XI

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"Dottore, si sa qualcosa del paziente Park Jimin?" Taehyung faceva la stessa domanda ad ogni infermiere e dottoressa che passava di fronte a loro, da ormai un'ora. Gli altri se ne stavano seduti sulle sedie, cercando di alleggerire l'aria pesante che si era creata fra di loro.
"Tae" Hoseok si alzò dalla sua sedia, lasciando un lamento per il fondoschiena indolenzito.
Si avvicinò velocemente a Taehyung, che era in piedi in mezzo al corridoio, con gli occhi vigili e in cerca di un infermiere a cui porre di nuovo la stessa domanda.
"Tae!" Lo chiamò ancora Hoseok, gettando un braccio attorno al suo collo. Il più piccolo sobbalzò e si girò verso l'altro ragazzo, con sguardo vuoto, quasi assente. "Oh, Hoseok" disse farfugliando, come se stesse inciampando nelle sue stesse parole. Il castano più grande lo guardò leggermente scocciato, trascinandolo via dal centro del corridoio.
"Kim Taehyung, ti vuoi svegliare? Non caverai un ragno dal buco, in questo modo, ci hanno già detto che non appena avranno notizie saremo i primi ad essere avvisati" sbuffò Hoseok scrollando il fidanzato per le spalle e fissando gli occhi in quelli spenti dell'altro.
"Hoseok...e se Jimin dovesse-"
"Adesso ti rifilo un calcio nel bel fondoschiena che ti ritrovi" lo minacciò il più grande interrompendolo bruscamente, stringendo con più forza la presa sulle spalle del più piccolo.
"Jimin...Jimin sta bene, vedrai che uscirà da li sorridente come al solito." Hoseok sembrava essersi addolcito, mentre guardava Tae con occhi quasi supplichevoli. "Tae, guardati! Sembri un cadavere, eppure quello in un letto d'ospedale è Jimin. E oltretutto lui sta bene! Non farti tante seghe mentali e prova a pensare positivo! Se proprio non vuoi farlo, allora provaci per me"
Taehyung si morse il labbro inferiore, abbassando lo sguardo e incrociando i piedi, mentre sentiva il petto stringersi.
Non stava considerando Hoseok da quando erano usciti di casa per andare da Yoongi, lo aveva messo da parte per preoccuparsi solo e unicamente di Jimin.
Si sentiva di merda, per questo, perché una parte di lui ancora non accettava che Jimin non ricambiasse i suoi sentimenti, che quel ragazzino così dolce si fosse innamorato di qualcun'altro oltre a lui.
Alzò gli occhi verso quelli scuri e sottili di Hoseok, facendo uno sforzo immane per sostenere il suo sguardo.
Poi, senza allontanarsi dalla stretta ferrea di lui sulle sue braccia, si avvicinò lentamente alle sue labbra, arrossendo. Si sporse verso il viso del più grande e sospirò sulla sua bocca, per poi avvicinare le sue labbra a quelle dell'altro e toccarle, farle combaciare con quelle scure del fidanzato.
Hoseok non se lo aspettava, perciò rimase inizialmente interdetto. Strinse Taehyung al suo petto senza staccarsi da lui e gli accarezzò la schiena, cercando di confortarlo. Quando si staccarono gli sorrise, ricevendo in cambio un sorriso un po' forzato, ma comunque gradevole.
"Mi dispiace" gli disse il minore in un sussurro, mentre i ragazzi dietro di loro li guardavano sorridenti.
Hoseok non lo lasciò andare e, continuando ad abbracciarlo, lo trascinò con se verso un luogo più appartato. Gli prese il viso tra le mani e, sorridendo come suo solito, gli accarezzò gli zigomi con i pollici.
"Per cosa ti dispiace?" Chiese, anche se probabilmente lo sapeva, anche se probabilmente quello che avrebbe sentito lo avrebbe un po' ferito. Ma nonostante quello lui sapeva anche che una cosa a cui si è tenuto particolarmente non si può dimenticare facilmente.
"Di non aver dimenticato Jimin, di amarlo ancora, di non riuscire del tutto a dimenticarlo e" Taehyung si morse di nuovo il labbro, sentendosi in colpa per le parole che stava pronunciando.
Le su mani scivolarono su quelle di Hoseok e le strinsero, cercando un appiglio al quale arreggersi, qualcosa di saldo che non lo facesse crollare.
"E mi dispiace di non darti l'amore che tu vorresti, Hoseok" concluse mentre una silenziosa lacrima rigava il suo volto. Hoseok sorrise, cercando di ignorare le parole dette prima dal fidanzato.
"Non importa, ti capisco." Gli disse ridacchiando, sperando di riuscire a far tornare sul viso dell'altro un sorriso.
"Non devi necessariamente dimenticare, sai?" aggiunse poi facendo schioccare la lingua e inumidendosi le labbra.
Taehyung lo guardò confuso, corrucciando le sopracciglia e cercando di intendere le parole del più grande.
Quello fece dondolare la testa a destra e poi a sinistra, cercando le parole adatte. "Ecco, vedi...non devi cancellare del tutto i sentimenti che provi per Jimin, puoi semplicemente accettare la realtà e cercare di superarla, sapendo comunque che la persona a te cara è felice. E se lei è felice allora anche tu devi essere felice" concluse arrossendo e facendo spallucce, togliendo le mani dal viso di Taehyung e distogliendo lo sguardo. Adesso si sentiva decisamente in imbarazzo. Non avrebbe mai pensato di ritrovarsi a fare discorsi poetici sull'amore.
All'improvviso Hoseok sentì sul volto il tocco fresco e giocoso del suo solito Tae, che gli afferrò le guance e lo costrinse a sollevare il viso, per poi fissarlo negli occhi. Gli sorrise e si avvicinò, appoggiando il suo naso a punta su quello del più alto. "E tu sei felice?" Gli chiese con gli occhi grandi che lo fissavano. Hoseok annuì. "Se tu lo sei, si" sospirò per poi appoggiare le sue labbra su quelle del più piccolo.
Intanto, nella sala d'attesa, l'aria non si era alleggerita, anzi. Ogni minuto che passava Yoongi diventava ancora più scuro in viso, curvava la schiena e sembrava appassire. Gli altri ragazzi erano preoccupati quasi più per lui che per Jimin, del quale non si avevano ancora notizie.
"Yonngi" si decise a parlare Jin, alzandosi dalla sua sedia. Si spostò vicino al ragazzo e lo guardò dall'alto, fissando i suoi capelli celesti che cadevano sulla testa piegata.
"Yoongi, vieni, andiamo a prendere qualcosa da mangiare. Magari anche Jimin, quando si sveglierà avrà fame, non pensi?" Chiese sorridendo, cercando invano di convincere il minore che Jimin sta bene.
Yoongi tremò leggermente, poi alzò piano la testa, girandola per guardare Jin. "No. Non voglio, non ho fame" disse a bassa voce. Aveva le labbra secche, probabilmente aveva anche bisogno di bere. Jin si piantò davanti a lui, con tutti i suoi 179 cm di statura, e portò le mani ai fianchi, guardandolo serio. "Yoongi, quest'aria non ti fa bene, devi uscire e prendere una boccata di quella fresca. Stare qui dentro peggiorerà solo la situazione, forza, vieni con me" proruppe seriamente per poi afferrare la mano di Yoongi. Quest'ultimo fece una smorfia e poi cercò di strattonare la mano, con scarsi risultati. Voleva rimanere su quella sedia, ad aspettare Jimin. Anche per sempre, se necessario.
Strinse una mano attorno al bracciolo della sedia e continuò a fissare il corridoio con aria assente. "Esci, se vuoi. Io aspetto"
Jin lasciò un attimo il suo polso, corrucciando le sopracciglia. Non poteva permettere a Yoongi di rimanere seduto li per sempre, non ne aveva alcuna intenzione. Già sembrava un depresso naturalmente, se poi restava li ancora per un solo minuto avrebbe cominciato a pensare al suicidio. No, doveva uscire, e anche alla svelta.
Il problema era che non sapeva come staccarlo da quella piattaforma di plastica. Sembrava che ci avesse incollato il culo. Chiuse gli occhi, sospirando.
"Yoongi, per favore" si approcciò gentilmente, avvicinandosi nuovamente. L'altro scosse la testa per l'ennesima volta, lasciando partire dalle labbra schiuse un sospiro di irritazione. "No"
"Yoongi, pensi che a Jimin farebbe piacere vederti in questo stato?! Pensi che vorrebbe vederti marcire sopra ad una sedia in un corridoio d'ospedale?" Chiese Jin allargando le braccia, permettendosi di alzare un po' la voce. Mantenne un espressione seria, quasi arrabbiata. Yoongi sobbalzò, ebbe un fremito, poi si strinse nelle spalle e guardò Jin. "No" sussurra.
Jin si calma di nuovo, distendendo i muscoli. Stava ottenendo ciò che vuole, e questa è una delle cose che amava fare.
"Allora alza il deretano da quella sedia e vieni fuori con me, ora."
Gli mise una mano sulla spalla e la strinse, forzando il ragazzo basso ad alzarsi. In piedi, Yoongi, aveva un espressione ancora peggiore. Sembrava uno zombie. Occhi vuoti, spalle curve, testa bassa e pelle ancora più pallida del solito. Decisamente aveva bisogno d'aria.
Jin osservò Taehyun e Hoseok tornare a sedersi, e gli lanciò delle occhiate d'intesa, in modo che non perdessero di vista gli infermieri.
Poi continuò a trascinare Yoongi con se. Dopo aver percorso infiniti corridoi tutti esattamente uguali, Jin ruscì a trovare l'uscita dell'ospedale e la imboccò, uscendo all'aperto e respirando l'aria pulita e calda dell'estate. Poi si girò a guardare Yoongi. Il ragazzo aveva la testa bassa e si stava coprendo gli occhi con le mani. Probabilmente gli dava fastidio la luce del sole troppo forte. "Seokjin...potremmo mica spostarci all'ombra? Sai, mi si stanno carbonizzando gli occhi." dissee acido il più giovane, confermando la teoria di Jin. "Si, conte Dracula" lo prese in giro poi, quando si spostarono all'ombra di un grosso albero dalle foglie verde chiaro. Yoongi lo fulminò con lo sguardo, poi si appoggiò con la schiena al tronco dell'albero e si lasciò cadere a terra, pendendosi la testa fra le mani. "Jimin" lo disse senza neanche pensarci, ormai quel nome aveva occupato la sua testa e il suo vocabolario mentale, la ripeteva in continuazione. "Yoongi, Jimin è in buone mani, non preoccuparti. Dovresti pensare anche alla tua situazione, sembri un cadavere" lo rimproverò il maggiore corrucciando di nuovo le sopracciglia ed esibendo una smorfia di disappunto. Yoongi incurvò il labbro superiore, senza emettere alcun suono. Allora Jin riprovò, stavolta sedendosi accanto a lui e girando la testa di lato per guardarlo. "Adesso tu ti alzi e vieni con me a prendere qualcosa da mangiare, mh? Forza" si rialzò dall'erba, spolverandosi il sedere per togliere i fili verdi rimasti attaccati alla stoffa dei pantaloni, per poi afferrare i polsi del più piccolo e cominciare a tirare per sollevarlo. Sbuffò, ottenendo risultati discutibili. "Yoongi, alza quel culo e vieni a mangiare, prima che io mi arrabbi seriamente" sibilò, con l'intento di apparire più minaccioso e magari convincente. Yoongi alzò lo sguardo e, sbuffando, si alzò di malavoglia. "Arrivo, mamma" ringhiò seguendolo con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni. Jin sorrise compiaciuto e si diresse verso una stradina di cemento, che portava al bar principale dell'ospedale. Appena entrarono dentro Jin si precipitò davanti alla vetrina, osservando bramoso il cibo dietro ad essa. "Yoongi, guarda qua! Ma non ti viene fame?" chiese mentre lo stomaco cominciava a brontolare. Yoongi scosse la testa. Magari a Jimin sarebbe venuta, fame, magari anche Jimin si sarebbe esaltato per tutte quelle prelibatezze, magari anche Jimin si sarebbe messo a saltellare e a pregarlo di comprargli qualcosa di buono per riempirgli lo stomaco. Ma in quel momento Jimin non era con lui e Yoongi non poteva farci niente. Strinse le spalle, infossando ancora di più il collo nella maglietta, mentre gli occhi tornavano lucidi. Non poteva pensare alla sua vita senza Jimin, non era una cosa che gli passava neanche casualmente nella testa. Jin si accorse dello stato d'animo del più piccolo e per un momento lasciò stare il cibo per dedicarsi a lui. Si mise le mani in tasca e si avvicinò a Yoongi, che aveva già preso posto ad una delle sedie del bar. Guarda il flusso di clienti con aria persa, spaesato, come se senza Jimin lui non fosse più nulla. E per certi versi era così, o almeno lo pensava Yoongi. "Yoongi, se non mangi mi costringi ad imboccarti" disse Jin con un tono misto fra il divertito e il serio. Yoongi si limitò a voltargli le spalle, sbuffare e appoggiare le braccia al tavolino davanti a lui. JImin si passò una mano fra i capelli. Avrebbe voluto vedere l'intera scena dagli occhi di un passante: Un padre (o meglio madre) che cerca di far mangiare il figlio. Tale figlio è imbronciato e porta il muso alla mamma. Pensando a questa scena gli scappò una risatina, che attirò l'attenzione del più piccolo. "Yoongi, non sto scherzando. O mangi o mi arrangio io e trovo un modo per farti mangiare" riprese in tono più serio. Yoongi si girò a guardarlo scocciato. "Non ho fame, va bene?" gli disse irritato. Poi si girò di nuovo e sbuffa pesantemente. "L'appetito vien mangiando" ribatté Jin sorridendo. Poi fece spallucce e si avvicinò alla vetrina, osservando bene le ciambelle ripiene di crema che vendono. Ne prese un paio per se e poi pensò a Yoongi. Si spostò nella parte dei tramezzini e del salato e osservò attentamente i panini e le schiacce che avevano in esposizione, facendo una smorfia di indecisione. Non sapeva proprio cosa prendere per quel ragazzo. Decisamente serviva conoscerlo a fondo per riuscire a capirlo e Jin, pur conoscendolo abbastanza bene, non lo conosceva come come lo conosceva Jimin. Alla fine decise che un tramezzino non lo avrebbe di certo ucciso, così ne prese uno e pagò il tutto, tornando da Yoongi sorridente. "Ti ho preso un tramezzino" esultò tornando dal ragazzo, che sembrava ancora più depresso di prima. Jin pregò ogni santo che gli veniva in mente perché Jimin uscisse da quell'ospedale illeso. "Forza, da bravo, ari la bocca" gli disse facendo un cuoricino con la bocca. Yoongi spalancò gli occhi. "Ma sei scemo per caso? Ma che figure ci fai fare?!" esclamò a denti stretti, girandosi di colpo e guardando allibito l maggiore. Jin sorrise. "Se non vuoi che continui allora prendi con quelle manine questo tramezzino e mangia. Adesso" lo minacciò poi, allungando la mano in cui aveva il tramezzino verso Yoongi. Questo lo guardò incavolato nero, poi con uno scatto, gli tolse il panino dalle mani e cominciò a scartarlo. Quando ebbe finito lo guardò da ogni lato, come per accertarsi che non fosse avvelenato. Aprì piano la bocca e lo addentò, masticando a fatica. Dopo due morsi, però, cominciò a mangiare con foga, divorando il panino in poco tempo. "Tu non avevi fame, mii avevano detto" disse in tono ironico Jin, osservando il suo amico mangiare ferocemente il cibo che gli aveva offerto. Yoongi grugnì, ma non ebbe il coraggio di contraddirlo e continuò a mangiare finchè non rimasero che le briciole. Jin sorrise, distendendo la sua espressione e facendola diventare una di pace e tranquillità. Era davvero contento, almeno adesso Yoongi non sarebbe morto di fame. Poi quel momento di tranquillità venne interrotto bruscamente da un imprevisto. Taehyung correva verso di loro ad una velocità assurda.
Jin, da brava mamma, allertò subito il suo sesto senso, mentre Yoongi sapeva già cosa aspettarsi. Se Taehyung correva così, era qualcosa che aveva a che fare con Jimin, quasi sicuramente.
"Yoongi! Jin!" Gridò il più piccolo senza fiato. Si passò una mano fra i capelli e poi si appoggiò alle sue ginocchia, tentando di riprendere il fiato perso durante la corsa. Jin gli passò una bottiglietta d'acqua, mentre Yoongi gli girava impazientemente intorno come una mosca, aspettando di sentire ciò che voleva.
Taehyung boccheggiò e poi sospirò, ricominciando a respirare normalmente. "Jimin...Jimin-" Yoongi non fece in tempo a finire di sentire la frase, dato che non appena sentì quel nome si mise a correre verso l'interno dell'ospedale. All'improvviso, sapeva perfettamente orientarsi in quel labirinto di corridoi senza l'aiuto di un gps o delle indicazioni. Riusciva solo a sentire il rumore del suo cuore che rimbombava nelle sue orecchie, come un forsennato. Pensava sarebbe esploso da un momento all'altro.
Poi eccoli li, davanti alla stanza che aveva imparato ad odiare in solo un'ora. Le gambe tremavano, le mani si erano bloccate e l'unica cosa che riusciva a fare era guardare la porta della stanza con occhi spalancati. Una mano si posò sulla sua spalla, facendolo sussultare. "I dottori hanno detto che possiamo entrare" gli disse Hoseok, senza far trasparire alcuna emozione. Yoongi annuì, ma non mosse un passo. Non voleva più entrare. Aveva paura di trovare il suo Jimin disteso su un letto mentre i dottori lo coprivano con un telo bianco e la macchinetta accanto a lui che produce quel suono insistente e odioso. Aveva paura di non poter più vedere il suo amato Jimin.
"Hai bisogno di aiuto?" Chiese ironico Namjoon, sorridendogli. Poi si alzò e cominciò a spingerlo, sbuffando. Quando Yoongi si accorse che lo stavano trascinando dentro, ormai era troppo tardi, e i suoi piedi avevano aperto la porta, spingendola. Di scatto il suo sguardo si allontanò, verso l'alto, cercando di non guardare. Non voleva vedere il cadavere di Jimin. Chiuse gli occhi, mentre una lacrima rigava il suo volto.

"Yoongi? Che stai facendo?"

E il suo cuore si fermò di colpo, come colpito in pieno da un proiettile. Trattenne il fiato, mentre continuava a tenere gli occhi ormai spalancati sul soffitto. Abbassò piano la testa e incrociò lo sguardo color caffé che tanto amava, che tanto aveva avuto paura di perdere. Jimin era li, li seduto che sorrideva ingenuamente, li seduto con i suoi soliti capelli disordinati e arancioni, li che aspettava lui.
Mosse un passo, poi un altro, poi sempre più veloce, fino a raggiungere il letto bianco e buttarsi sul più piccolo, stringendolo forte a se e piangendo, singhiozzando. Il suo Jiminie era vivo, era salvo, era li con lui.
"Yoongi, soffoco" ridacchiò Jimin, spostando le braccia dell'altro. Lo guardò negli occhi e sorrise, asciugandogli le lacrime che continuavano a cadere trasparenti.
"Oh, dai, non piangere hyung!" Esclamò ridendo il più piccolo.
A quelle parole Yoongi proruppe in sun singhiozzo più forte degli altri. Gli era mancata la sua voce, anche se solo per qualche ora. Aveva creduto di non poterla ascoltare mai più. Invece era li.
"Ho avuto paura" confessò fra i singhiozzi, sedendosi accanto al piccolo, che lo guardava sorridendo.
"Io no. Sapevo che mi avresti aspettato e sono tornato il più in fretta possibile" ridacchiò. Poi mise un finto broncio. "E ora baciami" ordinò. Yoongi lo guardò stupito, poi eseguì ridendo, assaporando il dolce profumo delle labbra del rosso. Ora poteva sorridere.
Jimin è qui con me. Ed è solo mio.

~~~~~~
Ehm...
*cerca di evitare eventuali scarpate*
Si, lo so che aggiorno ogni morte di papa, ma d'ora in poi cercherò di fare più in fretta. Addirittura la trama completa è già scritta, così ho già tutte le idee u.u

Anyway, volevo far morire qualcuno, ma mi sembrava di poco gusto far morire il protagonista. Poi la storia sarebbe durata troppo poco😂
Così non toccherà a Jimin. Ma a qualcuno tocca, quindi aspettatevi un funerael ;)
Vi sarangooo😚
Arrivedorci
_Happy_Yeollie ~

𝐂𝐎𝐅𝐅𝐄𝐄 [y o o n m i n]   (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora