La rosa negra era il locale più famoso di Chicago. Modesto, elegante, raffinato. E ciò si poteva capire benissimo dall'interno dell'edificio. Un misto di odore di vaniglia e sigari si impossessava dei viandanti, come l'aria circondata dal fumo. La clientela, poi, vantava solamente uomini. Grandi, grossi, grassi, esili, muscolosi e alcuni snelli. Ma tutti sembravano avere un particolare in comune, oltre ai vestiti, perennemente in smoking: la tenebrosa occhiata con la quale scrutavano le persone attorno a loro. Occhiata che potevano sentire su di se anche le uniche tre donne del locale.
Corine e Tessa sembravano a proprio agio, nei loro vestiti che nascondeva alla perfezione la loro vera età. La bionda Hamilton indossava un lungo abito blu scuro rivestito di paillettes, la schiena nuda e due bretelle sulle spalle nascoste dalla stola di pelliccia bianca. Le labbra erano colorate di rosso fuoco, come aveva promesso quella mattina, e la pettinatura era acconciata in un elegante chignon sbarazzino che, in entrambi i lati, lasciava due ciocche mosse libere sulle guance. Quest'ultime erano colorate di rosa cipria.
Tessa, invece, era decisamente affascinante in quel suo dark sobrio. Anch'essa aveva un lungo abito, ma soltanto rosso fuoco, e due guanti neri che arrivavano sino al gomito. I capelli corvini erano lasciati sulle spalle e l'unico trucco che possedeva il suo viso era la cipria sulle guance, nessun rossetto sulle labbra.
Edith poteva dire di essere l'unica che provava vergogna nel presentarsi lì, nel locale frequentato maggiormente da gangster e gente poco raccomandabile. Non per questo le era categoricamente proibito abbandonare il tranquillo quartiere dove c'era la sua casa e la sua scuola. Senza successo, cercava con le mani di abbassare quella gonna abbastanza corta. Ogni qual volta ci provava, le frange del vestito, le si alzavano e abbassavano, provocando risatine da parte dei vicini di tavolo che le stavano osservando da quando avevano messo piede lì dentro. Oltre che in imbarazzo, si sentiva ridicola. Legato alla testa aveva un cinturino nero alla quale era attaccata una piuma dello stesso colore al lato destro. Per la prima volta da che se ne ricordava, portava i capelli sciolti in sinuosi boccoli castani. I tacchi erano decisamente alti e le calze a rete che indossava le provocavano un prurito per tutta la gamba. Si sentiva nuda con quella gonna dell'abito che non le arrivava neanche alle caviglie.
Quando notavano il suo imbarazzo, Corine non faceva che rassicurarla: << Rilassati. Non ci conosce nessuno. >>
Sembrava troppo facile per una ragazza che fino a quella sera non aveva fatto altri tragitti che quello casa, chiesa e scuola. A darle coraggio, però, era se stessa. Si diceva che se sarebbe stata calma e tranquilla, la serata sarebbe passata in un batter d'occhio. Ma quando posava gli occhi sul grande orologio posto sopra il palco scenico, sembrava sempre la solita ora. Quelle lancette non ne volevano proprio sapere di muoversi.
Per far calmare le acque turbolenti che si insidiavano nell'ansia che Edith provava, Tessa suggerì di prendere qualcosa da bere e fece un cenno al cameriere che, servito un tavolo in fondo, in prima fila, a passo leggero e sicuro venne verso di loro.
<< Un assenzio per me e la mia amica, grazie. >> Ordinò la mora con disinvoltura, voltandosi poi verso la brunetta dall'aria innocente, nonostante fosse truccata al massimo dei limiti. << Cosa gradisci, Edith? >>
In quell'istante, la giovane si voltò verso l'amica e poi prese a guardare il cameriere. L'unica cosa in grado di placarla era una sola. << Dell'acqua. >>
Ci furono diversi secondi di silenzio e più Edith guardava il cameriere scrutarla con un sopracciglio alzato e più si chiedeva se veramente avesse ordinato la cosa giusta. Evidentemente no, dato che Corine spezzò il ghiaccio che si era creato facendo una lieve risata divertita. Decisamente acuta, visto che i Signori seduti ai tavoli vicini si voltarono a guardarle.
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Modesty
ChickLitModesto. Ossessivo. Distruttivo. Erotico. Seduttivo. Travolgente. Youthful. "Un romanzo che manifesta esattamente la chiara età adolescenziale che comporta scelte, a volte giuste e a volte sbagliate." - L.G. Inizio degli anni '70, Chicago (Stati Uni...