Capitolo 8

1.4K 18 1
                                    


Le ballerine sgambettavano sul palco, all'interno del locale. Erano vestite con dei costumini di scena, neri e corti, indossavano un cappellino sulla testa e i capelli, li avevano raccolti, con dei riccioli che scendevano loro sulle spalle. Le loro labbra erano colorate di rosso ed erano molto attraenti. Delle calze a rete avvolgevano le loro gambe sensuali ed eleganti.

Stavano facendo un numero con degli sgabelli e l'atmosfera in sala era incandescente. La stanza era gremita di ufficiali e soldati che non facevano altro che gridare frasi oscene in tedesco e bere, come se non ci fosse un domani. Erano completamente su di giri e urlavano a chiunque sculettasse un po': sposiamoci!

Era chiaro che fossero già sposati la maggior parte, ma al momento sembrava che non se ne ricordassero.

Diedrich aveva deciso di prendersi una serata libera dal lavoro quella sera e si trovava lì in quel momento, seduto al tavolo dei suoi commilitoni, bevendo e chiacchierando animatamente con altri due ufficiali.

Dopo aver sistemato Anna in casa, le cose non erano andate come previsto. Come sospettava, Agnes non era stata per niente felice di sapere che aveva portato una ragazza in casa. Gelosa come era, subito aveva sospettato che ci potesse essere qualcosa sotto. Il che non era poi così falso.

Le aveva spiegato che la villa aveva bisogno di altro personale, che la loro domestica non poteva farcela da sola e che lei, Anna, era un'ottima cuoca e si sa che la cucina italiana è la migliore. Tutte giustificazioni che nulla avevano a che fare con l'interesse che Diedrich covava realmente. In realtà l'ufficiale non le fece proprio capire che potesse esserci qualcos'altro sotto. Ma si sa... Agnes era possessiva e sospettosa.

Dopo una sfuriata che gli valse un bel mal di testa, decise di lasciarla ai suoi rancori e adesso, si trovava qui, a gustarsi la serata tra le ballerine e i suoi compagni.

Si versò altro vino nel bicchiere e se lo portò alle labbra, sorseggiandolo.

Gli ufficiali facevano un gran baccano e le donne, dopo lo spettacolo, vennero a sedersi al loro tavolo. Notò una moretta che non faceva altro che mangiarselo con gli occhi. Uno sguardo vispo, che la diceva lunga sulle sue intenzioni.

Le sorrise scaltro, prima che il suo amico Hugo, decidesse di cominciare a discutere di politica di guerra. << Ma andiamo... da quando in qua i russi sanno combattere? Ve lo dico io Von Rundstedt è stato un incapace e basta. Siamo noi la razza dominatrice e gli slavi non sono altro che sub umani. Come potrebbero essere in grado di respingerci? >>

<< Hugo, stai guardando la questione della guerra da una prospettiva utopistica. Ancora credi a tutte queste puttanate della razza? La guerra è guerra e quei russi si stanno dimostrando più tenaci del previsto. Nessuno al posto loro sarebbe riuscito a sopravvivere... E la popolazione? Sono abituati alle ristrettezze economiche già per via dei comunisti, quindi la nostra morsa di ferro, non può dimostrarsi poi molto efficace. Per loro non è un problema ora vivere in delle topaie e mangiare pane di cartapesta! >> e detto ciò, il commilitone scoppiò a ridere. In cambio ricevette ululati di disapprovazione per le sue parole.

<< Invece state sbagliando entrambi. Per me non c'è alcuna qualità soprannaturale in quei sub umani e semplicemente stiamo riscontrando problemi, perché al comando ci sono degli inetti. Il fuhrer ha appena fatto fuori il feldmaresciallo von Rundstedt. Ho sentito dire da Mark che il fuhrer ha detto proprio così: i nostri guai iniziarono a Rostov, fu il nostro menagramo. E' chiaro che non è contento dei suoi ufficiali >> disse Diedrich, bevendo un sorso del suo vino e sorridendo affabile ai suoi uomini. Si erano tutti zittiti nel sentirlo parlare.

Passione come OssessioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora