dipinsi sul volto un sorriso amichevole, per non destare sospetti.

Mi avvicinai all'entrata, stavo per varcare la soglia quando  una voce a me sconosciuta mi chiese <Clara Miller?> mi girai e guardai il ragazzo davanti a me aveva la carnagione pallida, i capelli erano di un rosso scuro, gli occhi a mandorla mostravano delle iridi di azzurro scuro, il fisico asciutto e lineamenti decisi, lo squadrai un'ultima volta e chiesi seccata < Con chi ho il piacere di parlare> un'espressione divertita gli si dipinse sul volto e disse < Non ti hanno insegnato che non si risponde a una domanda con una domanda> strinsi i pugni dal fastidio ma riuscì a mantenere la calma, poi risposi < Si sono io, ora puoi rispondere o devi fare ancora una battuta di spirito>, il ragazzo non si tolse quell'espressione divertita e disse < Molto piacere sono Clark Ross, è un vero piacere conoscerti> mi porse la mano ma io non gliela strinsi e pensai cosa diamine vuole??, lui sembrò ancora tranquillo e tra noi calò un silenzio opprimente, scocciata per quella attesa dissi < Posso fare qualcosa per te o dobbiamo rimanere qua tutto il giorno a fissarci, sai se non l'avessi notato sta diluviando e vorrei evitare di bagnarmi>, l'espressione pacata sul volto fu sostituita da una più seria e formale e sussurrò < Volevo tanto conoscere la famigerata Regina di Cristallo>, rimasi a bocca aperta, perché quel soprannome mi era stato affibbiato  dal D.U.P per il mio dominio sul vetro.
Nessuno poteva sapere quel informazione se non lavorava per esso o era un conduit.

Il ragazzo mi superò senza troppi complimenti e disse <Ci vediamo in giro Clara>. Per tutta la mattinata non feci altro che pensare al ragazzo, poi una voce fuori dai miei pensieri disse <Signorina Miller, ci vuole ripetere quello che stavamo dicendo> guardai il professore Smith, l'insegnate di storia, che aveva parlato, feci un sorriso smagliane e dissi <Mi scusi professore mi sono persa nei miei pensieri, non capiterà più> il prof mi guardò, non del tutto convinto, e continuò la sua lezione. Alla fine dell'ora il prof mi chiamo alla cattedra mentre l'orda di studenti usciva per la lezione seguente, guardai l'uomo per l'ennesima volta aveva gli occhi castani ma era così scuri da sembrare neri anche se trasmettevano un senso di tranquillità e pace , i capelli brizzolati erano neri ma ai lati erano spruzzati di grigio, la barba era ordinata e ben curata, l'uomo mi guardò ancora e disse < Signorina Miller io non tollero le persone che non fanno niente nella mia ora, oggi ho lasciato passare visto che era la prima volta che l'ho ripresa, ma si ricordi che io non do seconde possibilità> risposi educatamente, anche se la rabbia ribolliva in me, < Certo non si ripeterà più>.

Mi diressi nell'aula di biologia per l'ora seguente, quando entrai rimasi a bocca aperta Clark mi guardava sorridente mentre con la mano mi fece un cenno, la professoressa mi disse <Alla buon'ora Miller, si sieda vicino al signor Ross>. Mi incamminai silenziosamente verso la postazione, quando mi sedetti disse < Ahh Clara, fortunatamente sei arrivata mi stavo incominciando a chiedere dove fossi finita> all'apice della sopportazione dissi < Si può sapere come fai a conoscermi>, la prof si girò < Miller, veda di non disturbare la lezione a sui compagni>, rimasi in silenzio a prendere appunti mentre Clark mi lanciava occhiate fugaci. Passata una buona mezz'ora, la lezione fu interrotta dal suono della campanella, anche se non la lezione non era finita la lezione, poi l'altoparlante si accese e la voce del preside si propagò < Studenti come ogni anno oggi avverrà il controllo annuale del D.U.P, per scovare i bioterroristi, quindi chiediamo agli studenti di recarsi in palestra per il controllo> pensai Porca puttana e adesso ci avevo messo anni a creare la copertura perfetta, e quando c'erano i controlli annuali me ne stavo a casa per non risultare positiva al test, vidi anche la faccia di mister sicurezza che rimaneva del tutto impassibile, poi un pensiero mi sfiorò la mente, perché aspettare fino a stasera, tanto non sopportavo più quella mandria di allochi e forse avrei scoperto chi era veramente Clark Ross.

Gli studenti uscirono in ordine e in silenzio io misi nel mezzo e Clark proprio dietro di me, seguimmo gli insegnati fino in palestra. Quando entrammo notai che sopra ad un palco era stata montato due scanner per i Conduit, quattro agenti erano agli angoli del palco, infagottati  nelle la loro divisa gialla, bianca e nera lo stemma del D.U.P era in bella mostra sopra uno striscione, sopra il palco. Il preside si avvicinò al microfono e disse <Studenti, oggi con la nostra disponibilità daremo una mano al D.U.P a scovare i pericolosi bioterroristi, quello che vi chiedo è di dividervi in due file maschi a sinistra  e femmine a destra> vidi come gli studenti morivano dalla paura, un sorriso folle mi comparse sulla bocca e pensai Poveri stupidi, mentre ci dividevamo in due file inizia a raccogliere il vetro, piccoli granelli incominciarono a raccogliersi a miei piedi, nessuno lo notava troppo concentrati a vedere le persone che facevano il test, il vetro incominciò a salirmi sul braccio e creai un bracciale di vetro verde, quando fu il mio turno una guardia venne verso notai che dall'altra parte stava facendo il test Clark, la guardia mi disse <Appoggia il dito qui, sentirai soltanto un pizzicotto> misi il dito sopra al punto indicato sullo schermo, vidi un piccolo ago uscire da sotto e pungermi il dito, nello stesso momento di Clark, simultaneamente le macchine incominciarono a suonare, calò un silenzio opprimente. Le guardie puntarono le armi addosso a noi, la guardia si avvicinò e disse <Non muovetevi, mani ben...> non fece in tempo a concludere la frase che la sua testa rotolò sul pavimento, il corpo cadde di peso sul palco mentre il sangue colava sul pavimento, tutto cadde in silenzio innaturale, mi girai verso i miei adorati compagni, con la lama di vetro ancora sguainata, il sangue scendeva ancora lungo la lama, una risata folle uscì dalla mia bocca e dissi <Ops, ora non riesce più a parlare?> le altre guardie incominciarono a spararmi, ma tutte le finestre esplosero, i pezzi di vetro si riunirono ai miei piedi e innalzai una cupola di vetro, il mio vetro era resistente come quello antiproiettile, quando uno degli agenti si avvicinò, un tentacolo di vetro usci dalla cupola e lo lanciò in aria, distrussi la cupola mirai e sparai un proiettile di vetro che lo centro dritto in fronte. Gli alunni correvano fuori come forsennati cercando di evitare i colpi, mi distrassi un secondo e un ondata di cemento mi colpì, fui sbalzata all'indietro e caddi di schiena, l'agente si avvicinò a me ma non fece neanche due passi che un filo di rame gli avvolse la caviglia e lo lanciò in aria, mi alzai ancora dolorante e rimasi a bocca spalancata chilometri di fili di rame si erano raccolti intorno a Clark, l'agente che mi aveva atterrito era attaccato al muro da fili di rame, l'ultimo agente incominciò a spararmi, all'ultimo secondo evocai una colonna di vetro che si aprì come una di pavone proteggendomi dai proiettili, poi colpi cessarono di colpo abbassi lo scudo e vidi Clark che aveva creato un tentacolo formato da fili di rame, lanciò in aria l'agente, approfitti dell'occasione spiccai un salto, aiutandomi con il vetro quando gli fui vicino creai una lama di vetro e lo infilzai. Atterrai dolcemente a terra, Clark mi venne incontro e disse <Però sei brava a combattere>, non so il perché a quel complimento arrossì di colpo anche si conoscevamo soltanto da un giorno. Un boato esplose dietro di noi, la porta principale della palestra era completamente distrutta da li usci un altro agente, ma decisamente diverso dagli altri, era un mostro pompato di muscoli l'uniforme era completamente in cemento, altro che fucile portava una minigun enorme grigio piombo, riuscì soltanto a dire <Cazzo!> prima che una raffica di proiettili ci investì, cercai di alzare un muro di vetro ma fu impossibile, poi migliaia di fili di rame crearono uno scudo impenetrabile, un dolore insopportabile si propagò dallo stomaco, guardai in basso e dei proiettili mi avevano colpito, rivoli di sangue mi stavano imbrattando la felpa, incomincia a sentirmi debole, sarei caduta a terra se Clark non mi avesse preso, guardò le ferite e disse <Cazzo! Ehi Clara guardami, andrà tutto bene, ti porto in un posto dove possono curarti, però devi resistere hai capito> annuì debolmente, chiusi leggermente gli occhi, ma mi costrinsi ad aprirli, poi i miei ricordi furono confusi, mi ricordai che uscivamo dalla scuola, io ero in braccio a Clark, ci fermammo e vidi che stava parlando con qualcuno, durò pochi secondi alla fine stanca chiusi gli occhi e vidi tutto nero.

Angolo autore

Ciao a tutti  eccoci con un nuovo capitolo della storia I am Conduit, spero vi piaccia ci sentiremo presto spero, non voglio lasciarvi morire dall'attesa, allora alla prossima.

P.S Ho deciso che inserirò il cast, devo soltanto decidere chi saranno gli attori.

I am conduitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora