Attacco

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Il Sole scomparì dietro ai palazzi lasciando il posto alla luna e alle stelle.
Eravamo sul tetto del centro commerciale, di notte sembrava tetro e sinistro, ma dentro c'era ancora vita. Ad ogni piano del centro c'erano 7 guardie che pattugliavano il perimetro, all'ingresso due torrette facevano da difesa, nell'atrio svolazzavano due droni armati di mitragliatrici. Io e Clark eravamo vestiti completamente neri, l'unica cosa in contrasto era la mia maschera smeraldina che riluceva nella notte, Clark mi aveva criticato dicendo che la maschera si sarebbe vista a chilometri di distanza, ma non lo ascoltai e la indossai comunque. Lui invece aveva un passamontagna nero che nascondeva la sua massa di capelli rossi.
Aspettammo per un quarto d'oro il via di Richard, che si trovava in suv nero nascosto, era riuscito ad inserirsi nel sistema di sicurezza del centro commerciale, era i nostri occhi all'interno dell'edificio. Mi sedetti sul cornicione del tetto e iniziai a dondolare i piedi, come facevo sempre per allentare la tensione. Clark per rompere il silenzio disse < Clara potresti spiegarmi, spiegarmi come faremo a distruggere le strutture del D.U.P>, un sorriso sadico mi spuntò sul volto, in risposta alzai le mani verso i lucernai, ne distrussi uno, il vetro come sempre si raccolse ai miei piedi. Feci salire il vetro sulla mano, ricompattandosi in un ragno di vetro, grosso quanto un pugno, quello iniziò a zampettare sulla mano, Clark lo guardò incredulo e disse < Stai scherzando vero> lo guardai storto e dissi < Non sto scherzando, quando Richard ci darà l'ok ti farò vedere>, appena finito di dire la frase che la voce di Richard risuonò nell'auricolare < Ok il centro è chiuso, Clara procedi con il piano, al mio tre...Uno...Due...Tre> presi un respiro profondo posai il ragno per terra, il piccoletto iniziò a zampettare, arrivò sul bordo del tetto, a circa cinquecento metri da noi, iniziò a brillare, quello era il segnale, urlai < Clark, dietro al muretto> lui mi guardò confuso, io urlai di nuovo < Sbrigati!!> come se si fosse risvegliato da uno shock, si nascose velocemente dietro il muretto, intanto mi concentrai sul ragno, sussurrai < Tic...Tac...Boom!>, all'ultima parola il ragnetto si illuminò ed esplose.
L'esplosione creatasi, riuscì ad illuminare tutto di una luce color smeraldo. Clark guardò stupefatto l'esplosione e disse <Come hai fatto?>, ma non risposi lo presi dalla manica e lo trascinai verso i lucernari.
Come previsto la guardia appostata, sotto ai lucernari era andata a vedere la situazione.Clark disse, con tono  ancora leggermente incredulo, <Adesso che facciamo?!>, dissi senza guardalo negli occhi < Al mio via salta>. Guardai ancora il lucernaio per qualche secondo, poi la voce di Richard risuonò nelle mie orecchie <Adesso!>, aprii un foro nel lucernaio e saltammo insieme nel vuoto, ma prima di toccare terra una colonna di fili si materializzò sotto di noi. La colonna ci posò delicatamente a terra, mi girai verso Clark e gli sussurrai  <Grazie. Ora dobbiamo arrivare infondo al corridoio senza farci notare entreremo nello studio del diret...> mi interruppi quando senti delle voci e mi nascosi dietro la ringhiera di vetro, la toccai e la feci diventare opaca, una delle voci disse < Signore qual'è il piano>.
Un uomo spuntò da dietro la guardia speciale radunata insieme ad altre guardie. Indossava un impermeabile blu, proprio come lei, l'unica differenza era che aveva un una  fascia gialla sul braccio, il viso era duro e deciso, una lunga cicatrice gli deturpava il volto, che partiva dal sopracciglio sinistro attraversandogli l'occhio finendo sullo zigomo, i capelli erano rasati a parte un codino che spuntava dalla nuca e una barba leggera che lo rendeva ancora più spaventoso, il fisico era quello di un bodybuilder che aveva esagerato con gli steroidi. L'uomo guardò con falso sorriso la guardia che aveva parlato, inizio a camminare avanti e indietro e disse, con voce tenebrosa, < Mio caro...> strabuzzò gli occhi per leggere la targhetta che portava sulla tuta < McMillan, ti devo ricordare la mia prima regola o vuoi dirla tu ad alta voce così che tutti ti possano sentire> la guardia guardò verso il pavimento con aria colpevole e disse con voce flebile < Non vuole che si ripetano due volte la stessa cosa>, l'uomo sorrise affabilmente e disse < Esattamente, sai anche cosa capita a chi fa ripetere le stesse cosa a Brutus Lane>, l'agente sollevò lo sguardo terrorizzato e indietreggiò di qualche passo, Brutus tese il braccio verso l'esterno e una mazza di cemento gli comparve in mano, si avvicinò all'agente, che ormai era steso a terra, caricò la mazza verso l'alto e la schiantò a terra, a qualche centimetro di distanza dalla faccia dell'uomo, Brutus distrusse la mazza e disse < Oggi passi ma ricordati McMillan, se non fosse che mi servi per catturare questi due bioterroristi non avresti più la testa, ora andate e trovateli io scendo alla centrale> detto questo Brutus si diresse sulle scale mobili per raggiungere l'ufficio. Io e Clark rimanemmo ancora nascosti dietro il vetro, sentimmo la guardia, che era stata colpita, dire <Squadra Bravo controllate i parcheggi, Squadra Delta il pianterreno mentre noi Squadra Alpha controlliamo il primo piano> un coro di " Sissignore" riecheggiò per tutto l'atrio.
Io e Clark ci alzammo e ci incamminammo anche noi verso l'ufficio. Evitando droni e guardie riuscimmo ad arrivare alla porta degli uffici.

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