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Mi fissava, i suoi occhi color nocciola erano belli, belli come un tramonto e profondi.
Sentivo il suo sguardo su di me mentre prendevo Meredith per un braccio e l'accompagnavo nella sua camera e chiesi gentilmente a tutti di andare via.
Non era la prima volta che tornavo a casa nel bel mezzo di una festa e mi toccava ripulire tutto.
Meredith era una ragazza dalla folta chioma riccia e castana, occhi verdi e un meraviglioso sorriso.
Nata e vissuta in Texas si era trasferita a New York per studiare arte alla "New York Academy Of Art." Proveniva da una famiglia agiata e i suoi genitori erano molto fieri di lei.
Eravamo due persone completamente diverse:
Lei, molto esuberante, sicura di sè, sapeva sempre cosa fare o dire, a differenza mia.
I miei genitori, invece, non avevano mai approvato la carriera da ballerina, avevano in mente altro per me.
Mio padre era un architetto, desiderava per me la carriera da avvocato, quasi pretendeva che andassi all'Università per studiare giurisprudenza.
Mia madre, invece, si occupava di tenere in ordine la casa, di preparare il cibo e di educare me e mio fratello, Sam.
Lui amava la musica, fin da piccolo, giocava con una chitarra che mio nonno gli aveva regalato il giorno del suo compleanno.
All'età di 17 anni, lui e i suoi amici avevano deciso di creare una band, sognavano di cantare negli stadi più famosi al mondo.
Una soddisfazione l'avevano già ricevuta: un tour nei locali, questo li rendeva felici, potevano finalmente far conoscere alle persone la loro musica ed io ero fiera di lui, tanto.
Dopo aver accompagnato Meredith in camera, scesi al piano di sotto, ero davvero tanto stanca, le tempie mi pulsavano, avevo bisogno di una doccia e di una bella dormita ma prima mi toccava pulire.
Il salone era sotto sopra, il tavolo era ricoperto di cartoni di pizza e bottiglie di birra erano sparse ovunque, la cucina era abbastanza in ordine.
L'appartamento che condividevamo non era grande ma confortevole, avevamo dipinto noi le mura e decorato il salone soprattutto con quadri che aveva fatto Meredith.
Dopo aver pulito, salii in camera per fare una doccia e subito dopo andai a dormire.

...

La sveglia suonava e la voglia di alzarmi dal letto e prepararmi per andare al bar era davvero poca, l'unica cosa che mi strappava un sorriso erano le prove di danza.
Meredith ancora dormiva, decisi di non svegliarla, visto la sbronza della sera prima.
Dopo aver deciso cosa indossare e aver sistemato i miei capelli, scesi in cucina per preparare la colazione: pancakes e caffè.
Si stava facendo tardi, Harry mi stava sicuramente aspettando così presi il cappotto e la borsa e uscii di casa.
Il tempo era soleggiato anche se non mancava il freddo, le strade erano affollate, gente che camminava a passo veloce per arrivare in tempo a lavoro, proprio come me.
Amavo questa città ma la mancanza del North Carolina era sempre più presente nelle mie giornate, avevo promesso a me stessa che un giorno ci sarei tornata soprattutto per far visita ai miei genitori e così sarà.
Camminavo quando sentii il mio cellulare squillare , cercai di prenderlo dalla borsa ma andai a sbattere contro qualcuno.

<< Oddio , scus...>>
Cercai di dire ma quando i miei occhi incrociarono i suoi, tutto ciò che in quel momento invadeva la mia mente, svanì..

Ciao a tutti, ecco il secondo capitolo della mia storia, spero che vi piaccia.
Se vi va, lasciate qualche commento per farmi sapere cosa ne pensate, ne sarei davvero felice.
Un bacio.

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