Capitolo 5

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Anima tormentata...

-Vivo a casa sua.-sgrana gli occhi.

-Davvero?-mi domanda incredulo.

-Si.-rispondo sicuro. Lui fa una faccia seria e malinconica,ma poi gli scappa un sorriso divertito.

-Non sei il primo ad abitare in quella casa,molti si sono trasferiti lì, non so perché...curiosità, ingenuità, prepotenza...non so...so solo che chiunque sia uscito da quella casa sia uscito pazzo. E da lì...beh...hanno cominciato a parlare..."Quella casa é maledetta"...dicevano.
Le voci correvano. Tutto il quartiere ha saputo della morte di Eren,forse é per questo che hanno cominciato ad abitarci...poi c'erano persone come te che non sapevano nemmeno dell'esistenza di Eren.

-E adesso? Dove sono tutte queste persone?

-Naturalmente in manicomio.-risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo...in effetti lo é.

-Conosci qualcuno di loro?

-Si,conosco qualcuno,si chiama Erd. Lui é entrato apposta in quella casa...voleva sfidarlo.

-Il motivo?

-É uno dei motivi per cui Eren si é ucciso.-restiamo un po in silenzio,poi Armin ricomincia a parlare.

-Come mai abiti in quella casa?

-Mi sono trasferito per cercare lavoro, ma la casa l'ha scelta una che conosco io.

-E come mai non te ne sei ancora andato?

-Diciamo che questo caso mi incuriosisce. Gente finita in manicomio,un adolescente morto per un motivo misterioso,casa meledette...

-...un ragazzo che può portare Eren nella luce.-interrompe la mia frase con un sorriso dolce.
Io faccio un ghigno e gli rispondo freddo...

-Mi dispiace,non sono un salvatore.-dico incrociando le braccia al petto.

-Chissà...della vita non si può sapere niente però... il fatto che non sei scappato e che vorresti sapere della morte di Eren...

-Questo non significa niente.-lo interrompo bruscamente. Lui mi guarda serio ma poi sorride.

-Sei molto autoritario Levi, però hai buon cuore.-si alza e mi porge la mano.

-Arrivederci Levi,mi ha fatto piacere conoscerti.-io mi alzo e ricambio la stretta di mano.

-Arrivederci Armin,anche per me é stato un piacere.-mi sorride.

Usciamo dal salotto e ci dirigiamo in cucina dove ci sono mia sorella con Jean.

-Io vado Mikasa.-dice il biondo.

-Di già, non vuoi restare un altro po?-gli domanda mia sorella.

-No davvero,magari un altro giorno, ora devo andare.-lo accompagnamo alla porta e lui ci concede con saluto cordiale.

-Mikasa, Jean...-si ferma e mi guarda e poi mi sorride-...signor Ackerman.-e se ne va.
Mia sorella sospira,come se avesse trattenuto il fiato per tutto il tempo.
Poi il suo sguardo diventa malinconico e senza guardarmi negli occhi mi rivolge la parola...

-Allora? Cosa intendi fare?

-É ovvio no? Devo scoprire perché é morto Eren e quale é stato il suo passato.-rispondo ovvio con un sorrisetto stampato in faccia.

-Non finirà bene Levi.-mi dice con un'aria triste.

-Già, non si disturbano i morti.-si intromette Jean.

-Tranquilli,Eren non mi farà niente,ne sono certo.

-Come fai a dirlo? Come fai ad esserne sicuro,a non avere paura?-domanda mia sorella.
Nella sua voce si può percepire preoccupazione e paura.

Destinazione Paradiso... (ERERI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora