Capitolo 1

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Settembre 2009 Roma





<< Credo che dovresti riconsiderare la serata, potresti venire, vedere se rimanere a dormire a casa mia, insomma decidere... >>

Una ragazza alta bionda occhi scuri pronunciava queste parole. Si trovava in piedi nella metropolitana, rivolta verso una ragazza mora, alta, occhi azzurro chiaro, seduta con il suo iPhone nuovo in mano.

Da tempo la sua amica Giulia voleva convincerla a partecipare a quelle stupide feste private neanche ne andasse della sua stessa vita. Le voleva bene ma delle volte resistere ai suoi attacchi era davvero difficile.

Distolse gli occhi dal suo telefono per rivolgerli verso Giulia. Stavano tornando ora da scuola dopo il solito bombardamento di lezioni: storia, italiano, matematica. Aveva il cervello in pappa!

<< Giù non mi va di venire perché non mi va di vedere quei belliimbusti dei tuoi amici! >> le rispose decisa lei.

<< Anna non ci saranno solo loro, ci sarà anche altra gente... dai non fare la guastafeste...>>

<< Tanto basta! >> sbuffò Anna attorcigliandosi una ciocca di capelli tra le dita mentre un ragazzo lì vicino se la mangiava letteralmente con gli occhi. La ragazza si voltò, lo squadrò e gli sorrise sfacciatamente facendo abbassare lo sguardo al ragazzo. Sfrontata e sicura di sé è sempre stato una giusta combinazione.

<< Poi non credo di poter venire, il giorno dopo bisognerà andare a quella guida organizzata dalla scuola... tu hai deciso di non venire alla fine? >> le chiese Anna

<< No vengo Anna, ma non per questo faccio la santarellina...>> rispose Giulia congiungendo le mani come una suora e prendendola in giro.

<< Ma che simpatica... >> ribatté Anna guardandola di traverso.

Scoppiarono a ridere entrambe, facendo voltare più di qualche testa prima che Giulia decidesse di insistere di nuovo << Comunque Anna possiamo sia andare alla festa che a quella guida l'indomani. >>

<< Certo... prima ci sbronziamo e poi andiamo allegramente ad Auschwitz! Che bello! >>

<< Non volevo dire questo... beh cosa vuoi che ti dica un po' servirebbe, già immagino l'angoscia di quel posto. Mi mette i brividi solo pensarci, che incubo... sarà un inferno >> piagnucolò Giulia facendo finta di rabbrividire.

<< Già... non dirlo a me... però è importante poi per la maturità....>> rispose Anna prima di essere interrotta improvvisamente. Un ragazzo incappucciato sbatté volontariamente contro Giulia, facendola quasi piegare in due. Anna si chinò immediatamente verso Giulia preoccupata mentre le porte della metro si aprivano permettendo al ragazzo di fuggire non dopo aver aggranfato la borsa della mia amica trascinandosela dietro e quasi staccandole il braccio per rubarla.

Giulia iniziò ad urlare disperata << Avevo tutto dentro la borsa cazzo!!! Chiavi, telefono, portafoglio, merda!!!!! >> prendendo i suoi capelli e stirandoli mentre delle lacrime calavano dai suoi occhi.

Anna non si perse d'animo e stringendo la mano della sua amica, prese a rincorrere il fuggiasco. Corsero per tutta la stazione fin sopra la fermata della metro e per tutto il corso fin dove si perdeva lo sguardo, non perdendo mai di vista il mal capitato. Corsero fin quando non ebbero più fiato.

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