Capitolo 14

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Eren Jaeger

-Sono nato il 30 marzo del 1929.-lo lascio continuare.

-Mio padre era un medico,mia madre un'infermiera,si sono conosciuti in ospedale. Fu amore a prima vista. Si sposarono dopo 5anni di fidanzamento.
Dopo un anno mia madre restò incinta di un bambino... ero io.
Passammo tre anni felici,una famiglia normale e piena di amore,ma tutto finì subito.
Si scoprì presto che mio padre aveva un tumore al cuore,e non era affatto benigno.
I cardiologi dissero che aveva un mese di vita,e così fu.
Mori due giorni prima del mio compleanno.
Ne fummo addolorati,molto.
Mia madre in seguito conobbe un uomo,diceva che la faceva stare bene e,io sinceramente,pensavo che se stava bene lei stavo bene io,che forse sarebbe ritornata ad essere felice.
Lei e il suo nuovo compagno,di nome Freddy,si sposarono quando io avevo 5anni.
Però, non sapevo il perché,sentivo che quell'uomo non era affatto...come dire...affidabile. In lui vedevo come un ombra in viso,come se non si facesse riconoscere per quello che era veramente.
Ebbi la prova dopo un anno che si sposarono.
Cominciava a picchiare mia madre,prima dai semplici schiaffi e insulti per poi arrivare alle mani vere e proprie e...dopo...- trattiene un singhiozzo e sta un po in silenzio mentre io aspetto pazientemente che parli e si confidi -...dopo la uccise...senza pietà.
La uccise davanti a me,la torturò a carne viva,ed io pensavo,e penso ancora,come può un essere umano uccidere così a sangue freddo? Beh...non so la risposta e non la voglio nemmeno sapere.
Stetti una settimana con il corpo di mia madre chiusi in casa,io abbracciato a lei.
Tu non ci crederai ma...io vedevo mia madre,come tu vedi me.
Era un angelo,e anche ora,mi faceva compagnia e coraggio.
La casa era isolata e quindi era quasi impossibile che passasse qualcuno,ma presi coraggio e chiamai la polizia.
Arrivò.
Raccontai alla polizia che mia madre era viva,lei doveva essere viva. Ma mi presero per pazzo.
Come biasimarli?
Mi portarono in un orfanotrofio.
Guarda caso il proprietario era una persona...cattiva ecco,cattiva.
Ma chi lo poteva capire?
Le persone nascondono il loro vero carattere.
Mi picchiava, diceva che ero una cosa inutile e che non servivo a niente. Speravo con tutto il cuore di andare via da quel posto,che qualcuno mi prendesse e mi portasse via da lì. Anche una famiglia qualsiasi non mi importava. Non mi piaceva quel posto.
Ogni notte chiamavo mia madre e lei era lì, anche quando mi picchiavano era lì che piangeva insieme a me.
Allora mi prendevano per un pazzo psicopatico quando gridavo a mia madre di venire a prendermi che non ce la facevo più, oppure di aiutarmi.
Ma non poteva farlo.
Gridavo e piangevo. Odiavo quell'uomo.

-Erd.

-Si...Erd...lo odiavo a morte,non faceva solo questo a me,ma anche ad altri bambini.
Allora una notte,portai fuori tutti i bambini facendo attenzione a non fare rumore,accesi il gas della casa e lo lasciai lì.
Credimi,speravo che morisse.
E invece il vicinato chiamò i pompieri. Si salvò.
Tutti dicevano che la causa era una fuoriuscita di gas.
Ma,a farlo apposta, c'era una donna...molto famigliare direi,l'avevo già vista.Fu lei a dire a tutti quello che avevo fatto. Come lo seppe non lo so. Decisero di portarmi in manicomio visto come facevo.
"Mamma aiutami!"
"Gesù ti prego vieni anche tu,non mi fare andare con loro!"
Gridavo queste frasi.
Li vedevo...li vedevo veramente.
Dai 10anni fino ai 13 anni fui rinchiuso in una cella: cella 235 settore D.
Anche lì vedevo mia madre,e non solo lei.
Gesù, la Madonna,c'era Dio in persona. Ma c'era anche una donna...tutta nera.
Mi faceva del male.
Venne una donna in cella.
Una donna dai capelli rossi.
Mi disse "Mi chiamo Anna Cooper,vuoi venire con me?"
E lì... cosa potevo pensare?!
"Cos'è una pazza uscita dalla sua cella per prendermi in giro?"
Ma le mie fantasie finirono quando si avvicinò e mi disse che mi vorrebbe come figlio e mi vorrebbe aiutare. Mi sorrise e per la prima volta pensai che un estraneo mi seppe fare un sorriso sincero.
Si prese lei le mie responsabilità.
Mi portò in questa casa e mi fece lezione sulle basi della scuola per poi portarmi in una scuola vera e propria.
Non riuscivo a interagire con i compagni,solo con Armin e poi,naturalmente,con tutti.
Anche con Mikasa,Jean,Connie,Sasha,Ymir...- fece un sorriso malinconico- ...devo dire che mi mancano.
C'erano anche ragazzi che mi prendevano in giro,mi picchiavano,mi insultavano...giorno per giorno,giorno per giorno.
Ma non solo a me,ma anche alle persone che mi stavano accanto.
E non solo.
Dopo due anni con la mia nuova "mamma" ,fu accusata di pedofilia. Indovina chi fu a incolparla?
La donna che mi perseguita.
Mi fu affidato un altro uomo.
Erwin Smith.- appena sentii questo nome mi si gelò il sangue e mi irrigidii,ed Eren sembrò accorgersene,difatti mi strinse di più a se. -Anche lui mi picchiava e...mi violentava.
A scuola mi facevano del male,a casa tornavo e mi facevano del male. Non ce la facevo più.- si strinse a me e si liberò ad un pianto disperato.

Destinazione Paradiso... (ERERI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora