Capitolo 8

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...il mio angelo...

Finalmente ho incontrato Eren.
Finalmente si é fatto vedere da me e...finalmente so come aiutarlo.

Non ci vuole un genio per capirlo...

Eren si sente solo,abbandonato...si sente un errore...e io devo fargli capire che non é solo,perché nessuno merita di stare solo...non é abbandonato,perché infondo é stato sempre nel cuore delle persone che lo hanno voluto bene,e...questo, non é abbandonare...e fargli capire che lui non é un errore,perché é così e basta...

Sinceramente non so come si possa liberare un'anima tormentata,ma, tentar non nuoce...infondo sono diventato uno psicologo proprio per questo,no?!
Per aiutare le persone.
E,io, ad Eren lo aiuterò...é una promessa che ho fatto a me stesso.

Per iniziare gli farò capire che gli darò tutta la mia fiducia, poi lo farò sfogare per capire i suoi problemi, giusto...ho qualche idea su quale siano...ma voglio sapere le emozioni che sentiva lui e che ancora sente...dopodiché lo potrò aiutare...anzi,potro dire di averlo aiutato...

É mattina,sono rimasto sveglio dalle 05:00 ad ora,che sono le 06:58, a pensare e a pensare e a pensare...che non mi ero neanche accorto di essermi imbambolato a guardare il soffitto.

-Drinn...Drinn...

-Stupida sveglia.-stacco quell'orribile suono che a poco rompeva i miei poveri timpani.

Chiudo gli occhi,ma non per addormentarmi,ma il mio é un modo per rilassarmi...per isolarmi dal mondo,per isolarmi da tutti rimanendo solo io...io ed il silenzio... godendomi tutta la tranquillità che voglio.

Purtroppo questa pace interiore svanisce dopo un paio di minuti.

Apro gli occhi sentendomi osservato incontrando quelli verdi di Eren che sembrano guardarmi con curiosità.
É ad un palmo di mano dal mio viso ed é seduto a cavalcioni sopra di me...anche se mi trapassa

-Dormivi?-domanda sussurrando,forse per paura di infastidirmi.

-No.-rispondo anche io sussurrando.

-E allora che facevi con gli occhi chiusi?

-É un modo per rilassarmi quello di chiudere gli occhi.

-Anche io la penso in questo modo,per questo mi sono ucciso...per rilassarmi.-mi dice con un sorriso ridacchiando subito dopo,come se questo lo divertisse,come a farmi capire che non gli importa...ma,io lo so,lo so che in realtà soffre...anche in questo momento...ma io gli sorrido,in modo dolce come per tranquillizzarlo,o meglio dire,per tranquillizzarmi...per tranquillizzarmi che andrà tutto bene...

-Ma non pensare che io lo abbia fatto come se non mi importasse nulla degli altri,no no.- nega con la testa.

In questo momento sembra un bambino,un bambino che vuole giocare...giocare...giocare a cambiare la realtà... vuole fare il bambino e...vuole che anche io giochi con lui...con un bambino che si confida con la mamma...

-E perché lo hai fatto?-domando mettendo uno sguardo curioso,come se io non abbia capito cosa volesse dire.

-L'ho fatto perché me lo hanno detto le persone cattive.-dice mettendo il broncio proprio come i bambini,e io devo fare la parte della mamma...della mamma che consola il piccino...

-E lo sai che non devi dare ascolto alle persone cattive?!-dico con tono premuroso e finto arrabbiato,lui abbassa il capo e borbotta...

-Si,lo so,però...però hanno detto anche che era per il bene di tutti.-mi alzo di poco aiutandomi poggiando i gomiti sul materasso e faccio leva per avvicinarmi al suo viso...lo fisso per un po quando,accorgendosi che lo sto fissando, alza il capo incrociando i nostri sguardi...i suoi occhi...i suoi occhi sembrano davvero di un bambino innocente,ingenuo e puro.

Destinazione Paradiso... (ERERI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora