Capitolo 14.

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«Senti..» Inizio a dire per richiamare l'attenzione del moro al mio fianco. Si gira nella mia direzione abbassando leggermente la testa, data la differenza di altezza. «Ho visto più spesso te in tre giorni che i miei genitori in un anno che sono qua.» Dico socchiudendo un po' gli occhi.
«Vorresti dire che non me vuoi più vede'?» Chiede tirando fuori il labruccio e facendo gli occhi dolci.
«Sì, basta. Mi stai facendo venire la nausea.» Rispondo al ragazzo sollevando gli occhi al cielo e fingendo di essere annoiata dalla sua presenza. Quando in realtà è l'esatto contrario.
«Ah, bene. Allora addio, a mai più.» Dice per poi spostarsi da me e camminare più veloce per superarmi.

Inizio a ridere come una demente. Sembriamo due bambini dell'asilo che litigano. Quando in realtà siamo più che ventenni.

«Dai Vale!» Esclamo prolungando la vocale finale del suo nome.
«No. Tu non mi vuoi, allora me ne vado. Non sono desiderato, quindi ciao.» Dice continuando a camminare in un modo buffo. Sta tipo saltellando.
«Ma io ti voglio bene!» Tento ancora di farlo fermare. «Davvero?» Chiede girandosi con un sorriso in volto. «No, era solo per farti fermare.» Dico ridendo. Almeno ho un po' di vantaggio per recuperare il tratto percorso da Valerio.

Ci ritroviamo uno davanti all'altra. Lui che mi guarda con uno sguardo tra l'arrabiato e il triste. Io che lo guardo in modo divertito. Però un po' mi dispiace.
Prima gli ho detto di volergli bene, poi gli ho detto che era una balla. Muovo il naso -come mio solito fare quando sto pensando- prima da una parte e poi dall'altra. Gli poso le mani sulle spalle per poi dire «Dai scusa, sono una bastarda, lo so.» Dico tentando di farmi perdonare. «Mmh, meno male che lo sai.» Dice lui incrociando le braccia.

Lo fisso per poi sorridere e sollevare la mani dalla sue spalle per dargli due piccoli schiaffi sulle guance. Nel frattempo che lui tenta di capire l'accaduto io sto già correndo.
Son sempre stata brava nella corsa, però anche lui non scherza eh.
«Ti conviene fermarti!» Esclama per poi ridere. Mi giro velocemente a guardarlo e noto che ha un sorriso maligno stampato in faccia.
«No no no no no.» Ripeto a raffica mentre continuo a correre.
Ovviamente son sfigata e trovo il semaforo per i pedoni rosso. Quindi sono costretta a girare in un'altra strada. Dun tratto mi ritrovo tra un gruppo di turisti cinesi -credo-, o comunque di quelle parti, e tento di capire dove sia finito Valerio.

Mi piego e poggio le mani sulle ginocchia in modo da riprendere fiato. Ricomincio a respirare più normalmente così mi rimetto in posizione eretta.
Giro su me stessa per tentare di trovare Valerio, ma invano. Ma dove può essere finito?
Si dovrebbe vedere da lontano data la sua altezza, ma ancora nulla. Mi trascino a passo lento fuori dal gruppo un cui mi son trovata fino a pochi attimi fa e proprio in quel momento sento due braccia sollevarmi da terra.

Mi volto leggermente per vedere il volto di colui che mi ha sollevato da terra, anche sapendo già chi è.
Infatti mi ritrovo il favoloso viso di Valerio davanti al naso. Lui ride mentre io inizio a scalciare per farmi mettere giù. Mi ha sollevato di circa dieci centimetri e ho sempre odiato quando le persone mi sollevavano da terra. Mi sembra di poter cadere da un momento all'altro, anche se sono praticamente attaccata a terra.
«Valerio, mettimi giù per favore.» Chiedo girandomi leggermente nella sua direzione. Lui ha le braccia intorno alla mia pancia e io le mani poggiate sulle sue braccia. Più che poggiate le mie mani, stanno stritolando le sue braccia. Non lo faccio apposta, ma è più forte di me. Paure di merda.
«Vale ti prego.» Lo imploro non notando risultati.

A questo punto mi viene automatico infilare le unghie nella pelle del moro. Lui dopo un gemito di dolore mi mette giù. «Oddio!» Esclamò portandomi una mano alla bocca. «Scusami, ti prego, scusa. Non l'ho fatto apposta, è che-» Il ragazzo davanti a me, mi zittisce posando l'indice sulle mie labbra. «Non è successo nulla. Anzi è colpa mia.» Dice per poi battersi una mano sul petto.
«Scusami, è che ho sempre odiato le persone che mi sollevavano da terra. Ho paura di cadere anche se non sono in alto. Scusa se ti ho.. emm.. Ti ho infilato le unghie nella pelle.» Dico un po' imbarazzata dalla mia stupida paura.
«Fifona!» Canticchia lui ridendo. Poi vedendo il mio sguardo triste misto ad imbarazzato la pianta. «È una paura strana. Ma tu sei strana, quindi c'azzecca tutta.» Riprende a parlare.
«Ha parlato il principino.» Borbotto quasi impercettibilmente e girando la faccia di lato.

Lui mi prende il mento e gira il mio volto nella sua direzione. «Scusa.» Dice poi con un mezzo sorriso.

Adoro quando le persone che inizialmente sono incazzate con me, finiscono per chiedermi scusa. Per una cazzata, perdipiù. Ho sempre goduto per queste scene.

Lo fisso per poi scoppiare a ridergli in fiaccia. Lui mi fissa perplesso. «Scommetto che stai pensando che sono strana!» Esclamo ancora ridendo. «Esattamente. Leggi pure nel pensiero. Nuovo hobby tesoro?» Chiede con un sorrisetto malizioso. «Mmh, forse.» Dico per poi ridere di nuovo.
[…]
Alla fine siamo andati in centro e abbiamo fatto dei giri per i vari negozi. Valerio è peggio di una donna per quanto riguarda il comprare la roba da indossare. Quel colore non c'azzecca con la sua pelle, questo lo fà sembrare un morto, quello è sflashante. Poi quella maglietta lo fà sembrare grasso, quest'altra mostra quel poco di pancetta che si ritrova, quella là invece non va bene perché lo scollo è brutto. Quei jeans fanno sembrare le sue gambe due stecchini, gli altri sono troppo larghi. «Valerio, cazzo, DECIDITI!» Esclamo alla fine, esasperata dalle indecisioni del ragazzo.
«Calmati e lasiami giovinare in santa pace. E comunque ho fatto.» Dice lui prendendo un jeans ed una maglietta. «Giovi cosa?» Chiedo perplessa guardandolo male. «E poi aspetta due secondi. Io son stata tre ore con te per due stracci?» Chiedo ormai fuori di me.
«Non sono strac-»,«Stracci,» Lo interrompo. «perdipiù, uguali a quelli che hai addosso.» Dico indicando i suoi vestiti.
Sbuffa per poi pronunciare un sonoro "Fanculo" e andare a pagare.

* * *
Holaa ragheee.👌
Come state?
Esto è il capitolo. Cosa ve ne pare?✨
Non so perché, ma a me piace. Forse perché Benedetta e Valerio son proprio due dementi. Poi Vale in versione "ragazzina fanatica di shopping" mi fa morire😂😂😂. Boh cooomunque, son stupida, capitemi e CIAO.🙈

A presto xx


P.S. Fatemi sapere cosa ne pensate eh.
P.P.S. Penso di avere già un'ideuccia per il prossimo capitolo 😏. Tutto se non cambio idea all'ultimo momento ihihi 😂😂😊. No okay che urto. RiCiao.

•Giorni bui• SERCHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora