Jimin corre a perdifiato senza neanche pensare alla direzione in cui sta andando. Ha il percorso scritto davanti, sotto le palpebre degli occhi, come impresso a fuoco.
Ormai si è anche dimenticato di essere una specie di rottame vivente, dopo essersi lanciato dal taxi.Sono un idiota. Pensa mentre le lacrime iniziano ad annidarsi davanti all'iride color caffè.
Ed è solo colpa mia. Se non avessi tentato di denunciarlo... la prima lacrima riga la guancia, finendo sulle carnose labbra del ragazzo.
Eppure lo sapevo, ma sono testardo ed egoista! Anche la seconda lacrima accompagna la prima andandosi a depositare sul labbro inferiore del rosso.
Jimin non pensa che a ciò che avrebbe potuto fare per evitarlo, avrebbe potuto stare al gioco di Mark...Ma d'altra parte chi non sarebbe stato stufo?
Il ragazzo scuote la testa passandosi le mani sul volto. No, non può giustificarsi, ha fatto del male - anche se indirettamente - alla persona che ama.Riesce a pensare soltanto a quello.
No, non è vero, ci pensa solo al 97%.
Il restante 3% è occupato dal pensiero speranzoso che il ragazzo trovato possa non essere Yoongi ma una persona che casualmente ha i capelli dello stesso colore di Yoongi e che, casualmente, ha la stessa fissa di abbinare il colore delle scarpe a quello dei capelli. E che è stato trovato dove vive Yoongi.Altre numerose lacrime bagnano il paffuto viso da ragazzino di Jimin, che ora sta letteralmente singhiozzando senza ritegno.
È sempre stato sensibile e Yoongi è il suo tasto dolente. È quasi dipendente da lui e dai suoi modi di fare così bruschi, che si addolciscono solo in sua presenza.
Alza una mano e con la lunga manica della giacca si asciuga le lacrime che gli impediscono di vedere.
Sente i polmoni bruciare ma non vuole fermarsi, non può fermarsi.
Deve arrivare li prima della polizia, dell'ambulanza. Deve vedere Yoongi con i suoi occhi, deve sapere da solo se è vivo.Questo pensiero lo fa sussultare e un singhiozzo più forte gli scuote il petto.
Non è certamente morto, no, non è possibile.
Scaccia quegli odiosi pensieri dalla testa e si accorge di essere quasi arrivato. Il panorama è cambiato, sostituendo il prato del parco e la zona più dolce e delicata con palazzi bianchi o celesti, gialli o rosa, molto più moderni e sistemati ordinatamente.Lungo il marciapiede Jimin rischia di andare a sbattere contro uno degli alberi al margine della strada o inciampare in una panchina di pietra.
Alla fine supera l'ultima via e si ferma sul marciapiede opposto.
Non aveva sentito le sirene prima, probabilmente a causa del battito accelerato che gli intasava le orecchie.
La polizia! Pensa allarmato andando in panico. Saltella qualche secondo sul posto prima di lanciarsi di la dalla strada e infilarsi in mezzo ai medici che sono stati chiamati in soccorso del ferito."Noi togliamo il disturbo, signora Kim. Come ha detto anche lei è stato un animale, e noi non possiamo certo arrestare un cane randagio" sta dicendo un poliziotto ad una donna in camice bianco con una mascherina calata sul viso.
Ha lo sguardo serio e alle sue spalle qualche medico sta caricando una barella sull'ambulanza, le quali porte posteriori sono state spalancate e lasciano scorgere le attrezzature mediche all'interno del veicolo.Jimin si avvicina in fretta alla donna che si è congedata dal poliziotto e sta controllando un corpo adagiato con cura sulla barella.
"Yoongi!" Jimin urla senza rendersene conto, ma ormai non può mangiarsi di nuovo le parole.
La dottoressa si gira con un cipiglio preoccupato e curioso sul viso, poi con due dita guantate di celeste si abbassa la mascherina e apre la bocca.
"Conosce questo ragazzo?" Chiede con voce ferma a Jimin.
Il rosso si gela sul posto, deglutendo.
È Yoongi? Deve solo scoprirlo.
Continua a camminare verso la barella con passi malfermi e tremanti, balbettando.
"I-io... non l-lo so, forse, n-non l'ho a-ancora vi-visto..." dice passando accanto alla donna, che lo squadra con occhi gelidi e affilati. Sembrano quelli di un gatto che sta giudicando un topolino appetibile o meno.
Jimin prende fiato e sospira tremante, chiudendo gli occhi. Abbassa il viso sulla barella e ne afferra i bordi per tenersi saldo, poi apre gli occhi.
Il viso di Yoongi è graffiato in vari punti e il colore niveo è sostituito dal rosso del sangue che scorre dalle ferite più profonde.
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𝐂𝐎𝐅𝐅𝐄𝐄 [y o o n m i n] (in revisione)
Fanfiction【 《Grazie mille, io sono Park Jimin.》 《... Yoongi, Min Yoongi.》 Sometimes you just have to say "yes" to yourself.